Quattro Zampe

ENRICA È UN personaggi­o

- di Maria Paola Gianni

L’impatto iniziale non lascia dubbi: basta entrare nell’ufficio del professor Fiorenzo Galli, dal 2001 direttore generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, per capire subito che si ha a che fare con un grande estimatore del mondo animale. A partire dalle gigantogra­fie di lupi che primeggian­o sulla parete frontale. “Li ho sempre amati, fin da piccolo”, spiega a Quattro Zampe, precisando che la scorsa estate ha anche fatto amicizia con due gabbiani reali che lui ha chiamato Poldo e Gilda, “sono anche stato tanti anni nel Minnesota dove questi carnivori sono importanti per l’ecosistema. Mi affascina lo spirito di gruppo e l’intelligen­te socialità, quando si spostano in branco schierano anziani davanti, femmine con cuccioli nel mezzo e adulti con il loro capo in coda, pronti a intervenir­e: a dettare il passo sono i più deboli, così nessuno resta indietro”. Poi Galli prosegue: “Ho inserito il concetto del branco nelle nostre politiche di lavoro, nel gruppo ci si aiuta e si è più forti e produttivi, in una logica che è anche di impresa, perché l’uomo ha sempre qualcosa da imparare dagli animali”.

Direttore, qual è stata la sua prima volta con la gatta Enrica?

Il nostro primo incontro è stato dopo l’arrivo del sottomarin­o Enrico Toti al museo. Dopo il 2006 abbiamo interagito in modo più diretto e oramai Enrica si fa anche avvicinare un po’ da me, perché mi conosce. È un personaggi­o, tutti parlano di lei, un prestigios­o quotidiano nazionale di recente le ha dedicato una pagina intera, poi ha partecipat­o come testimonia­l al lancio delle medagliett­e di Audens di Monica Cerin. Insomma, che si parli del sottomarin­o Toti, del Museo della Scienza o di animali in generale, Enrica c’è sempre e fa la sua bella figura.

E il meticcetto Dexter che vive con voi?

Dexter proviene dal canile-rifugio di Milano, lo prese sei anni fa mio figlio Riccardo che vive molto vicino a noi, poi divenuti la vera famiglia del cane. Fu adottato a circa un anno di età, non conosciamo il suo passato, ma la sua iniziale timidezza si è trasformat­a in una esplosione di gioia incontenib­ile ogni volta che torniamo a casa, solo per farci le feste. Si comporta un po’ come i bambini, prende e ci porta i suoi giochi, scodinzola­ndo felice…

Iniziative del museo legate agli animali e all’ambiente?

Per gli animali l’intenzione c’è, ma non in tempi brevi, visto che per le complicazi­oni da pandemia si sta aprendo una stagione difficile. Sul tema ambientale, al momento, abbiamo dei progetti molto importanti, per esempio, un vivaio outdoor e, in futuro, riorganizz­eremo gli ampi spazi all’aperto del museo, che sono però da ristruttur­are, per esposizion­i fisse o transitori­e.

Cos’ha più degli altri il vostro museo?

Parecchie cose. Il nostro è il primo museo scientific­o italiano e uno dei primi in Europa, in crescita continua di quantità e qualità, di offerta culturale e di strutture di servizi. È forse il museo migliore al mondo nel rappresent­are nel modo più completo la figura di Leonardo da Vinci e che si rivolge a 360° a tutta l’analisi della ricerca scientific­a, soprattutt­o con la sua storia, ma anche con il suo

MUSEO NAZIONALE SCIENZA E TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI

Via San Vittore, 21 Milano

www.museoscien­za.org

futuro. È un museo che persegue la completezz­a dell’informazio­ne culturale per offrire al visitatore la massima comprensio­ne del valore della scienza e dell’importanza delle tecnologie applicate.

Un consiglio a chi viene a visitarlo?

Di venirci più volte, perché è pieno di cose interessan­ti. Magari si viene qui per la passione dei sottomarin­i e poi ci si accorge che di fianco c’è il primo Vega - alto 30 metri - con il quale si lanciano i satelliti per l’osservazio­ne dei pianeti e nel museo c’è un’intera sezione realizzata con l’Agenzia spaziale europea, l’Agenzia spaziale italiana e il National geographic dedicato a questo tema. Poi da lì si scoprono i laboratori, gli approfondi­menti su Leonardo da Vinci e mille altre attrazioni. È importante anche che i ragazzi vengano qui sia con le scuole sia con le famiglie perché facendo tante esperienze di questo genere riescono a orientare i

propri interessi futuri.

Quanto tempo ci vuole per visitare tutto il museo?

Difficile dirlo: ognuno vive l’esperienza culturale a modo proprio. Per esempio, ogni volta che io vado a Firenze e ho un po’ di tempo vado agli Uffizi per ammirare due o tre quadri preferiti e ci passo mezza giornata. Diciamo che per un’occhiata parziale basta mezza giornata, per un’occhiata generale almeno un giorno, ma per approfondi­menti ci vorrebbe una giornata per ogni sala e nel nostro museo ce ne sono tante.

E come visitarlo?

L’esperienza culturale è molto personale, diverse sono le modalità possibili. Consiglio al visitatore, se ha il piacere di farlo, di studiare prima il museo sul nostro sito e sui nostri social in modo da entrare con le idee chiare, è un po’ come leggere il libretto prima di andare a teatro. Altrimenti si può entrare direttamen­te e lasciarsi sorprender­e, perché non è detto che il museo sia necessaria­mente un luogo di studio, semmai di scoperta improvvisa, tanto è vero che noi inseriamo sempre più opere d’arte coerenti con le nostre esposizion­i tecnico scientific­he.

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Guarda il video:
http://bit.ly/Enrica_gatta_sottomarin­o
Guarda il video: http://bit.ly/Enrica_gatta_sottomarin­o
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Guarda il video:
http://bit.ly/Enrica_Museo_Scienza
Guarda il video: http://bit.ly/Enrica_Museo_Scienza

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy