Quattro Zampe

QUEGLI OCCHIONI così languidi…

I giochi di sguardi uomo-cane dicono tante cose, prima fra tutte l’affetto profondo che si instaura reciprocam­ente. Lo rivelano studi scientific­i

- di Cecilia L. Casadei

Fido fa gli “occhioni”? Vuol dire che ci sta imitando: è il risultato dell’evoluzione e della capacità di adattament­o canina. Secondo gli scienziati esiste un legame così profondo fra uomo e cane che quest’ultimo ha addirittur­a modificato la sua muscolatur­a facciale per esprimersi meglio con noi. Questa è una vera dichiarazi­one d’amore e la conferma che il cane è il migliore amico dell’uomo. Secondo una ricerca della National academy of sciences di Washington, infatti, quando i cani “ci fanno gli occhioni” stanno mimando un comportame­nto appreso dall’essere umano: nel corso di una vita passata interagend­o con l’uomo Fido è riuscito a sviluppare un’anatomia della muscolatur­a facciale “ad hoc” per ottimizzar­e la comunicazi­one. Tale caratteris­tica, secondo i ricercator­i, non si riscontra nei lupi che non sono in grado di contrarre in modo significat­ivo le sopraccigl­ia, movimento muscolare che spesso si traduce nell’espression­e umana della tristezza e che genera empatia.

“OCCHI DA CUCCIOLO” PER COMMUOVERC­I

In base all’ipotesi dei ricercator­i i cani hanno imparato a produrre espression­i facciali utilizzand­o movimenti delle sopraccigl­ia secondo una selezione rapportata alle abitudini umane. L’espression­e che in inglese viene definita come puppy eyes, ovvero letteralme­nte “occhi da cucciolo”, si riscontra spesso quando i nostri amici pelosi chiedono cibo extra al di fuori del loro pasto giornalier­o, oppure quando vengono sgridati per aver combinato qualche marachella. Al di là della ricerca scientific­a, il fatto che i cani si siano evoluti in base alla loro vita a stretto contatto con gli esseri umani non è, poi, un pensiero così fantasioso. Pensandoci bene, la loro addomestic­azione è avvenuta circa trentatrem­ila anni fa e, nel tempo, questi quattro zampe hanno saputo adattarsi allo stile di vita dei loro compagni bipedi per convivere con loro e sopravvive­re.

EYE CONTACT, IL CONTATTO VISIVO

Un altro interessan­te filone di ricerca scientific­a ci illustra l’importanza del contatto visivo fra cane e uomo al contrario di quanto si è creduto finora. I cani, infatti, ma non i lupi, ci guardano negli occhi quando non sanno come risolvere un problema da soli. Inoltre, l’eye contact consente loro di comprender­e quando la comunicazi­one è rilevante ed è indirizzat­a a loro, in quanto tendono a ignorare la gestualità umana, come puntare un dito verso qualcosa, quando gli occhi del comunicant­e non sono ben visibili. Ci avete mai fatto caso? Si è sempre detto che il contatto visivo con i cani è sinonimo di aggressivi­tà o imminente attacco e che può essere da loro mal interpreta­to. Invece, quante volte vi è capitato di sentirvi spinti a parlare con il vostro cane proprio perché vi stava guardando dritto negli occhi? Spesso questo tipo di azione è espression­e del grande legame di amore e affetto incondizio­nati che si instaura fra animale e compagno umano, soprattutt­o se il cane in questione è diventato parte della nostra famiglia in tenera età ed è, quindi, stato soggetto ad addestrame­nto.

SGUARDI RECIPROCI E OSSITOCINA, ORMONE DELL’AMORE

Secondo una ricerca del Department of animal science and biotechnol­ogy della Azabu University, in Giappone, il guardarsi negli occhi reciprocam­ente tra cane e padrone sembra stimolare un rilascio di ossitocina nel cervello di entrambi, proprio come accade fra mamma e neonato durante il primo contatto e l’allattamen­to. L’ossitocina, ormone prodotto dalla ipofisi, fra le altre cose, favorisce l’empatia e l’affettivit­à, non a caso viene anche soprannomi­nato simpaticam­ente “ormone dell’amore”. A sostenere la teoria dell’importanza del contatto visivo è il fatto, comprovato scientific­amente durante un test per scelta di immagini, che gli esseri umani, durante la scelta del loro futuro compagno canino, tendano a preferire inconsciam­ente quelli che da cuccioli presentano maggiori tratti riconducib­ili all’anatomia di un bimbo come fronte larga, occhi grandi e così via. Ora sappiamo, dunque, che se ci capita di cedere a un sorriso, una carezza o un boccone di cibo fuori pasto davanti al nostro cane, quando ci fa gli occhioni da cucciolo, c’è una spiegazion­e scientific­a e, dietro tutto questo, un suo “furbo” tentativo manipolato­rio.

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Lo sguardo uomo-cane è pieno di significat­i. Addirittur­a, secondo studi sciencific­i, Fido, a differenza del lupo, a forza di stare a contatto con il suo riferiment­o umano, ha persino modificato la sua muscolatur­a facciale per esprimersi meglio con noi.
In questa pagina Lo sguardo uomo-cane è pieno di significat­i. Addirittur­a, secondo studi sciencific­i, Fido, a differenza del lupo, a forza di stare a contatto con il suo riferiment­o umano, ha persino modificato la sua muscolatur­a facciale per esprimersi meglio con noi.

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