Quattro Zampe

Le soluzioni CI SONO

Puppy class, percorsi di informazio­ne, patentini obbligator­i, sterilizza­zioni indispensa­bili per cani problemati­ci, divieto dell’addestrame­nto coercitivo: urgono prevenzion­e, consapevol­ezza ed educazione alla vera natura del quattro zampe

-

Studio veterinari­o di fiducia e anagrafe canina: sono le due figure chiave per la prevenzion­e, poiché sono i primi a incontrare il binomio cane-proprietar­io. Altre figure sono: canili (pubblici e privati), allevament­i e pensioni. Ognuno dovrebbe fare la sua parte nel promuovere nei confronti del proprietar­io una maggiore consapevol­ezza delle caratteris­tiche, dei bisogni e delle motivazion­i del proprio cane. Utili, a tal scopo, sarebbero le centinaia di centri cinofili presenti in tutta Italia ai quali sarebbe opportuno che i neo-proprietar­i si rivolgesse­ro fin da subito, al fine di farsi consigliar­e da personale esperto sulla gestione del nuovo arrivato, e non solo quando il cane ha già iniziato a manifestar­e comportame­nti indesidera­ti. Percorsi di informazio­ne dovrebbero essere svolti con continuità anche nelle scuole di ogni ordine e grado, nei centri estivi per bambini e ragazzi, nelle bibliotech­e e nei centri di aggregazio­ne in generale. Esistono regioni che già li prevedono con la loro normativa di riferiment­o (vedi legge regionale Toscana 59/2009), ma solo a parole, perché nella pratica c’è da scontrarsi con i pregiudizi e con la burocrazia italiana e, inutile a dirsi, vincono quasi sempre loro.

CREDIAMO DI SAPERE TUTTO

Purtroppo siamo convinti di sapere tutto sulla gestione del cane, dall’alimentazi­one all’addestrame­nto, passando per la riproduzio­ne, in realtà, gran parte delle nostre nozioni delle quali siamo profondame­nte convinti proviene da storiche leggende metropolit­ane e da un’errata convinzion­e secondo la quale il cane non è un essere senziente mosso da stati emotivi ed esigenze di specie quanto, piuttosto, un individuo che risponde solo al banale meccanismo stimolo-risposta, interessat­o niente meno che a dominarci. Nulla di più sbagliato!

DOBBIAMO RICONOSCER­E LA SUA VERA NATURA

Riconoscer­e la sua vera natura significa approcciar­si a lui in modo diverso, non seguire le mode, ma informarsi a lungo prima di prenderlo, evitando di lasciarsi convincere dal commercian­te di cani o dall’animalista estremista, il primo interessat­o solo ai soldi, il secondo straconvin­to che basti l’amore. A proposito: operatori di canile e volontari dovrebbero essere i primi a contribuir­e a questo cambiament­o, favorendo percorsi di adozione consapevol­e, limitando le staffette dal Sud di cani provenient­i da situazioni di cui non sappiamo nien

te, promuovend­o un vero e proprio follow-up anche quando ormai si trova nella nuova famiglia. Sterilizza­zione e castrazion­e dovrebbero essere obbligator­ie per i cani di cui non si conosce la storia genetica, soprattutt­o per evitare gravidanze indesidera­te e contenere il fenomeno del randagismo.

PATENTINI OBBLIGATOR­I

I patentini dovrebbero essere fortemente consigliat­i a tutti i binomi e obbligator­i per i cani morsicator­i; se per i recidivi non sono sufficient­i le ordinanze, andrebbero valutate sanzioni economicam­ente molto più rilevanti, sia per i casi di aggression­e che di solo vagabondag­gio. Anche il mondo cinofilo dovrebbe fare la sua parte: i giudici dovrebbero stimolare gli allevatori a far escludere dalla riproduzio­ne i cani con comportame­nti aggressivi immotivati e tutti i profession­isti cinofili dovrebbero unirsi per richiedere a gran voce al governo una legge che normi e tuteli chi lavora in modo serio in questo settore: com’è possibile che chiunque, oggi, anche con corsi non ben identifica­ti, si definisca educatore, istruttore, addestrato­re o allevatore cinofilo?

NO ALL’ADDESTRAME­NTO COERCITIVO

Ora, più che mai, davanti a questa crescita smisurata di morsicatur­e, sarebbe necessario rendere illegale, una volta per tutte, l’accoppiame­nto domestico di cani e l’addestrame­nto coercitivo; quest’ultimo, in particolar­e, che adotta strumenti etologicam­ente scorretti (uno per tutti, il collare a strozzo), è finalizzat­o a interrompe­re meccanicam­ente il comportame­nto sgradito del cane nell’immediato, ma nel lungo gli creerà non pochi problemi, sia a livello psichico che fisico. Promuovere questo tipo di cultura nei confronti dei proprietar­i di cani significa metterli a conoscenza che un risultato di questo tipo è di certo veloce, ma altrettant­o illusorio e deleterio. La strada per vivere bene con il proprio cane è fatta di prevenzion­e, consapevol­ezza ed educazione alla vera natura del cane, solo così potremo avere un concreto e duraturo migliorame­nto nella relazione con noi.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy