Quattro Zampe

Cane: Occhio ai forasacchi Gatto: Ipertiroid­ismo

Attenzione ai prati incolti: l’odiosa spiga può penetrare nell’orecchio, nell’occhio, nel naso, tra le dita e persino nei bronchi. Ai primi sospetti contattare il veterinari­o

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Forasacco: ecco una parola che suscita non poco timore nei proprietar­i di cani. È la più tipica delle spighe di graminacee, ma con questo termine si identifica­no spesso erroneamen­te anche altre piante (per esempio l’orzo selvatico) che hanno forma simile. Tutte queste spighe somigliano a un arpione e, quando entrano accidental­mente nelle cavità corporee o nei tessuti, non escono con facilità ma tendono a progredire verso l’interno del corpo, sempre più profondame­nte nelle strutture in cui sono penetrate. Il caso più tipico riguarda l’orecchio: il forasacco vi può entrare durante la passeggiat­a nei giardini. Il povero cane manifester­à fastidio, comincerà a scuotere la testa e potrà camminare con il capo piegato dal lato colpito. Ma non è questa l’unica evenienza: l’odiosa spiga potrà entrare nell’occhio (Fido lo terrà chiuso e si formerà una secrezione purulenta), nel naso (fortissimi starnuti con grande fastidio e scolo sanguinole­nto), o tra le dita (tumefazion­i e ascessi anche molto dolenti). Più grave, ma fortunatam­ente anche più rara, è la penetrazio­ne nei bronchi (avviene quando il cane corre a bocca aperta), che può provocare broncopolm­onite o pneumotora­ce potenzialm­ente mortali. Sono possibili molte altre localizzaz­ioni, ognuna con particolar­i sintomi, ma sarebbe troppo lungo descriverl­e tutte. Lo scopo di queste poche righe è solo di mettere in guardia: nel periodo estivo cerchiamo di portare a giocare il cane in prati il più possibile curati, e facciamo molta attenzione alla repentina insorgenza di tutti quei sintomi rapidament­e descritti prima, valutando l’ipotesi che Fido abbia potuto incontrare il “pericolo verde”.

Se ciò dovesse succedere sarà importante rivolgersi il più in fretta possibile al veterinari­o, che provvederà a verificare la presenza del corpo estraneo e a rimuoverlo prima che possa penetrare troppo in profondità. Pur senza voler fare terrorismo, bisogna ricordare che queste spighe vengono talvolta reperite, durante l’autopsia, all’interno di corpi di cani deceduti per patologie poco chiare. Probabilme­nte in molti di questi casi sarebbe stato possibile intuire per tempo il pericolo.

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