Profonda crisi turistica a causa del Covid-19
AWatamu la chiamano tutti Mama Paka. Nicoletta Ghiberti, Niky per gli amici, è ormai da parecchi anni la paladina dei gatti della piccola cittadina turistica di Watamu, un villaggio situato sulla costa del Kenya a 30 km da Malindi, a nord di Mombasa. Mama Paka è una solare signora di 58 anni arrivata in Kenya nel 2004 da Torino, dove svolgeva il lavoro di contabile per le farmacie di capoluogo e provincia. Per motivi di salute del marito Gaetano si trasferisce in Africa dove inizia una nuova vita gestendo una piccola struttura turistica pet-friendly. Dopo dieci anni di duro lavoro Nicoletta e Gaetano decidono di chiudere l’attività e di godersi la pensione di lui e i risparmi accumulati da una vita. “Almeno questa era l’idea iniziale”, spiega Mama Paka, “purtroppo gran parte di quei risparmi sono bloccati all’Imperial Bank, dopo il noto crack della banca”.
“VIDI TANTI MICI AGONIZZANTI...”
“Ho iniziato ad avere un micio in casa come tanti”, racconta Niky a Quattro Zampe, “ma girando per il villaggio abitato soprattutto da musulmani che prediligono i gatti, senza però averne cura, mi sono resa conto che c’erano centinaia di mici ovunque andassi. Durante la stagione invernale vidi tanti gatti agonizzanti morire in strada di stenti o malattie”. Una volta chiusa definitivamente l’attività lavorativa, causa anzianità del marito, Niky si è potuta dedicare h24 al mondo dei randagi. Per sfamarli all’inizio utilizzava un secchio di cibo, ora è arrivata a 300 kg di carne alla settimana, alla quale aggiunge riso, pesci secchi chiamati kumbu e crocchette. In questo modo riesce a sfamare quasi tutti i randagi di Watamu, tre volte alla settimana.
SFAMA I GATTI PER PREVENIRE MALTRATTAMENTI
“Da quando faccio così i mici non rubano più il cibo nelle case e gli abitati non buttano più l’olio bollente contro di loro, né li avvelenano o li prendono più a calci, ma è dura”, prosegue Nicoletta, “il grande problema è che ora, a causa della pandemia, non ci sono più hotel e ristoranti aperti per cui tantissimi mici hanno incrementato le nostre già numerose colonie”. Per cercare di limitare il problema, Niky ha iniziato anche a sterilizzare, si è munita di un box artigianale dove riporre le gatte
Watamu è un villaggio sulla costa del Kenya.
Qui si vive di pesca e turismo, ma dopo la pandemia è quasi tutto chiuso, manca il lavoro e c’è una profonda crisi. Inoltre, tempo fa il rifugio Africat ha subìto gravi danni per una terribile pioggia devastante.
Il costo mensile di un micio è di 15 euro, 25 euro per un’adozione del cuore. 1) paypal: nikykenya@gmail.com 2) bonifico: BANCA FINECO - conto intestato a GHIBERTI NICOLETTA - IBAN: IT96R0301503200000005850030.
Per aderire all’adozione a distanza di un gatto kenyota, scrivere a nikykenya@gmail.com