Sacro di Birmania Europeo
Piuttosto misteriose appaiono le origini di questa razza, i cui tratti distintivi sono il guantaggio candido - regolare e simmetrico sulle quattro zampe - e lo sguardo intenso dei meravigliosi occhi blu zaffiro
Non si sa con certezza se provenga davvero dall’Asia Sudorientale, perché sulle sue origini si intrecciano notizie storiche, leggende e un certo alone di mistero che nel corso dei secoli hanno dato origine anche all’appellativo di “gatto sacro”. Si racconta che in Birmania, un tempo, i monaci Kittahs allevassero questi affascinanti felini e che nel 1919 due rarissimi e preziosi esemplari furono regalati ad Auguste Pavie e al maggiore Gordon Russel che li portarono in Francia. Il maschio morì durante il lungo viaggio, ma la femmina, fortunatamente già gravida, partorì a Nizza la sua cucciolata. Qualcuno sostiene, invece, che nel 1920 un miliardario americano fosse riuscito ad acquistarne una coppia a peso d’oro da un servo infedele del tempio di Lao-Tsun, facendone poi dono a un’amica francese. Il maschio morì, la femmina partorì una splendida cucciolata, di cui faceva parte Poupèe de Madalpour, presentato con grandissimo successo all’esposizione di Parigi nel 1926. Secondo un’altra ipotesi, il gatto Sacro di Birmania sarebbe nato da incroci tra il Siamese e altri soggetti a pelo lungo, oppure che il primo esemplare sia nato casualmente dal lavoro di un'equipe di ricercatori interessati semplicemente ad ampliare le proprie conoscenze genetiche, senza puntare
Sembra quasi un cagnolino, ama giocare
al riporto
alla nascita di una nuova razza. In realtà, certi appassionati riferiscono di aver trovato in Tibet alcuni esemplari autoctoni che presentano caratteristiche tipiche del Birmano. Comunque siano andate le cose, il risultato è un incantevole felino in cui, alla bellezza indiscutibile, si accompagna un carattere straordinariamente dolce e affettuoso.
GRAZIA ED ELEGANZA
Vestito di un mantello semilungo, soffice e setoso, delicatamente sfumato alle estremità (inizialmente era solo seal point o blue point, ma oggi è possibile ammirarlo in una grande varietà di sfumature cromatiche), questo splendido gattone ha un’indole discreta e tranquilla, un temperamento sereno ed equilibrato, una notevole intelligenza e la capacità di legarsi profondamente alle persone. Grazia ed eleganza risaltano anche nel suo portamento, nei modi e negli atteggiamenti: miagola con una voce delicata e sommessa; cammina tenendo alta la folta coda a pennacchio e le punte dei piedi aperte verso l’esterno, come una ballerina; quando si rilassa, allunga le zampe anteriori, mettendo in bella mostra i raffinati guantini bianchi. A volte un po' timido con gli estranei, questo gatto molto mite, amante della casa e delle comodità, si dimostra,
Straordinariamente buono, non si ribella mai
invece, socievolissimo con parenti e amici. Dotato di una particolare sensibilità, garbato e facilmente educabile, ricerca spesso la compagnia e il contatto fisico. Estremamente calmo, tranquillissimo in ogni situazione ma, al contempo vivace e giocherellone, anche in età avanzata, si dedica con impegno al riporto, come un cagnolino. E sempre come un cagnolino fa anche le feste ai membri della famiglia: impara subito ad aspettare il loro rientro a casa e, naturalmente, a dormire sul loro letto. Straordinariamente buono, non si ribella mai: si lascia accarezzare pazientemente anche dai bambini con i quali gioca molto volentieri. Se poi le loro attenzioni dovessero diventare un po’ troppo insistenti o addirittura moleste, piuttosto che tirare fuori gli artigli, preferisce darsi a una dignitosa fuga strategica. Poiché l’imprinting iniziale influisce notevolmente sul temperamento dell’adulto, per valorizzare al massimo le qualità caratteriali della razza è importante che i cuccioli crescano a stretto contatto con l’uomo fin dalle prime settimane di vita: bisogna accarezzarli, coccolarli e farli giocare il più possibile, parlare loro spesso e ascoltare con partecipazione i loro discorsi miagolati.