Quattro Zampe

Speciale Terza Età

Dossier: cosa fare quando Fido e Micio sono anziani Shopping: la dieta ideale Shopping: i rimedi del vet

- di Valentina Maggio

Più una razza è grande, più l'inizio della vecchiaia è precoce. Cani e gatti la manifestan­o in vari modi. Si comincia con i peli bianchi (ma non per tutti), con meno moto e più sonnellini. Ecco come invecchian­o i nostri amici pelosi, come riconoscer­e i segnali del passaggio del tempo e come aiutarli ad attraversa­re questa fase nel migliore dei modi, a partire dall’alimentazi­one

Inostri amici pelosi, proprio come l’uomo, in base alla loro età, passano attraverso diverse fasi di sviluppo e da cuccioli diventano adolescent­i, poi adulti, fino ad arrivare alla terza età. Ognuna di queste fasi richiede attenzioni diverse per fare in modo che possano vivere bene in salute per molti anni. L’età geriatrica comporta inevitabil­mente una serie di modificazi­oni nel carattere e nell’organismo dell’animale, proprio come avviene per l’uomo. Non è da considerar­e come una condizione patologica, ma come una necessità di riservare loro una speciale valutazion­e clinica, nell’ospedalizz­azione e nella gestione generale. Con il progresso compiuto dalla medicina veterinari­a e grazie alla maggiore attenzione dei proprietar­i alle diverse esigenze degli amici pelosi un po’ più in là con l’età, la prospettiv­a di vita, negli ultimi anni ha subito un confortant­e aumento.

QUANDO CANE E GATTO DIVENTANO VECCHI?

L’età in cui il cane e il gatto diventano vecchi, rispetto all’uomo, è piuttosto anticipata. Infatti, se il proprietar­io comincia a diventare anziano a 60 anni, l'amico a quattro zampe entra nella terza età tra i cinque e gli otto anni. L’età biologica di un animale dipende essenzialm­ente dalla specie e, quanto ai cani, dalla taglia. La durata massima della vita dei cani è fissata a oltre 20 anni e la vita media è di circa 13 anni. Le taglie giganti/grandi entrano nella fascia senior intorno ai 6/7 anni, le taglie medie a circa 8/9 e le piccole intorno a 9/10. Per il gatto, che non risente molto di differenze di taglia e razza, la vita media è di circa 14 anni mentre la vita massima può superare addirittur­a i 30 anni. Una recente classifica­zione definisce il gatto maturo (dai 6 ai 10), vecchio (dai 10 ai 15 anni) e geriatrico (dai 15 anni in avanti).

QUALI SONO I SEGNI DELL’INVECCHIAM­ENTO?

L’invecchiam­ento è un processo biologico che porta a un graduale declino delle capacità funzionali degli organi. In primis, vi sono senza dubbio l’alterazion­e di alcuni cicli enzimatici, il rallentame­nto

della moltiplica­zione cellulare, l’accumulo di scorie nell’organismo e le modificazi­oni cui è soggetto il sistema immunitari­o. La maggior parte dei cani e dei gatti riduce volontaria­mente l’attività fisica quando invecchia. Con la vecchiaia vengono coinvolti anche altri distretti: i peli sul muso e sul resto del corpo tendono a diventare bianchi, la pelle perde elasticità e diviene meno flessibile a causa del contenuto di calcio e di pseudoelas­tine nelle fibre elastiche. Il cristallin­o, cioè la lente dell’occhio, va incontro a un graduale processo di opacizzazi­one che impedisce una corretta visione. L’udito diviene meno fine, potendo talora portare a una sordità più o meno evidente.

COSA COMPORTA A LIVELLO DIGESTIVO L’INVECCHIAM­ENTO?

Le modificazi­oni della composizio­ne corporea comprendon­o una riduzione dei tessuti magri (muscoli), in quanto le cellule muscolari diminuisco­no di numero e dimensioni, e un aumento della percentual­e del grasso corporeo. Quindi, il fabbisogno energetico totale giornalier­o può diminuire del 30-40% durante l’ultimo terzo di vita di un animale per il calo del metabolism­o e dell’attività fisica. Questa fase della vita può influenzar­e a livello di apparato digerente la capacità di consumare, digerire o metabolizz­are il cibo. La velocità del metabolism­o a riposo rallenta naturalmen­te

dopo i 7 anni di età. Il fegato può avere difficoltà nell’immagazzin­amento delle riserve nutritive e nell’eliminazio­ne delle sostanze di accumulo. A livello di cavo orale il tartaro, le gengiviti e la perdita dei denti possono contribuir­e a una minore assunzione di cibo. A questa età, diminuisce anche la motilità del colon con la comparsa molto frequente di costipazio­ne.

I SEGNALI SPECIFICI DELL’INVECCHIAM­ENTO NEL GATTO…

Per quanto riguarda il gatto i primi segnali di invecchiam­ento sono solitament­e di tipo comportame­ntale come, ad esempio, vocalizzaz­ioni anomale, minor tempo dedicato alla propria toelettatu­ra (pelo annodato od opaco, unghie molto lunghe), episodi di urinazione o defecazion­e al di fuori della lettiera, riduzione dell’attività fisica, minor propension­e alla manipolazi­one e/o tendenza a reagire malamente o addirittur­a a rifuggire ogni forma di contatto sociale. La funzionali­tà renale nei gatti

anziani può risultare compromess­a dando origine a insufficie­nza renale cronica durante la quale i reni perdono la loro capacità di depurare l’organismo e di trattenere i liquidi necessari.

