QUEGLI OCCHIONI così languidi…
I giochi di sguardi uomo-cane dicono tante cose, prima fra tutte l’affetto profondo che si instaura reciprocamente. Lo rivelano studi scientifici
Fido fa gli “occhioni”? Vuol dire che ci sta imitando: è il risultato dell’evoluzione e della capacità di adattamento canina. Secondo gli scienziati esiste un legame così profondo fra uomo e cane che quest’ultimo ha addirittura modificato la sua muscolatura facciale per esprimersi meglio con noi. Questa è una vera dichiarazione d’amore e la conferma che il cane è il migliore amico dell’uomo. Secondo una ricerca della National academy of sciences di Washington, infatti, quando i cani “ci fanno gli occhioni” stanno mimando un comportamento appreso dall’essere umano: nel corso di una vita passata interagendo con l’uomo Fido è riuscito a sviluppare un’anatomia della muscolatura facciale “ad hoc” per ottimizzare la comunicazione. Tale caratteristica, secondo i ricercatori, non si riscontra nei lupi che non sono in grado di contrarre in modo significativo le sopracciglia, movimento muscolare che spesso si traduce nell’espressione umana della tristezza e che genera empatia.
“OCCHI DA CUCCIOLO” PER COMMUOVERCI
In base all’ipotesi dei ricercatori i cani hanno imparato a produrre espressioni facciali utilizzando movimenti delle sopracciglia secondo una selezione rapportata alle abitudini umane. L’espressione che in inglese viene definita come puppy eyes, ovvero letteralmente “occhi da cucciolo”, si riscontra spesso quando i nostri amici pelosi chiedono cibo extra al di fuori del loro pasto giornaliero, oppure quando vengono sgridati per aver combinato qualche marachella. Al di là della ricerca scientifica, il fatto che i cani si siano evoluti in base alla loro vita a stretto contatto con gli esseri umani non è, poi, un pensiero così fantasioso. Pensandoci bene, la loro addomesticazione è avvenuta circa trentatremila anni fa e, nel tempo, questi quattro zampe hanno saputo adattarsi allo stile di vita dei loro compagni bipedi per convivere con loro e sopravvivere.
EYE CONTACT, IL CONTATTO VISIVO
Un altro interessante filone di ricerca scientifica ci illustra l’importanza del contatto visivo fra cane e uomo al contrario di quanto si è creduto finora. I cani, infatti, ma non i lupi, ci guardano negli occhi quando non sanno come risolvere un problema da soli. Inoltre, l’eye contact consente loro di comprendere quando la comunicazione è rilevante ed è indirizzata a loro, in quanto tendono a ignorare la gestualità umana, come puntare un dito verso qualcosa, quando gli occhi del comunicante non sono ben visibili. Ci avete mai fatto caso? Si è sempre detto che il contatto visivo con i cani è sinonimo di aggressività o imminente attacco e che può essere da loro mal interpretato. Invece, quante volte vi è capitato di sentirvi spinti a parlare con il vostro cane proprio perché vi stava guardando dritto negli occhi? Spesso questo tipo di azione è espressione del grande legame di amore e affetto incondizionati che si instaura fra animale e compagno umano, soprattutto se il cane in questione è diventato parte della nostra famiglia in tenera età ed è, quindi, stato soggetto ad addestramento.
SGUARDI RECIPROCI E OSSITOCINA, ORMONE DELL’AMORE
Secondo una ricerca del Department of animal science and biotechnology della Azabu University, in Giappone, il guardarsi negli occhi reciprocamente tra cane e padrone sembra stimolare un rilascio di ossitocina nel cervello di entrambi, proprio come accade fra mamma e neonato durante il primo contatto e l’allattamento. L’ossitocina, ormone prodotto dalla ipofisi, fra le altre cose, favorisce l’empatia e l’affettività, non a caso viene anche soprannominato simpaticamente “ormone dell’amore”. A sostenere la teoria dell’importanza del contatto visivo è il fatto, comprovato scientificamente durante un test per scelta di immagini, che gli esseri umani, durante la scelta del loro futuro compagno canino, tendano a preferire inconsciamente quelli che da cuccioli presentano maggiori tratti riconducibili all’anatomia di un bimbo come fronte larga, occhi grandi e così via. Ora sappiamo, dunque, che se ci capita di cedere a un sorriso, una carezza o un boccone di cibo fuori pasto davanti al nostro cane, quando ci fa gli occhioni da cucciolo, c’è una spiegazione scientifica e, dietro tutto questo, un suo “furbo” tentativo manipolatorio.