I REATI A DANNO degli animali
Come denunciare, quando farlo e a chi rivolgersi
Ireati a danno degli animali sono di competenza di tutta la polizia giudiziaria. A titolo esemplificativo rientrano nella categoria di tali reati l’uccisione di animali, il maltrattamento degli stessi, i combattimenti, il traffico illecito di cuccioli e tanti altri. È indubitabile che alcuni organi di polizia giudiziaria sono più preparati verso determinate tipologie di illeciti, ma ciò non esime gli stessi organi dalla competenza di potere e/o dovere intervenire verso illeciti nel campo della tutela giuridica degli animali. Nel caso dei reati in parola il corpo forestale dello Stato e la polizia municipale costituiscono gli organi di riferimento per l’applicazione della legge a tutela degli animali; tuttavia - si ribadisce - tutti gli organi di polizia giudiziaria (carabinieri, guardia di finanza, polizia di Stato) sono sempre chiamati a operare su segnalazione o iniziativa, in presenza di condotte illecite a danno degli animali.
LA POLIZIA GIUDIZIARIA DEVE PRESTARE SERVIZIO
Laddove un agente di polizia giudiziaria dovesse rifiutarsi di prestare servizio in virtù di una supposta incompetenza porrebbe in essere una condotta contraria al proprio dovere di ufficio e risulterà opportuno segnalare tale comportamento a un superiore gerarchico. Questa condotta, nei casi più gravi, integra il reato di cui all’art. 328 c.p.c., ossia omissione di atti d’ufficio.
REATO E DENUNCIA CON PROVE
Quando si viene a conoscenza, o si è testimoni oculari di un reato a danno degli animali si ha il dovere di sporgere denuncia. Ma come presentarla? Ritengo che sia fondamentale accompagnare denunce, esposti e dichiarazioni con delle prove concrete come foto e video (magari scattate in più giorni e a orari differenti) che documentano le condizioni di detenzione dell’animale e/o degli animali, fornire l’indirizzo preciso in cui stessi sono tenuti e il nominativo del detentore e/0 proprietario.
SEGNALARE UN MALTRATTAMENTO
Per segnalare un maltrattamento non necessariamente bisogna avere prove evidenti del fatto. Il maltrattamento degli animali, qualsiasi essi siano, è un reato perseguibile d’ufficio, ossia anche d’iniziativa della forza pubblica e le autorità come carabinieri e polizia, in presenza di semplici indizi, sono tenute a fare gli accertamenti del caso. Non è, dunque, necessario che qualcuno sporga una denuncia o una querela per avviare il procedimento a carico del colpevole. Dovrebbe bastare una semplice segnalazione, preferibilmente firmata, anche se recenti sentenze hanno ritenuto possibile l’avvio di un procedimento penale generato da una lettera non firmata. Diversamente questo crimine non verrebbe quasi mai punito, vista l’impossibilità per la vittima, ovvero l’animale, di far valere i propri diritti.
ANIMALI ESSERI SENZIENTI
La ratio legis della punizione di tali reati è da ricondurre nell’acquisizione da parte del legislatore italiano della consapevolezza che gli animali sono esseri senzienti, cioè capaci di provare dolore e sofferenza anche psicologica.