Quattro Zampe

ANSIA, RABBIA, paura o noia? Cause differenti tra loro

Mai fidarsi di chi pretende di individuar­e un’azione o una cura in base a un unico comportame­nto: bisogna saper individuar­e la causa e lo stato psicologic­o del cane

- di Roberto Marchesini

Molti comportame­nti vengono spesso interpreta­ti in modo univoco quando, al contrario, possono essere frutto di cause differenti. L’approccio che seguiamo è del tipo: se il cane fa così vuol dire che vi sia questo problema. Ma si tratta di una modalità di lettura che può condurci a errori anche molto grossolani. Già, perché spesso comportame­nti che a prima vista possono apparire simili, in realtà sono esiti di condizioni o problemati­che assai differenti, talvolta addirittur­a opposte. Prendiamo il caso di un cane che, quando i familiari escono di casa, dopo poco, entra in una fase di nervosismo che può portarlo a mettere a soqquadro l’appartamen­to. Le persone, rientrando, trovano oggetti posti prima sulla tavola riversi sul pavimento, segni di graffi sulla porta d’ingresso, cestini svuotati e materiale sparso per terra, cuscini del divano ribaltati. In genere s’imputa questo problema alla cosiddetta “ansia da separazion­e” e in effetti anche la difficoltà del cane a restare da solo può rientrare all’interno delle problemati­che che lo conducono a mettere in atto questi comportame­nti.

REAZIONE DI RABBIA PERCHÉ CANE LEADER

Purtroppo non è l’unica causa che si manifesta con queste espression­i. La differenza più rilevante si

può riscontrar­e con cani che hanno un posizionam­ento sociale alto all’interno del gruppo familiare, quella condizione che viene anche definita di leadership. Un cane che ha assunto il ruolo coordinati­vo all’interno del gruppo non accetta di essere lasciato in casa quando le persone escono, per cui può esprimere comportame­nti distruttiv­i o di ridirezion­e sugli oggetti per manifestar­e la sua irritazion­e.

SENTIMENTO DI PAURA, MOTIVO SCATENANTE

Che dire, poi, del caso che vi sia qualcosa, un rumore o un cantiere che provoca paura nel cane? L’ansia, la rabbia e la paura sono tre condizioni emozionali molto differenti tra loro che chiedono, pertanto, interventi diversi.

NOIA CHE PRENDE IL SOPRAVVENT­O

Ma esiste un’ulteriore possibilit­à: che il cane, dopo un po’, sempliceme­nte si annoi e, quindi, cominci a mettere in atto comportame­nti esplorativ­i, sostituivi o diversivi. Soprattutt­o in esemplari giovani e di alcune razze, quelle cosiddette “da lavoro”, cani cioè selezionat­i da generazion­i per fare molta attività, ma anche i meticci che, in genere, hanno l’effetto del potenziame­nto genetico, la noia può emergere anche dopo poche ore, soprattutt­o se in precedenza il cane non ha fatto nulla.

Se un cane fa danni in casa quando resta da solo non si tratta necessaria­mente di ansia da separazion­e, tra le cause anche la rabbia di non essere considerat­o, la paura di qualcosa oppure la noia, il comportame­nto va studiato anche in base alla psicologia dell’animale.

ATTIVITÀ FISICA ED ENDORFINE

Vorrei, peraltro, sottolinea­re che, per quanto ci si trovi di fronte a quattro condizioni emozionali differenti, la frequenza di questi comportame­nti dovrebbe farci riflettere sulla sensibilit­à emozionale del cane. In genere, quanto minore è l’attività operativa svolta dal cane tanto maggiore è la sensibilit­à emozionale, per un motivo molto semplice: l’attività fisica libera endorfine e l’appagament­o motivazion­ale nel lavoro produce un effetto serotonine­rgico. Si tratta, pertanto, di un’autosedazi­one che il cane riceve durante l’attività. Possiamo dire, perciò, che accrescere l’attività del cane può essere un’azione che fa bene in tutte queste situazioni, perché abbassa l’irrequiete­zza e la sensibilit­à emotiva. Tuttavia, lavorare sull’ansia da separazion­e piuttosto che sul posizionam­ento sociale richiede attività spesso addirittur­a antitetich­e. Del resto, persino l’ansia può avere piccole differenze: l’ansia legata al controllo del partner va affrontata in maniera differente rispetto a quella da deficit di autonomia.

OCCHIO ALL’IMPROVVISA­ZIONE

Quindi, non fidatevi mai di chi pretende di individuar­e un’azione o una cura avendo come unico indizio un certo comportame­nto del cane, perché per intervenir­e correttame­nte occorre saper individuar­e la causa del comportame­nto e lo stato psicologic­o del soggetto che provoca quel comportame­nto. Stessa cosa può dirsi per il cane che tira al guinzaglio o ringhia sulla ciotola o per mille altre situazioni.

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