Speciale Terza Età
Dossier: cosa fare quando Fido e Micio sono anziani Shopping: la dieta ideale Shopping: i rimedi del vet
Più una razza è grande, più l'inizio della vecchiaia è precoce. Cani e gatti la manifestano in vari modi. Si comincia con i peli bianchi (ma non per tutti), con meno moto e più sonnellini. Ecco come invecchiano i nostri amici pelosi, come riconoscere i segnali del passaggio del tempo e come aiutarli ad attraversare questa fase nel migliore dei modi, a partire dall’alimentazione
Inostri amici pelosi, proprio come l’uomo, in base alla loro età, passano attraverso diverse fasi di sviluppo e da cuccioli diventano adolescenti, poi adulti, fino ad arrivare alla terza età. Ognuna di queste fasi richiede attenzioni diverse per fare in modo che possano vivere bene in salute per molti anni. L’età geriatrica comporta inevitabilmente una serie di modificazioni nel carattere e nell’organismo dell’animale, proprio come avviene per l’uomo. Non è da considerare come una condizione patologica, ma come una necessità di riservare loro una speciale valutazione clinica, nell’ospedalizzazione e nella gestione generale. Con il progresso compiuto dalla medicina veterinaria e grazie alla maggiore attenzione dei proprietari alle diverse esigenze degli amici pelosi un po’ più in là con l’età, la prospettiva di vita, negli ultimi anni ha subito un confortante aumento.
QUANDO CANE E GATTO DIVENTANO VECCHI?
L’età in cui il cane e il gatto diventano vecchi, rispetto all’uomo, è piuttosto anticipata. Infatti, se il proprietario comincia a diventare anziano a 60 anni, l'amico a quattro zampe entra nella terza età tra i cinque e gli otto anni. L’età biologica di un animale dipende essenzialmente dalla specie e, quanto ai cani, dalla taglia. La durata massima della vita dei cani è fissata a oltre 20 anni e la vita media è di circa 13 anni. Le taglie giganti/grandi entrano nella fascia senior intorno ai 6/7 anni, le taglie medie a circa 8/9 e le piccole intorno a 9/10. Per il gatto, che non risente molto di differenze di taglia e razza, la vita media è di circa 14 anni mentre la vita massima può superare addirittura i 30 anni. Una recente classificazione definisce il gatto maturo (dai 6 ai 10), vecchio (dai 10 ai 15 anni) e geriatrico (dai 15 anni in avanti).
QUALI SONO I SEGNI DELL’INVECCHIAMENTO?
L’invecchiamento è un processo biologico che porta a un graduale declino delle capacità funzionali degli organi. In primis, vi sono senza dubbio l’alterazione di alcuni cicli enzimatici, il rallentamento
della moltiplicazione cellulare, l’accumulo di scorie nell’organismo e le modificazioni cui è soggetto il sistema immunitario. La maggior parte dei cani e dei gatti riduce volontariamente l’attività fisica quando invecchia. Con la vecchiaia vengono coinvolti anche altri distretti: i peli sul muso e sul resto del corpo tendono a diventare bianchi, la pelle perde elasticità e diviene meno flessibile a causa del contenuto di calcio e di pseudoelastine nelle fibre elastiche. Il cristallino, cioè la lente dell’occhio, va incontro a un graduale processo di opacizzazione che impedisce una corretta visione. L’udito diviene meno fine, potendo talora portare a una sordità più o meno evidente.
COSA COMPORTA A LIVELLO DIGESTIVO L’INVECCHIAMENTO?
Le modificazioni della composizione corporea comprendono una riduzione dei tessuti magri (muscoli), in quanto le cellule muscolari diminuiscono di numero e dimensioni, e un aumento della percentuale del grasso corporeo. Quindi, il fabbisogno energetico totale giornaliero può diminuire del 30-40% durante l’ultimo terzo di vita di un animale per il calo del metabolismo e dell’attività fisica. Questa fase della vita può influenzare a livello di apparato digerente la capacità di consumare, digerire o metabolizzare il cibo. La velocità del metabolismo a riposo rallenta naturalmente
dopo i 7 anni di età. Il fegato può avere difficoltà nell’immagazzinamento delle riserve nutritive e nell’eliminazione delle sostanze di accumulo. A livello di cavo orale il tartaro, le gengiviti e la perdita dei denti possono contribuire a una minore assunzione di cibo. A questa età, diminuisce anche la motilità del colon con la comparsa molto frequente di costipazione.
