Se la tiroide fa cilecca...
L’ipertiroidismo è spesso legato alla presenza di noduli tumorali, talvolta palpabili, che producono tanti ormoni. Agisce sull’umore, sul comportamento e sul fisico
Capita spesso, visitando gatti anziani, di riscontrare la presenza di dimagrimento, pelo opaco, disidratazione e perdita di massa muscolare in concomitanza con tachicardia, ipertensione e, talvolta, disturbi del comportamento riferiti dal proprietario, che lamenta ipereccitabilità e aggressività nel micio. A questo quadro clinico possono associarsi soffi cardiaci e disturbi oftalmici anche gravi, fino al distacco parziale o totale della retina. Tutto ciò può essere ricondotto a una patologia molto frequente nei gatti anziani: l’ipertiroidismo. L’eccessiva presenza di ormone tiroideo agisce direttamente sull’umore e sul comportamento, e determina poi una serie di problemi legati all’eccessiva stimolazione del metabolismo basale e all’ipertensione arteriosa. L’aumento del metabolismo determina la distruzione muscolare, il dimagrimento e problemi epatici associati. Alla lunga l’ipertensione comporta danni renali, patologie cardiache e problemi oftalmici che arrivano al distacco della retina. Questa patologia, nel gatto, è talora legata alla presenza di noduli tumorali a carico della tiroide, che producono una grande quantità di ormoni. Questi noduli possono essere palpabili e dimostrabili con l’esame ecografico. Le analisi di laboratorio indicano, in genere, iperglicemia, alterazione degli enzimi epatici e dislipidemia. Per conferma diagnostica sono sempre necessari i test ormonali. A diagnosi fatta, la terapia sarà articolata: con un farmaco si tenterà di ridurre la quantità di tiroxina in circolo, e con altri si cercherà di controllare la pressione del sangue, quasi sempre troppo alta in questi pazienti, e le patologie (renali, epatiche) associate all’ipertiroidismo. Mai trascurare l’ipertensione: se protratta a lungo danneggia gravemente occhi, cuore, reni e tutti gli altri organi interni. I disturbi del comportamento normalmente rientrano in buona parte, una volta ridotta la quantità degli ormoni in circolo. Da qualche anno sono disponibili in commercio diete che, abbassando il tasso di iodio alimentare (fondamentale per la produzione degli ormoni), riescono a controllare le forme più lievi di ipertiroidismo senza ricorrere a farmaci.