CON LA ZAMPA nel cuore
Genitori in crisi nella relazione madre-bambino. La soluzione? Il progetto di Terapia assistita con l’animale all’istituto Palazzolo in Santa Chiara di Vicenza
Inizialmente molte mamme erano diffidenti; arrivavano in ritardo, pensavano di poter lasciare lì i loro bimbi. Questo comportamento è un po’ tipico di quei genitori che alle spalle hanno trascorsi davvero duri, storie di trascuratezze gravi, di maltrattamenti, di abusi, di violenze. Le mamme con le quali abbiamo realizzato questo delicatissimo progetto di pet-therapy arrivano, infatti, da situazioni familiari terribili in un clima di maltrattamenti e soprusi. Per mettere in protezione questi bambini e le loro madri è dovuto intervenire il Tribunale dei Minori, decretando per loro inserimenti in strutture protette.
RELAZIONE MADRE-BAMBINO
La relazione madre-bambino è di fondamentale importanza per lo sviluppo affettivo, emozionale, comportamentale e relazionale del minore. Una parte delle competenze genitoriali deriva dal modo in cui l’adulto è stato cresciuto dai propri genitori e dalle esperienze di vita negli anni successivi in ambito affettivo e sociale. I traumi riguardanti l’attaccamento sono difficili da riparare. È, però, fondamentale attuare interventi riabilitativi per evitare che il trauma dell’abbandono diventi un imprinting che rincorra per tutta la vita queste persone e passi da una generazione all’altra. Le
stesse, infatti, diventano esperte nel costruire legami dove si perpetua l’esperienza del maltrattamento o dell’abbandono.
ACCOGLIENZA-PROTEZIONE
Per queste mamme è importante vivere con i propri bambini esperienze sane di cura affinché riescano a sviluppare dentro sé stesse un vissuto di amabilità e a incrementare un modello affidabile di genitorialità. L’istituto Palazzolo in Santa Chiara di Vicenza è una struttura che accoglie mamme con i loro bambini per un periodo significativo per garantire loro protezione e una personale esperienza di accudimento. Le educatrici avevano riscontrato proprio in queste mamme difficoltà nell’incrementare le capacità genitoriali: aderivano poco ai progetti proposti, erano distratte nell’accudimento dei loro figli e apparentemente poco interessate, scarsamente collaborative in comunità o negli alloggi di semi-autonomia.
IL LABRADOR DELLA SUORA
Segnali di coinvolgimento erano emersi nell’incontro con un Labrador presente nella struttura perché appartenente a una suora. È maturata così l’idea, da parte della direzione, di coinvolgere Gea Centro studi per gli Iaa per realizzare un progetto di pet-therapy a cura del sottoscritto e di Michela Romano, entrambi psicologi psicoterapeuti.
CURA E GIOCO CON IL CANE
Sono stati realizzati dieci incontri per gruppo, tra i temi principali la cura, il gioco reciproco, il realizzare qualcosa da regalare al cane partendo dai suoi gusti e desideri. Tutti temi che prevedono il riconoscimento dei bisogni dell’altro, intuizionebase per una buona relazione madre-bambino.
Abbiamo creato storie, cantato canzoni inventate dai bimbi, giocato a nascondino, ma anche al dottore, dove i bimbi diventavano i “medici del cane” che curavano per farlo stare bene.
I BAMBINI HANNO CURATO LE LORO FERITE EMOTIVE
I giochi simbolici sono stati davvero curativi: essere trovati dal cane durante il nascondino dava ai bambini il senso di essere ricordati; durante il gioco del dottore i bimbi, attraverso l’accudimento del cane, curavano le proprie ferite emotive. Le madri partecipavano man mano sempre più attivamente a queste proposte e, quindi, modulavano i movimenti dei figli e la turnazione, li aiutavano nella scelta e nella preparazione di disegni, oggetti, situazioni da proporre all’animale. La presenza, inoltre, di Olivia, Bovaro del Bernese, e di Didy, Cavalier King, ha affascinato tutti e il clima di fiducia è assai migliorato, così come si sono annullati i ritardi.
STAFF ALTAMENTE PROFESSIONALE
Ad accompagnare tali nuclei in questo lavoro terapeutico sono state due psicologhe psicoterapeute, Michela Romano e Angela Stella, la psicologa Francesca Zanotto e, nel ruolo di coadiutori del cane, Maria Cecilia Righetto e Lena Spaliviero. Essendo un progetto di terapia si è deciso di somministrare un test, l’attachment Q-sort, versione breve, alle mamme e alle educatrici. Lo stesso ha rilevato un incremento dello stile di attaccamento sicuro che consente ai bambini di sentirsi più protetti dalla propria madre, base fondamentale per lo sviluppo di un “io” più adeguato e assertivo. Le educatrici hanno, infatti, riscontrato una maggiore apertura e un sentimento di fiducia nei loro confronti.