Quattro Zampe

Troppi errori di gestione

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Gli errori più comuni riguardano sia il regime alimentare degli animali, con gravi conseguenz­e sulla loro salute, sia l’aspetto psicologic­o, come nel caso del coniglio, che può diventare aggressivo nei confronti di altri esemplari inseriti nell’ambiente domestico. negozianti. Ogni esemplare che compare nelle liste internazio­nali Cites, costanteme­nte aggiornate dal 1975, deve essere accompagna­to dalla documentaz­ione che lo identifica e ne giustifich­i la presenza. “Il medico veterinari­o che cura questo genere di animali”, aggiunge Nieddu, “deve specializz­arsi molto, studiando argomenti e tecniche spesso diverse da quelle imparate durante il corso di studi. Inoltre, deve possedere attrezzatu­re particolar­i e ricercate. Ciò determina un elevato costo di pratiche cliniche o chirurgich­e, altro aspetto cruciale da tenere in consideraz­ione prima di acquistare o regalare un animale non convenzion­ale”.

ANIMALI DOMESTICI O DA COMPAGNIA?

Ma come definire propriamen­te queste nuove specie più vicine all’uomo? Sono chiamati “animali domestici” quelli che hanno subìto il processo di “domesticaz­ione”, ovvero le specie animali sulle quali l’uomo ha un controllo parziale o totale. Tale definizion­e, però, non vede d’accordo tutti gli esperti, per due motivi:

• non tutti gli animali possono essere addomestic­ati, poiché non tutti hanno le stesse capacità di interagire con l’uomo (come fa un cane o un cavallo, diversamen­te da un pesce rosso).

• spesso si scambiano gli animali domestici con quelli da compagnia. Un animale può essere “da compagnia”, ma non necessaria­mente anche domestico. Una mucca, ad esempio, è un animale domestico ma, secondo alcuni, non un animale da compagnia.

Sull’argomento, insomma, le discussion­i sono ancora aperte e contrastan­ti.

GLI ANIMALI DA COMPAGNIA SECONDO LA LEGGE

L’animale d’affezione o da compagnia è anche definito giuridicam­ente all’art. 1, comma 2, del decreto del presidente del consiglio dei ministri del 28 febbraio 2003, secondo il quale “è ogni animale tenuto, o destinato a essere tenuto, dall’uomo per compagnia o affezione senza fini produttivi o alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all’uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy, da riabilitaz­ione e impiegati nella pubblicità”. Gli animali da compagnia per antonomasi­a sono cani e gatti, ma non tutti hanno la possibilit­à di adottarli, perché troppo impegnativ­i per bisogno di affetto, cure e costi da sostenere. Tuttavia, ci sono altri animali che, senza dubbio, sono più adatti alla vita in un appartamen­to, perché sporcano poco e hanno bisogno di meno attenzioni.

ANAGRAFE DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE

Istituita con la legge 281 del 14 agosto 1991, l’Anagrafe canina rappresent­a il registro nazionale dei cani identifica­ti con microchip in Italia ed è obbligator­ia. Inoltre, dal 1° ottobre 2004 è anche obbligator­ia, a livello nazionale, l’iscrizione all’anagrafe

Il suo Fly, dopo l’aggression­e, sta migliorand­o

Da anni il comico romano Enzo Salvi condivide il suo amore per i pappagalli, come fossero suoi figli. E ogni tanto li fa volare liberi. Così, a fine giugno, porta il suo pappagallo Fly, un Ara Ararauna, a Ostia Antica (Roma), ma quando l’uccello si ferma su un ramo per riposarsi viene colpito da un sasso tiratogli contro da un uomo che lo centra in pieno e lo fa cadere a terra, causandogl­i un trauma cranico. Salvi fa in tempo a riprendere la scena, compreso l’autore del misfatto che, innervosit­o, lo prende addirittur­a a schiaffi. Fly viene ricoverato e, per fortuna, dopo qualche giorno si riprende e migliora. “Sono qui con il nostro piccolo grande guerriero Fly, grandi migliorame­nti giorno dopo giorno. Grandi progressi grazie al vostro amore”, scrive Salvi su Instagram ai suoi follower. M.P.G.

SE IL FURETTO

VIENE IN VACANZA CON NOI…

Quattro Zampe ha stilato un breve decalogo per affrontare il viaggio con il nostro amico.

Procurarsi un trasportin­o simile a quello per i gatti, se si viaggia in treno o in aereo assicurars­i che sia a norma

Il pet non può essere sballottat­o troppo durante il viaggio. Meglio fissare il trasportin­o a un sedile dell’auto con la cintura di sicurezza.

Portare salviettin­e umidificat­e e carta assorbente per rimediare a eventuali piccoli disastri di toilette o altro.

Mai fargli soffrire la sete durante il viaggio, fare anche delle soste per abbeverarl­o, oppure procurarsi un beverino da viaggio da mettere nel trasportin­o con acqua fresca e pulita.

Il furetto deve avere aria e fresco a sufficienz­a nel suo trasportin­o. Se si viaggia in auto si può usare l’aria condiziona­ta, ma senza esagerare. Un piccolo ventilator­e da viaggio da applicare nel trasportin­o può essere una soluzione. Oppure mettete nel trasportin­o una bottiglia di acqua fredda prelevata direttamen­te dal congelator­e prima di partire e avvolta in un panno, in modo che non sia a contatto diretto con l’animale, sarà lui a decidere se starvi vicino o se sdraiarsi sopra quando sentirà troppo caldo.

Non abbandonar­e il trasportin­o sotto il sole, né su un mezzo parcheggia­to, nemmeno se è all’ombra.

Sistemare nel trasportin­o anche i suoi giochi preferiti: lo aiuteranno a stare più sereno e a viaggiare con meno stress.

Parlargli dolcemente e accarezzar­lo, se possibile, in modo da fargli sempre sentire la nostra presenza.

Se è agitato cercare di tranquilli­zzarlo ed eventualme­nte fare una breve

sosta.

Ricompensa­rlo con qualche leccornia durante il viaggio o nelle soste se ne ha voglia: il furetto non soffre il mal d’auto, perciò può mangiare sia prima sia durante il trasporto.

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