IL GIGANTE del mondo felino
Nel Maine Coon si esprime un mix di forza possente, intelligenza acuta e bontà accattivante. Dal suo sguardo intenso e profondo traspare un carattere fiero, eppure dolcissimo, socievole e molto affettuoso. Alla straordinaria bellezza di questo magnifico g
Con quel passo un po’ ondeggiante, tipico dei grandi felini selvatici, sembra quasi una lince in miniatura, vestita di una pelliccia lucida, folta e fluente, perfetta per difenderlo dalle intemperie: più corto sulle zampe e sulle spalle, per non impigliarsi nei rovi, il mantello si arricchisce, invece, sui fianchi e sul ventre, a riparare dal freddo gli organi interni. Il muso forte e quadrato, con mascelle ben sviluppate, è tipico del cacciatore che non si lascia mai sfuggire la preda. Le orecchie, grandi e ben aperte, per poter captare il minimo rumore in un ambiente ovattato dal manto nevoso, sono protette al loro interno da lunghi ciuffi di pelo. Le zampe lunghe, con grandi piedi rotondi ben forniti di pelo, gli consentono di muoversi agilmente nella neve. Lunga e soffice è anche la coda, che tiene ben caldi muso e orecchie, quando dorme acciambellato. La struttura fisica e le caratteristiche morfologiche di questo affascinante felino - taglia grande, corporatura imponente e muscolosa da vero atleta, ossatura solida e forte - derivano dall’adattamento alle difficili condizioni climatiche della costa nord-orientale degli Stati Uniti, al confine con il Canada dove, alla fine dell’800, i primi allevatori diedero inizio al programma di selezione della razza, la più antica tra quelle americane. Si suppone che i primi esemplari siano stati portati intorno all’anno mille nelle isole di Terranova dalle navi dei Vichinghi, il che spiegherebbe anche la sua somiglianza con il Norvegese delle Foreste. Il nome deriva, invece, dall’inverosimile leggenda che lo voleva frutto dell’incrocio tra un gatto di campagna del New England e un procione (in inglese ratcoon). In effetti, per la taglia, la struttura del corpo, le striature della pelliccia, la folta coda a pennacchio, oltre alla curiosa abitudine di utilizzare le zampe anteriori per afferrare bocconcini e leccornie, può magari ricordare il simpatico orsetto lavatore, ma tale discendenza è geneticamente impossibile.