CAMPIONATO CSEN
Dog Trail Sky del Canto
Ha intimidito gli avversari lungo il tracciato della gara di corsa in montagna valevole come Campionato nazionale Dog Trail Csen 2021, ribadendo la sua superiorità fisica (e strategica) in classifica e sul podio. Il suo nome è Puma, in binomio con il compagno Mattia
Chiamatelo, se volete, “leone di montagna”: mai il secondo nome del puma è stato più azzeccato. Perché al Campionato nazionale Dog Trail Csen dello scorso maggio, inserito nel palinsesto della Sky del Canto – gara in origine per soli bipedi, organizzata dalla Carvico SkyRunning Asd lungo i sentieri del Monte Canto, nella bergamasca, e molto apprezzata nell’ambiente dello sky e del trail running (la corsa in montagna, più o meno tecnica, ndr) – ha fatto la sua apparizione, fra il timore reverenziale degli sfidanti. Esemplare femmina di Eurohound (un incrocio di razze per correre, ndr) dalla sinuosa silhouette felina, Puma – di fatto, oltre che di nome – ha graffiato il percorso e agguantato il primo gradino del podio assoluto senza lasciare scampo agli avversari, in una lotta non certo ad armi pari – prima di conquistare anche questa maglia tricolore, era già plurititolata nel canicross – ma nel rigoroso rispetto del regolamento e del codice etico promosso dalla disciplina della corsa con il cane. Complimenti a lei. E al suo conduttore Mattia Minori, che ne ha saputo tenere il passo, capace di gestirne sapientemente le strabilianti qualità atletiche. Perché queste sono gare sulle lunghe distanze - la Sky del Canto si snodava lungo 17 km per 1.100 metri di dislivello - in cui mettere il fiato, certo. Ma anche tanta testa.
BINOMIO PUMA
“Una leggenda azteca narra che nella notte dei tempi un dio bianco venuto dalle stelle scese sulla Terra e fu padre del primo Uomo Puma”. Recita così l’incipit di un film di fantascienza degli anni ‘80. Ebbene, un po’ puma, per tenere il passo della sua Puma, deve essere anche Mattia Minori, che con la sua amica a quattro zampe ha conquistato il primo titolo nazionale di questa recente disciplina
affine al canicross (la corsa campestre con il cane), ma praticata su distanze più lunghe e in presenza di dislivello, al cui regolamento, a cura di Dog Trail Italy (www.dogtrailitaly.com), si è recentemente ispirato lo Csen, che l’ha voluta ad arricchire il panorama degli sport cinofili. Nel Dog Trail uomo e cane, come nel canicross, diventano un binomio inscindibile, ma qui, perché in montagna, sulle lunghe distanze, tra terreni accidentati e in condizioni meteo non sempre favorevoli, fanno più che mai squadra contro le avversità, nel più rigoroso rispetto della Natura e delle sue forze, accettandone e gestendone gli imprevedibili sviluppi. Mettendo la reciproca incolumità davanti alla soddisfazione cronometrica.
PALMARÈS DI COPPIA
Quasi 6 anni per Puma; 29 quelli di Mattia che, di professione preparatore atletico, con una laurea magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport e una tesi sul confronto tra l’analisi dei parametri fisiologici umani nella corsa e nel canicross, si presta
volentieri a curare anche l’obiettivo sportivo a sei zampe nelle tabelle di allenamento dei runner che si rivolgano a lui; una su tutti, Chiara Capezzone, vincitrice del titolo nazionale femminile di Dog Trail Csen 2021 oltre ad altri riconoscimenti nel canicross, che ben concilia la passione per l’atletica e, grazie ai consigli di Mattia, ottiene piazzamenti importanti in entrambi gli sport. Molti i personali successi di questo ragazzo di Colleferro, in provincia di Roma, che si è appassionato con grinta ma lodevole umiltà a questo mondo: tra i più significativi, un bronzo di categoria nel canicross al Campionato nazionale Csen 2017, un argento di categoria e un bronzo assoluto nel 2018, e un titolo assoluto nel 2019, con un primo posto di categoria nel 2021. Oltre a essere stato vicecampione italiano assoluto di canicross Fidasc (Federazione italiana discipline armi sportive da caccia) nel 2018, e campione nel 2019 e nel 2020. Quasi un centinaio le gare a cui ha partecipato, tra le quali due edizioni del Trophée des Montagnes, in Francia (conquistando il 10° posto nel 2017 e il 3° nel 2018) e l’edizione 2019 della cecoslovacca Dog Epic Race, con una vittoria assoluta. Per non parlare del piazzamento tra i primi 15 binomi in tre Campionati europei e due mondiali.
FENOMENO DOG TRAIL
Classe 1975, di Valgreghentino, in provincia di Lecco, c’è Marco Drech, insieme all’amico Merchiorre “Rino” Cordaro, dietro all’idea di Dog Trail Italy, circuito per correre con il proprio cane in gare – originariamente per solo bipedi – che aderiscono all’iniziativa prevedendo una categoria dedicata. Anche fondatore dell’Asd Dog Trail Canicross Lecchese, Drech è un ex ultratrailer con molta esperienza sulle corse di lunga distanza, che ha trovato la ricetta perfetta per la sinergia tra organizzatori di gare per soli uomini e quelli di prove con i cani, con un occhio di riguardo proprio per questi ultimi e un regolamento studiato nel dettaglio per preservare la salute del quattro zampe atleta in questo tipo Oggi è anche referente nazionale del settore Dog Trail all’interno dello Csen (www. csencinofilia.it/pagine/157-Dog-Trail), ente che si è ispirato, per la stesura del regolamento di questa disciplina, proprio a quello firmato Dog Trail Italy. Con percorsi di lunghezza compresa tra i 10 e i 25 chilometri, le gare di Dog Trail presentano dislivelli positivi tra i 500 e i 1.500 metri. Consentita la partecipazione ai cani di età superiore ai 15 mesi e inferiore ai 10 anni; in ogni caso, visite veterinarie pre e post gara ne verificheranno lo stato di salute.