I SEGNALI SPECIFICI DELL’INVECCHIAMENTO NEL GATTO…
Per quanto riguarda il gatto i primi segnali di invecchiamento sono solitamente di tipo comportamentale come, ad esempio, vocalizzazioni anomale, minor tempo dedicato alla propria toelettatura (pelo annodato od opaco, unghie molto lunghe), episodi di urinazione o defecazione al di fuori della lettiera, riduzione dell’attività fisica, minor propensione alla manipolazione e/o tendenza a reagire malamente o addirittura a rifuggire ogni forma di contatto sociale. La funzionalità renale nei gatti
anziani può risultare compromessa dando origine a insufficienza renale cronica durante la quale i reni perdono la loro capacità di depurare l’organismo e di trattenere i liquidi necessari.
… E QUELLI DELL’INVECCHIAMENTO NEL CANE
Nel cane i primi segni dell’avanzamento dell’età sono la minore resistenza alla fatica, la maggiore stanchezza, la riluttanza al movimento, la preferenza per cibi più morbidi, la tendenza alla costipazione, la maggiore sensibilità ai cambi di temperatura e alcune modificazioni caratteriali. Anche il sistema immunitario diminuisce la sua efficienza predisponendo il cane a malattie di origine infettiva. A questi primi sintomi seguono, poi, manifestazioni più evidenti come dormire di giorno e rimanere svegli di notte, sporcare in casa anziché fuori, non riconoscere luoghi e persone da sempre frequentati. Nei cani di taglia grande anche le ossa e le articolazioni risentono del progredire dell’età portando l’animale a soffrire di problematiche quali artrosi, artrite e deficit articolari.
È IMPORTANTE CONTROLLARE IL PESO DEL CANE O DEL GATTO
Come spesso succede anche nelle persone, pure i cani e i gatti generalmente con l’avanzare degli anni tendono ad aumentare il loro peso corporeo e, quindi, a ingrassare: ciò è dovuto non solo al rallentamento del metabolismo e alla ridotta attività fisica, ma anche a possibili malattie endocrine quali l’ipotiroidismo e il diabete. Viceversa, nei soggetti molto anziani il peso corporeo può diminuire progressivamente, ad esempio, per problemi renali o
cardiaci. Per entrambe le condizioni è importantissimo riconoscere per tempo le cause delle variazioni del peso e intraprendere una corretta terapia dietetica con alimenti e integratori specifici.
COME ALIMENTARE UN ANIMALE ANZIANO
La corretta alimentazione nell’anziano è fondamentale per garantire al nostro amico peloso uno stato di benessere e buona salute. In commercio sono presenti diete formulate appositamente per gli amici anziani che contengono tutti i principi nutritivi necessari nelle giuste proporzioni, per soddisfare le esigenze nutrizionali in questa delicata fase di età. Bisogna controllare l’apporto calorico della dieta per prevenire l’insorgenza dell’obesità o dell’eccessivo
dimagramento. La composizione ideale della dieta non è molto diversa da quella di un soggetto adulto, tenendo in considerazione i particolari fabbisogni in proteine, vitamine E e C e in oligoelementi, ma variano in relazione allo stato di salute del soggetto preso in esame. Quindi, attraverso una dieta corretta e il controllo del peso è possibile ridurre i sintomi dell’artrosi, inoltre l’apparato respiratorio, i reni e il tratto intestinale possono trarne beneficio e mantenere in forma l’amico a quattro zampe. Gli animali anziani dovrebbero essere nutriti con almeno 2-3 piccoli pasti al giorno, anziché uno solo abbondante, per migliorare l’utilizzo dei nutrienti, per stimolare il metabolismo e ridurre la sensazione di fame.
ESISTONO ESAMI SPECIFICI PER GLI ANIMALI ANZIANI?
Per verificare le condizioni cliniche del nostro animale domestico è consigliabile eseguire una serie di esami clinici volti ad accertare la funzionalità di quegli apparati e organi che più facilmente vanno incontro a problemi nella vecchiaia. Alcuni apparati necessitano di attenzioni particolari come, ad esempio, le malattie dei denti e delle gengive possono essere trattate con specifici programmi di igiene dentale allo scopo di evitare sia inconvenienti quali l’alitosi, sia la perdita precoce dei denti. L’esame dell’apparato visivo consente di identificare malattie invalidanti quali la cataratta e il glaucoma che sono trattabili sia farmacologicamente che chirurgicamente. Uno dei problemi più frequenti negli animali anziani, purtroppo, è rappresentato dai tumori. La maggior parte delle neoplasie, se diagnosticate in tempo, può essere curata con le stesse tecniche e gli stessi interventi che si utilizzano in oncologia umana.