Io lo conosco bene
Gianluca Raggi è il “papà adottivo” di Indy, di tre anni, uno splendido Setter Inglese adottato un anno fa da un canile del Sud.
Ci racconta il vostro primo incontro?
Assolutamente emozionante. Purtroppo non era l’unico Setter Inglese in gabbia, ce ne erano diversi. Me li sarei portati tutti a casa, ma non potevo. Indy mi ha colpito per la sua eccessiva timidezza, se ne stava rannicchiato in un angolo del box, tutto tremante e con la coda tra le zampe, mentre gli altri compagni di cella abbaiavano ripetutamente. La sua storia mi ha commosso. Acquistato da un cacciatore, è stato poi scaricato perché non adatto a questa brutta attività, era rimasto rinchiuso in una baracca gestita da una persona che accudiva anche altri cani da caccia lungo il fiume. Per fortuna Indy è arrivato al canile tramite una volontaria che lo ha salvato. Chissà quante ne ha passate.
Ora come sta?
Il mio Indy ora si è ripreso alla grande, è ancora un po’ timoroso con gli estranei, ma nel tempo ha acquisito più sicurezza e ora sfoggia tutta la sua bellezza. I Setter Inglese, ne ho avuti altri in passato, sono meravigliosi. Educatissimi, timidi, remissivi, ma al contempo pieni di energia da spendere nella corsa. Sconsiglio di prendere questo cane a persone anziane o pigre. Adorano il loro riferimento umano e detestano restare soli.
Pregi e difetti?
Soltanto pregi: dolcezza infinita, sfrenatezza illimitata, enorme bisogno di coccole, grande intelligenza. È un quattro zampe sociale, va d’accordo con gli altri cani e con le persone e ama fare lunghe passeggiate, ne ha bisogno, guai a privarlo di questo. E con i bambini è meraviglioso e protettivo, lo consiglio vivamente.