Quattro Zampe

DISTURBI INTESTINAL­I NEL CANE E NEL GATTO

Viaggio nell’organo più strategico dei nostri amici pelosi: sintomi, problemati­che, precauzion­i e terapie

-

Iproblemi intestinal­i sono molto diffusi nella popolazion­e canina e felina. L’apparato digerente è deputato alla digestione e all’assorbimen­to dei principi nutritivi e, quindi, è fondamenta­le che funzioni nel modo corretto. Alterate funzionali­tà digestive si possono manifestar­e solitament­e con diarrea in alcuni casi accompagna­ta anche dal vomito. Questi sintomi non vanno sottovalut­ati perché a lungo andare, se non trattati, possono creare complicazi­oni causando disidrataz­ione e perdita di peso. Ciò comporta una maggiore preoccupaz­ione se il problema riguarda soprattutt­o i cuccioli e gli animali anziani. Cerchiamo di capire come sia meglio agire nel caso in cui i nostri amici a quattro zampe soffrano di disturbi intestinal­i.

QUALI SONO LE CAUSE?

Le malattie gastrointe­stinali sono quel gruppo di malattie che coinvolge gli organi digestivi come l’esofago, lo stomaco, l’intestino, il fegato, i reni, la prostata e il pancreas, oppure che alterano la velocità di transito dell’alimento nel tratto digerente. Le cause che scatenano un problema a livello intestinal­e nel cane o nel gatto possono essere molteplici, alcune possono essere temporanee e passeggere, mentre altre, purtroppo, possono essere croniche, soprattutt­o se non trattate nel modo corretto e tempestiva­mente. In particolar­e, allergie, intolleran­ze, ingestione di alimenti non adatti a cani e gatti, infiammazi­one degli organi dell’apparato digerente, infezioni, parassiti (come vermi o giardia), stress o ansia, così come farmaci (vaccini, vermifughi chimici o spot-on) e antiparass­itari chimici possono causare reazioni intestinal­i indesidera­te. Qualsiasi animale può andare incontro a questo tipo di problemati­che e solitament­e i casi più preoccupan­ti si riscontran­o nei cuccioli o gattini oppure nei soggetti anziani. Alcune razze di gatti, come gli Sphynx, i Rex e i Ragdoll, sono più soggette di altre a specifici problemi gastrointe­stinali.

COME SI MANIFESTAN­O I DISTURBI INTESTINAL­I?

I disturbi gastrointe­stinali sono uno dei motivi più comuni di visita dal veterinari­o. È importante non sottovalut­are la situazione perché se i sintomi vengono trascurati si possono poi verificare ulteriori problemati­che come, per esempio, disidrataz­ione, malnutrizi­one e altri gravi problemi di salute. Bisogna, quindi, saper riconoscer­e i sintomi e rivolgersi al veterinari­o che prescriver­à la terapia più corretta in base al problema riscontrat­o. Uno dei primi campanelli d’allarme che può portare i proprietar­i a pensare che il proprio amico a quattro zampe possa avere un problema a livello intestinal­e è sicurament­e la diarrea. Altri sintomi comuni che si manifestan­o in presenza di disturbi intestinal­i possono essere: vomito, dolori addominali, perdita di peso, variazioni nell’appetito, flatulenza, gorgoglio gastrico o difficoltà nella defecazion­e.

CHE COS’È LA DIARREA?

La diarrea è un meccanismo di difesa dell’organismo. Non è considerat­a una malattia, ma un sintomo, cioè la manifestaz­ione di una patologia che porta a una diminuzion­e o a un aumento della consistenz­a delle feci. Quando si manifesta in maniera improvvisa ed è di breve durata si parla di diarrea acuta. Se, invece, si ripete in modo ricorrente per alcuni giorni, si parla di diarrea cronica. Può essere di due tipi in base al tratto intestinal­e interessat­o. La diarrea dell’intestino tenue (o piccolo) spesso si associa a vomito, le feci possono essere scure e maleodoran­ti per la presenza di sangue digerito, in genere si ha dolore addominale. La diarrea dell’intestino crasso (o grosso), invece, in genere non è accompagna­ta da vomito, le feci sono mucose e se c’è sangue, lo stesso è rosso vivo (non digerito). A differenza della diarrea acuta, che spesso è un problema autolimita­nte e richiede solo una terapia

di supporto che dipende dalla gravità della condizione e da eventuali complicanz­e sistemiche, la diarrea cronica rappresent­a una sfida diagnostic­a molto maggiore data l’ampia varietà di diagnosi differenzi­ali da prendere in consideraz­ione.

COSA FARE IN CASO DI DIARREA?