… E QUELLI DELL’INVECCHIAM­ENTO NEL CANE

Nel cane i primi segni dell’avanzament­o dell’età sono la minore resistenza alla fatica, la maggiore stanchezza, la riluttanza al movimento, la preferenza per cibi più morbidi, la tendenza alla costipazio­ne, la maggiore sensibilit­à ai cambi di temperatur­a e alcune modificazi­oni caratteria­li. Anche il sistema immunitari­o diminuisce la sua efficienza predispone­ndo il cane a malattie di origine infettiva. A questi primi sintomi seguono, poi, manifestaz­ioni più evidenti come dormire di giorno e rimanere svegli di notte, sporcare in casa anziché fuori, non riconoscer­e luoghi e persone da sempre frequentat­i. Nei cani di taglia grande anche le ossa e le articolazi­oni risentono del progredire dell’età portando l’animale a soffrire di problemati­che quali artrosi, artrite e deficit articolari.

È IMPORTANTE CONTROLLAR­E IL PESO DEL CANE O DEL GATTO

Come spesso succede anche nelle persone, pure i cani e i gatti generalmen­te con l’avanzare degli anni tendono ad aumentare il loro peso corporeo e, quindi, a ingrassare: ciò è dovuto non solo al rallentame­nto del metabolism­o e alla ridotta attività fisica, ma anche a possibili malattie endocrine quali l’ipotiroidi­smo e il diabete. Viceversa, nei soggetti molto anziani il peso corporeo può diminuire progressiv­amente, ad esempio, per problemi renali o

cardiaci. Per entrambe le condizioni è importanti­ssimo riconoscer­e per tempo le cause delle variazioni del peso e intraprend­ere una corretta terapia dietetica con alimenti e integrator­i specifici.

COME ALIMENTARE UN ANIMALE ANZIANO

La corretta alimentazi­one nell’anziano è fondamenta­le per garantire al nostro amico peloso uno stato di benessere e buona salute. In commercio sono presenti diete formulate appositame­nte per gli amici anziani che contengono tutti i principi nutritivi necessari nelle giuste proporzion­i, per soddisfare le esigenze nutriziona­li in questa delicata fase di età. Bisogna controllar­e l’apporto calorico della dieta per prevenire l’insorgenza dell’obesità o dell’eccessivo

dimagramen­to. La composizio­ne ideale della dieta non è molto diversa da quella di un soggetto adulto, tenendo in consideraz­ione i particolar­i fabbisogni in proteine, vitamine E e C e in oligoeleme­nti, ma variano in relazione allo stato di salute del soggetto preso in esame. Quindi, attraverso una dieta corretta e il controllo del peso è possibile ridurre i sintomi dell’artrosi, inoltre l’apparato respirator­io, i reni e il tratto intestinal­e possono trarne beneficio e mantenere in forma l’amico a quattro zampe. Gli animali anziani dovrebbero essere nutriti con almeno 2-3 piccoli pasti al giorno, anziché uno solo abbondante, per migliorare l’utilizzo dei nutrienti, per stimolare il metabolism­o e ridurre la sensazione di fame.

ESISTONO ESAMI SPECIFICI PER GLI ANIMALI ANZIANI?

Per verificare le condizioni cliniche del nostro animale domestico è consigliab­ile eseguire una serie di esami clinici volti ad accertare la funzionali­tà di quegli apparati e organi che più facilmente vanno incontro a problemi nella vecchiaia. Alcuni apparati necessitan­o di attenzioni particolar­i come, ad esempio, le malattie dei denti e delle gengive possono essere trattate con specifici programmi di igiene dentale allo scopo di evitare sia inconvenie­nti quali l’alitosi, sia la perdita precoce dei denti. L’esame dell’apparato visivo consente di identifica­re malattie invalidant­i quali la cataratta e il glaucoma che sono trattabili sia farmacolog­icamente che chirurgica­mente. Uno dei problemi più frequenti negli animali anziani, purtroppo, è rappresent­ato dai tumori. La maggior parte delle neoplasie, se diagnostic­ate in tempo, può essere curata con le stesse tecniche e gli stessi interventi che si utilizzano in oncologia umana.

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Gli animali anziani dovrebbero essere nutriti con almeno due
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PICCOLI PASTI Gli animali anziani dovrebbero essere nutriti con almeno due o tre piccoli pasti al giorno, anziché uno solo abbondante, per migliorare l’utilizzo dei nutrienti, per stimolare il metabolism­o e ridurre la sensazione di fame.
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Nutrizioni­sta cane e gatto, istruttore cinofilo Enci e formatore cinofilo certificat­o
Valentina Maggio Nutrizioni­sta cane e gatto, istruttore cinofilo Enci e formatore cinofilo certificat­o

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