Puppy class
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: come i bambini, tutti i cani devono andare a scuola fin da piccoli. Per chi dovesse accogliere in casa un quattro zampe adulto o vecchietto, sarà bene comunque rivolgersi a un educatore.
Il Tribunale penale di Ivrea, con sentenza divenuta esecutiva, ha condannato alla pena di 250 euro di ammenda una donna per aver tenuto un cane di razza American Stafforshire (o Amstaff) legato a un guinzaglio più corto di 50 cm alla ringhiera del cortile di casa. Il povero quattro zampe era stato sequestrato grazie all’intervento delle guardie eco zoofile dell’Oipa Italia, e custodito in un rifugio canile al quale lo stesso è stato affidato definitivamente con confisca.
LE PROVE IN TRIBUNALE
In fase istruttoria è emerso che la condotta dell’imputata aveva provocato al cane delle lesioni al collo: essere tenuto perennemente legato a un guinzaglio così corto, senza possibilità di movimento, aveva reso il cane molto nervoso con comportamenti aggressivi e, inoltre, come da certificato medico agli atti, risultava che l’animale riportava sul collo una lesione alopecica arrossata provocata, appunto, da catena o collare. Il caso evidenzia sia la detenzione in condizioni incompatibili con la natura dell’animale, sia la grave sofferenza fisica dello stesso, tale, appunto, da integrare reato. Di più. Emergeva che il cane era stato ceduto all’imputata da un altro soggetto individuato ma, in realtà, il quattro zampe in anagrafe risultava ancora intestato a una terza persona.
LA CONFISCA
Nonostante l’intestazione all’anagrafe che, ricordiamo, è un adempimento obbligatorio per legge, il cane, di fatto, di proprietà dell’imputata condannata per detenzione incompatibile, è stato confiscato e ceduto in affido definitivo al canile che aveva provveduto a prendersene cura durante il sequestro, potendo, pertanto, essere adottato da una famiglia idonea e amorevole.
ALTRE CONDANNE
Non è raro che il giudice penale debba decidere casi di questo tipo: purtroppo la detenzione perenne del cane legato a catena corta - o con altro strumento similare - è una pratica frequente dovuta probabilmente all’insensibilità dell’agente o all’incapacità di gestione dello stesso animale. È bene evidenziare che per la giurisprudenza prevalente, al fine di configurare il reato di detenzione incompatibile di animale, non è necessaria la volontà dell’agente di infierire sull’animale stesso, né che quest’ultimo riporti lesioni all’integrità fisica, potendo la sofferenza consistere anche in soli patimenti.
TRE CANI A CATENA CORTISSIMA
Non è tutto. Famosa è una sentenza della Corte di Cassazione penale, sezione III, del 2011, che ha
confermato la condanna per il reato di maltrattamento di animali, punito dall’art. 544 ter c.p. nei confronti di un uomo che aveva tenuto i suoi tre cani legati corti alla catena, tanto da presentare abrasioni al collo, con il solo riparo consistente nel palo di un trattore e in un luogo pieno di fango e rifiuti ferrosi. La difesa aveva provato a sostenere l’impossibilità, per il proprietario – imputato, di recarsi dai propri cani per motivi di salute: giustificazione non accolta in quanto lo stesso avrebbe ben potuto delegare altra persona, evitando agli animali una sofferenza inutile. Nella sentenza di condanna, infatti, si sottolinea che l’uomo aveva “incrudelito senza ragioni sui poveri animali” e, le temporanee menomazioni fisiche che, a parere della difesa, avrebbero impedito all’imputato di eseguire con facilità i movimenti per provvedere ai cani, sono state ritenute non giustificative dalla Cassazione, perché manca lo stato di necessità.
IL CONSIGLIO:
SOLLECITARE UN SOPRALLUOGO
Detenzioni di questo tipo, seppur eticamente ed etologicamente contestabili, non sempre integrano una penale responsabilità: ogni caso va valutato a sé. In situazioni gravi come quelle sopra descritte è, quindi, possibile trasmettere un’accurata segnalazione all’Autorità competente per svolgere un sopralluogo anche solo preventivo.
Claudia Taccani
Avvocato e responsabile Sportello legale Oipa sportellolegale@oipa.org www.oipa.org