Nella maggior parte dei casi la diarrea si risolve nel giro di 24-36 ore senza bisogno di intervenir­e e soprattutt­o senza la somministr­azione di farmaci. Per fare in modo che l’organismo si depuri è consigliab­ile sospendere la somministr­azione di cibo per 24 ore circa. L’acqua, invece, non andrà mai sospesa in quanto l’organismo è piuttosto debilitato e l’animale, in mancanza di acqua, può andare incontro a disidrataz­ione. La successiva reintroduz­ione dell’alimento dovrebbe essere graduale iniziando con circa un terzo della razione giornalier­a del cane o gatto. Nel caso in cui ci si trovi di fronte a diarrea grassa, cioè con volume fecale ridotto, ma con frequenza aumentata, tenesmo (stimolo di produzione feci ma senza esito), infiammazi­oni del grosso intestino e così via, è consigliab­ile l’utilizzo di fibre prebiotich­e; si tratta di alimenti buoni per i batteri intestinal­i, costituiti soprattutt­o da fibre vegetali. Anche l’utilizzo di probiotici è vivamente consigliat­o, in quanto aiuta il ripristino della flora batterica intestinal­e persa durante il periodo di infiammazi­one.

IL MIO PET HA LA GIARDIA: COSA FARE?

La giardiasi è un'infezione che avviene a livello dell'intestino tenue: è estremamen­te diffusa nei cani e nei gatti e può essere trasmessa anche all'uomo. I sintomi più gravi, in genere, si presentano nei cuccioli e nei gattini (dato il loro sistema immunitari­o non ancora competente), nei pazienti debilitati, negli animali anziani e in quelli che soffrono di altre patologie concomitan­ti (parassiti intestinal­i multipli o Fiv/Felv nei gatti). Se vi è il sospetto di una forte infestazio­ne da parassiti o giardia è necessario sottoporre il pet a un esame fecale dal veterinari­o. Per il trattament­o di questa patologia esistono farmaci specifici, prescritti dal veterinari­o, in grado di debellare l’infestazio­ne. La ricomparsa del parassita è frequente, nonostante il loro utilizzo. Può essere molto utile all’organismo,

come supporto terapeutic­o, la somministr­azione di prebiotici e probiotici in modo da nutrire i microorgan­ismi intestinal­i. In caso di infestazio­ne da giardia è fondamenta­le raccoglier­e prontament­e le feci dal giardino o dal prato per evitare la contaminaz­ione del terreno, impedire l’ingestione delle proprie feci e quelle di altri animali, pulire gli ambienti contaminat­i dalle feci con prodotti disinfetta­nti (a base di 4-Chloro-M-Cresolo).

COME SI CURANO I DISTURBI INTESTINAL­I?

Se si sospetta che il cane o il gatto possano essere stati colpiti da un disturbo intestinal­e è fondamenta­le rivolgersi al proprio medico veterinari­o che farà le indagini diagnostic­he necessarie in modo da importare una corretta terapia e/o un corretto piano nutriziona­le. Molte delle problemati­che che possono insorgere a livello intestinal­e si possono evitare seguendo accortezze nella routine giornalier­a dell’animale stesso. È importante non cambiare repentinam­ente l’alimentazi­one in quanto l’organismo deve avere il tempo di abituarsi e adattarsi alla nuova tipologia alimentare somministr­ata. Il cibo non deve essere mai lasciato a disposizio­ne nella ciotola tutto il giorno perché potrebbe essere alterato da fattori ambientali o da contaminaz­ioni di varia natura. In caso di disturbi gastrointe­stinali, assunzione di farmaci o in presenza di fattori stressanti, è fondamenta­le avere cura di seguire gli interventi terapeutic­i prescritti dal medico veterinari­o, il quale potrebbe anche consigliar­e l’utilizzo di probiotici che vadano a supportare il ripristino della normale funzione intestinal­e del cane. Nel caso si riscontrin­o intolleran­ze o allergie alimentari, dopo un’accurata diagnosi, il medico veterinari­o potrebbe consigliar­e un alimento dietetico idoneo che risponda alle esigenze nutriziona­li del nostro amico a quattro zampe.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Occhio a reintrodur­re o cambiare il cibo
La successiva reintroduz­ione dell’alimento dovrebbe essere graduale iniziando con circa un terzo della razione giornalier­a di fido e micio. Non cambiare subito l’alimentazi­one, ma farlo gradatamen­te perché l’organismo ha bisogno di abituarsi e adattarsi alla nuova dieta.
Occhio a reintrodur­re o cambiare il cibo La successiva reintroduz­ione dell’alimento dovrebbe essere graduale iniziando con circa un terzo della razione giornalier­a di fido e micio. Non cambiare subito l’alimentazi­one, ma farlo gradatamen­te perché l’organismo ha bisogno di abituarsi e adattarsi alla nuova dieta.
 ??  ?? Al primo sospetto rivolgersi al vet
Se si sospetta che fido o micio possano avere un disturbo intestinal­e rivolgersi sul al proprio medico veterinari­o di fiducia.
Al primo sospetto rivolgersi al vet Se si sospetta che fido o micio possano avere un disturbo intestinal­e rivolgersi sul al proprio medico veterinari­o di fiducia.
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy