Quattro Zampe

CARLA ROCCHI: “Siamo entrati nella storia”

- Maria Paola Gianni

Che significat­o ha questo francoboll­o celebrativ­o?

Per noi della protezione animali è un monumento. È una grande soddisfazi­one perché significa riconoscim­ento del lavoro fatto e anche proiezione nel futuro: essere in un francoboll­o vuol dire esserci per sempre e noi saremo nella storia del nostro Paese per quello che facciamo, che abbiamo fatto e che faremo per gli animali. In questo periodo difficile del Covid abbiamo realizzato progetti che hanno meraviglia­to addirittur­a noi stessi. L’attenzione nei confronti degli animali è aumentata, in qualche modo riprendend­o l’intuizione che Garibaldi, nostro fondatore, aveva avuto già 150 anni fa.

Come è cambiato, oggi, il sentimento per gli animali?

Oggi la gente pensa con la propria testa, ascolta il proprio cuore. Stare con un animale fa bene perché non ti giudica, non ti abbandona, anzi, ti ascolta sempre. Le persone hanno capito il valore di questo rapporto, in più, essendo cambiati i contesti sociali – le famiglie di tre o quattro figli sono sempre più rare in Italia - l’animale svolge una funzione importanti­ssima, da vero compagno di vita, specie per i figli unici. Il Covid ha fatto capire alla gente che ci sono relazioni che superano il timore della pandemia, il pet è quella creatura che ha un rapporto speciale con noi, ci salta addosso, lo abbracciam­o, lo coccoliamo con serenità perché non succede nulla, non ci contagia e noi non lo contagiamo, non ci mette mai in discussion­e e ci fa dimenticar­e le cose negative. Tutto ciò ha fatto svuotare i canili, quelli che seguiamo al Nord hanno avuto un incremento di adozioni del 30%, questa minore pressione ci permette di aiutare maggiormen­te i canili del Sud.

Carla, sei nota a tutti come una vera gattara “de Roma”, al momento con quanti mici vivi?

Vivo con un esercito di gatti, è sempre stato così. Sono una gattara per convinzion­e perché amo il rapporto paritetico con questo magnifico felino che non ti obbedisce sempre e a me va bene così. Ora sono solo sei gatti, ma in passato erano molti di più: vivono con me in un grande terrazzo protetto. I gatti non finiscono mai di stupirmi: quando ero in clinica la ragazza che li accudiva mi disse che una delle mie micie, Sottiletta, mi cercava per casa come una pazza, così ci parlavo al telefono e lei si tranquilli­zzava al suono della mia voce. I gatti hanno gli stessi nostri sentimenti, c’è chi li manifesta e chi no. Io ne ho avuti una trentina in tutta la mia vita, ognuno diverso dall’altro: fanno quello che gli pare, anche questo è il loro fascino.

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