IL PERSIANO in minigonna
L’Exotic Shorthair è la versione a pelo corto del più noto e vistoso cugino. È un vero gatto-orsacchiotto, così tenero da suscitare immediatamente il desiderio di coccolarlo. Selezionato nella metà del secolo scorso, ha in breve conquistato il favore di pubblico e allevatori in tutto il mondo
Il suo mantello vellutato si accorda perfettamente al carattere altrettanto morbido: è molto dolce e disponibile, legatissimo ai suoi familiari umani, che segue come un cagnolino, ma sa aspettare che gli si dedichi attenzione, senza essere invadente. Miagola poco, ma sa farsi capire benissimo con il suo sguardo eloquente. Ha un’espressione infantile, da tenero orsacchiotto con lo sguardo pensieroso, davvero irresistibile che rappresenta, forse, la principale ragione della sua crescente popolarità, insieme alla praticità del mantello corto, ma incredibilmente folto e vaporoso. Qualcuno lo ha soprannominato “Persiano in minigonna” o “Persiano in pigiama” perché è, di fatto, una copia perfetta del più vistoso cugino a pelo lungo. La razza, relativamente nuova, è stata, infatti, ottenuta alla fine degli anni ’50 accoppiando Persiano e American Shorthair. Da questa ibridazione derivano corpo, zampe e coda piuttosto tozzi, nonché la testa rotonda, in cui spiccano due occhioni vivi, brillanti e un po’ sporgenti. Sembra che i primi esemplari siano stati ottenuti più o meno per caso, tra gli anni ‘50 e ‘60, dall’allevatrice americana Carolyn Bussey, che aveva pensato di incrociare il Persiano con il Burmese per ottenere un gatto color cioccolato. L’esperimento fallì, ma i cuccioli erano comunque particolarmente belli, con un irresistibile aspetto da orsacchiotti.
Far nascere il Persiano a pelo corto non fu, poi, così semplice: si tentarono diversi accoppiamenti, con il Blu di Russia e il British, ma i risultati migliori si ottennero con l’American Shorthair, molto diffuso negli Stati Uniti. Secondo un’altra ipotesi, tali incroci sono stati inizialmente studiati per migliorare la morfologia e il tipo degli American Shorthair portati alle expo: a lungo gli allevatori cercarono di negare l’ibridazione, benché le caratteristiche somatiche dei loro gatti, insieme al tipo e al colore del mantello, la rendessero evidente. Nel 1966 Jane Martinke, giudice del Cat Fanciers’ Association
- Cfa, pensò che fosse giunto il momento di restituire all’American Shorthair la sua vera identità. Propose, allora, di far nascere una nuova classe per questi ibridi che l’anno successivo furono definitivamente accettati come Exotic Shorthair.
GATTO DI FAMIGLIA PER ECCELLENZA
Estremamente domestico, calmo e tranquillo, affettuosissimo, l’Esotico è il gatto di famiglia per eccellenza, dolcissimo con gli anziani, molto buono con i bambini e capace di andare d’accordo con gli altri animali di casa, purché rispettino il suo desiderio di tranquillità e i suoi spazi. Facile da educare e da gestire, è il micio ideale per chi ama il carattere del Persiano, ma non se la sente di affrontare l’impegno quotidiano di una laboriosa toeletta. Difficilmente si agita e disturba, anche nel periodo del calore. Più giocherellone e intraprendente del cugino a pelo lungo è, comunque, piuttosto pigro, un casalingo nato che ama le comodità e adora dormire al calduccio
Tende a ingrassare, sì a una dieta con pochi carboidrati e tante proteine
Soffre la solitudine, meglio adottarne due
su letti e divani. Come molti suoi simili, ha la ferma convinzione che gli umani siano tutti al suo servizio, per evitargli ogni minima fatica. Quando, però, non può proprio farne a meno, sa cavarsela benissimo anche da solo. Estroverso e socievole è un animale da compagnia davvero eccezionale, sempre disposto a farsi coccolare. Equilibrato, rilassato, estremamente sensibile, capisce subito se qualcuno ha bisogno di aiuto, perciò viene spesso scelto anche per programmi di pet therapy con bambini e ragazzi disabili, persone ammalate o anziane. Il suo temperamento non ne fa, invece, la scelta migliore per chi dei felini apprezza soprattutto la natura indipendente, un po’ indomita e selvaggia, per chi cerca la compagnia di un animale molto attivo e vivace, furbo, vigile, abile cacciatore. Solo gli esemplari colourpoint, portatori del gene himalayano, sono un po’ più esuberanti. I cuccioli di questa varietà - davvero bellissimi, con la folta pelliccia sfumata e quegli incredibili occhioni blu cielo - sono molto svegli, ma crescendo tendono a diventare anche loro piuttosto calmi e tranquilli.
TOLETTA NON IMPEGNATIVA, MA ACCURATA
Pur non necessitando di cure e attenzioni come quello del Persiano, anche il mantello dell’Exotic Shorthair va comunque spazzolato e pettinato almeno una volta la settimana (due o tre nel periodo della muta, più abbondante di quella di un comune gatto a pelo corto), per rimuovere regolarmente il ricco sottopelo folto e vaporoso. Sarebbe anche opportuno abituarlo fin da piccolo a fare un bagno due-quattro volte l’anno nei periodi di muta (dopo il bagno va sempre asciugato perfettamente per evitare il pericolo di infreddature). Per la particolare conformazione del naso, i grandi occhi un po’ sporgenti hanno una forte tendenza alla lacrimazione e tutti i giorni devono essere puliti delicatamente, con una garzina o un fazzolettino leggermente imbevuti di acqua tiepida (o di un prodotto specifico che si può trovare in commercio). Come il Persiano, questo gatto è in ogni caso molto docile e si sottopone serenamente a tutte le operazioni di pulizia.