STORIA DEL MESE
Colpito da un grave ascesso ai denti, per fortuna è stato salvato dai veterinari della Polivet, clinica romana h24. Ha perduto un occhio, ma oggi è in perfetta forma
Il coniglio Polifemo perde un occhio per un ascesso, salvato alla clinica Polivet
Perdere un occhio per un ascesso ai denti. È accaduto a Baldo, poi soprannominato “Polifemo”, un simpatico coniglietto di circa tre anni, arrivato al Polivet – Policlinico veterinario di Roma perché a casa non mangiava più e il suo proprietario aveva notato una tumefazione sulla faccia con il pelo imbrattato per una scialorrea, ossia salivazione eccessiva.
Dopo la Tac gli è stato diagnosticato un ascesso causato da alcune radici dentali cresciute troppo che avevano anche alterato l’interno della bocca impedendo al coniglio di masticare e di mangiare normalmente. “L’esame diagnostico ha permesso di vedere con esattezza l’estensione dell’ascesso, individuando l’origine dovuta alla radice di un dente cresciuta troppo e permettendo di intervenire chirurgicamente in modo preciso”, spiega Mariangela Caldarella, medico veterinario specializzata in animali esotici. “Baldo è stato operato alla bocca sia con l’asportazione dell’ascesso tramite marsupializzazione, sia con la limatura e la rimozione di alcuni denti, un premorale e un molare”, prosegue Caldarella, “dopo l’antibiogramma, esame che individua l’antibiotico giusto da somministrare, il post-operatorio è stato lungo e complesso tra pulizia giornaliera della ferita e ulteriore complicazione. L’infezione localizzata, infatti, si era estesa fino al tessuto dell’occhio sinistro che è stato necessario rimuovere con un ulteriore intervento chirurgico”.
Oggi Baldo è in perfetta forma e ha vinto la sua battaglia grazie alle veterinarie Caldarella e Gallucci che lo hanno seguito con amore e massima professionalità.
IL CONSIGLIO MEDICO: CONTROLLI PERIODICI
“L’ascesso può essere legato sia a un’alimentazione errata, sia a un problema genetico del coniglio”, precisano Caldarella e Gallucci, “per prevenire gravi problemi dentali far controllare l’animale dal veterinario di fiducia almeno ogni sei mesi”. Questo caso fa capire che anche se i nostri amici pelosi non lo danno a vedere possono soffrire di patologie che solo l’occhio attento del veterinario può individuare, intervenendo per tempo ed evitando il peggio.
Per questo è necessario portare in visita cani, gatti e animali esotici periodicamente, anche se all’apparenza non mostrano eventuali sintomi. Loro non possono parlare, spetta a noi osservarli con attenzione e preoccuparci di portarli a fare controlli periodici.
DUE AMBULANZE VETERINARIE H24
Come spiega Simone Rota, 35 anni, direttore sanitario della clinica Polivet nata a Roma nel 2017 ed esperto di animali esotici, “la clinica nasce dalla passione di colleghi che hanno voluto mettere insieme tutte le loro competenze, come anestesisti, ecografisti o chirurghi, per offrire ai romani un punto di riferimento dove trovare la maggior parte dei servizi veterinari per i loro animali. Abbiamo anche due ambulanze h24, tra le prime su Roma, per tutte le persone che non possono raggiungere la clinica con il loro pet o che necessitano di un intervento medico sul posto con eventuale successivo trasporto in clinica”.
Poi, il direttore della struttura, ampia 320 mq e che vanta circa 15 professionisti, aggiunge: “Per ogni branca della medicina cerchiamo di avere un
professionista dedicato per garantire interventi altamente professionali. I nostri punti di forza? Professionisti sempre aggiornati, macchinari nuovi e all’avanguardia, disponibilità di visite a domicilio e di trasporto medico in clinica con l’ambulanza, comodo parcheggio davanti alla struttura che si trova vicino al Grande raccordo anulare. Tra le strumentazioni diagnostiche di eccellenza abbiamo il radiologico digitale diretto che scatta la lastra e la proietta automaticamente sullo schermo del computer riducendo al massimo i tempi di intervento, sistemi di endoscopia rigida di ultimo livello, macchinario per ecografia con ecografo”. Tanti i progetti futuri, anche quello di aprire una nuova clinica dalla parte opposta della città rispetto alla Polivet per coprire un bacino di utenza più ampio. “Crediamo molto in quello che facciamo e nella qualità dei servizi che offriamo”, conclude il direttore sanitario Simone Rota “e vogliamo che siano fruibili da tutta la popolazione romana e non solo”.