INCHIESTA
Viaggio tra le deviazioni mentali di chi crede di garantire la massima cura ad animali in realtà maltrattati. I casi più eclatanti e l’analisi delle motivazioni
Accumulo compulsivo di animali: viaggio tra le deviazioni mentali
C’è chi ammucchia oggetti e chi esseri viventi. Decine e decine di cani e gatti, a volte, perfino tartarughe, conigli e volatili obbligati a condividere in “case da incubo” pochi metri quadrati e un destino di incuria. Sono gli accumulatori compulsivi di animali, una vita in sospeso tra amore distorto, disturbo mentale e maltrattamento. I casi denunciati sono solo la punta dell’iceberg di quello che sembra, agli occhi degli esperti, un problema molto diffuso, ma abbastanza facile da nascondere, dato che coinvolge, spesso e volentieri, persone che vivono in una situazione di grave isolamento sociale. Una vita da pet sommersi e maltrattati, vittime di allevamenti lager o di “amici” umani che pensano di essere gli unici a sapersi prendere cura di loro e, invece, finiscono per commettere abusi e maltrattamenti, proprio come è successo in provincia di Ancona tempo fa.
SEQUESTRATI 850 CANI IN UN ALLEVAMENTO
Uno dei casi più recenti è il sequestro di circa 850 cani di piccola taglia tra Chihuahua, Barboncini e Maltesi avvenuto lo scorso gennaio in un allevamento di Trecastelli, in provincia di Ancona, che poteva accogliere al massimo 61 animali. Carabinieri forestali, guardie zoofile di Wwf e Legambiente e volontari dell’associazione Amici Animali di Osimo si sono trovati in uno scenario surreale: animali confinati in spazi angusti e non aerati, metà dei quali affetta da Brucella canis, una zoonosi infettiva trasmissibile anche all’uomo. Nei pressi dell’abitazione annessa all’allevamento c’erano circa 270 cani, molti rinchiusi dentro trasportini accatastati gli uni sugli altri o dentro contenitori in plastica in condizioni igieniche precarie. L’allevamento multirazza di Trecastelli, che era molto conosciuto e attivo nella vendita di cani di piccola taglia aveva già subìto diversi provvedimenti di restrizione sin dal 2018. Eppure qui gli animali continuavano a crescere, dai 500 rilevati nel 2018 agli 850 accertati nell’ultimo sequestro, già convalidato dal gip. Finora sono cinque gli indagati, ma sono in corso altre indagini.
70 GATTI MALNUTRITI, SOFFERENTI E IMMERSI NEL DEGRADO
Già a metà luglio dello scorso anno, sempre a Trecastelli, le guardie ecozoofile Oipa di Ancona si erano trovate di fronte a uno scenario agghiacciante in una casa privata: circa settanta gatti malati e un cane reclusi in spazi malsani e nauseabondi. Vista la gravità era stato richiesto perfino l’intervento di un veterinario, dei carabinieri forestali di Senigallia e della proprietaria dell’immobile concesso in affitto per liberare questi poveri animali da una situazione estrema. Le immagini riprese dall’Oipa di Ancona sono molto crude ed esaustive. Un numero sproporzionato di gatti era radunato in uno spazio minuscolo, costretto a vivere in ambienti sporchi e maleodoranti, con ciotole