Io lo conosco bene
Nella famiglia di Federica Campagnari, da sempre gattofila convinta, la passione per i Norvegesi delle Foreste è nata anni fa, quando in Italia la razza era ancora poco conosciuta.
“Abbiamo cominciato a vedere le foto di questi gatti che non sono frutto di selezione da parte dell’uomo”, spiega a Quattro
Zampe, “ma conservano il loro aspetto del tutto naturale. Ci sono piaciuti molto, così, cercando ulteriori informazioni, abbiamo trovato un’allevatrice particolarmente appassionata che ha subito conquistato la nostra fiducia. Vedendoli di persona, ci siamo immediatamente innamorati dei suoi gatti e abbiamo prenotato un cucciolo. Di lì a pochi mesi è arrivato il nostro Duncan (che ha ormai quasi 16 anni) al quale siamo molto affezionati perché ha un carattere davvero splendido, particolarmente affettuoso e comunicativo. Ama tantissimo il contatto con le persone e si è adattato molto bene all’arrivo delle bambine, poi del cane e di un paio di mici trovatelli. Tre mesi dopo, abbiamo adottato un secondo cucciolo (mancato poco tempo fa). Il 13 dicembre scorso Santa Lucia ci ha portato anche Freedom Jack (ora ha 6 mesi). Stiamo cercando di farli andare d’accordo, perché sono due mondi completamente diversi: un nonnino anziano, con qualche acciacco, e un cucciolo molto vivace. Dopo una settimana di diffidenza e soffi, il vecchietto di casa ha permesso al nuovo arrivato di entrare nella sua cuccia dove gli elargisce tante coccole che il piccolo ricambia con fusa sonore. Essendo i Norvegesi animali molto intelligenti (a me sembrano un po’ gatti-cani), siamo riusciti a porre qualche paletto che loro di solito rispettano giudiziosamente come, per esempio, non salire e non camminare sui piani di cucina. Però il piccolino, arrivato nel periodo natalizio, si arrampicava fino in cima all’albero, proprio dove avevamo messo le palline di vetro più delicate: evidentemente il suo naturale istinto di arrampicatore ha avuto la meglio sui nostri divieti”.