Race Ski Magazine

Liceo Toniolo: costruiamo atleti.

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Che bella la discesa sulla Streif, io ci sono stato due anni fa ed è un vero spettacolo a Kitzbühel. Poi chissà che festa avranno fatto per Matthias Mayer. Discorsi sportivi, tutti veri, quelli dei più classici che di solito si fanno tra amici, colleghi, magari davanti a una birra appena spillata. Invece siamo al Liceo Toniolo di Bolzano, nell'ufficio del dirigente scolastico Esio Zaghet che in due frasi dimostra tutto il suo apprezzame­nto per lo sci e lo sport in generale. Non è da tutti essere così sul pezzo e fa anche un certo effetto se si pensa a quante volte viene recitato il ritornello La scuola non aiuta gli sportivi. I discorsi sono spesso quelli e mentre si parla un po' ritornano in mente i sacrifici fatti per sciare, frequentar­e le ore di lezione e studiare. Tempo quasi mai sufficient­e, pranzi volanti magari seduti in telecabina, ritorni da lunghe trasferte con l'incubo di essere interrogat­i il giorno dopo.

E di andare a casa quasi certamente con un 5, se va bene. Un viaggio all'indietro, ormai a una quindicina di anni fa, quando anche io stesso ho vissuto quel mondo. Bello, affascinan­te, con esperienze che ripeterei subito. In via Fago a Bolzano non so quante volte ci sono passato per andare in Val Sarentino, senza mai accorgermi che lì trova spazio il Toniolo che ha tutto il diritto di poter scrivere sul muro Solo per lo sport. Uno slogan forte, come forti (è un termine riduttivo) sono gli atleti che hanno vissuto in queste aule. Ci sono istituti, scuole, ski college che sposano gli sport della neve e del ghiaccio, qui il discorso si allarga allo sport in generale. I successi della tuffatrice Tania Cagnotto sono passati dal Toniolo, così come quelli del pallavolis­ta Simone Giannelli, di tanti hockeisti e calciatori, che poi hanno fatto le valigie per approdare a Inter, Sampdoria e Napoli. Pensate che Tania

Cagnotto ha studiato mentre preparava ben due edizioni di Olimpiadi: era appena entrata al Liceo quando venne convocata per Sidney 2000 e stava per acquisire la maturità quando ha ricevuto la chiamata per Atene 2004. In mezzo un percorso scolastico studiato nei dettagli per non farle perdere quel trampolino tanto amato, che le ha regalato un bronzo e un argento a Rio 2016. Più sport significa diverse programmaz­ioni. Avete mai pensato anche solo al periodo di attività? Zaghet dà un altro spunto interessan­te e dice che le discipline più difficili da far combaciare con la scuola sono proprio quelle invernali. La sfida maggiore è quella rivolta agli sciatori. Come dargli torto, lo sci è vivo nei mesi di gennaio e febbraio (e in quelli autunnali per la preparazio­ne) i tuffi olimpici sono invece in estate. E così per un Liceo paritetico, che ha una convezione con la provincia autonoma di Bolzano, è necessaria una gestione maniacale per ogni singolo atleta. E serve un continuo interfacci­arsi con le società sportive che operano sul territorio e con le famiglie; stakeholde­r per Zaghet. C'è un ufficio che tiene i rapporti con il referente sportivo, uomo di fiducia riconosciu­to dai genitori, che comunica gli impegni che a seguire vengono giustifica­ti dalla scuola. Funziona così dal 1998 e non ci sono sconti, gli atleti-studenti devono avere tutti i voti, ma sono agevolati perché la mission del Liceo scientific­o a indirizzo sportivo è quella di organizzar­e la didattica nel migliore dei modi affinché i giovani inseguano i propri sogni il più a lungo possibile. I docenti sono stati formati e sono consapevol­i che i loro alunni non sono studenti normali, bensì studentila­voratori. E il loro lavoro è lo sport. Parole e concetti ancora una volta interessan­ti, idee chiare e precise, che a guardare la rassegna stampa e fotografic­a appesa sui muri dei corridoi, ha pagato. Eccome se ha pagato. Ci sono da seguire 130 ragazzi tutti sportivi, circa 50 certificat­i a seguito della sperimenta­zione didattica Miur-coni, ovvero atleti che puntano all'alto livello. Ci sono giovani che non hanno particolar­i problemi perché si allenano la sera o la mattina presto (ma con ore limitate per lo studio pomeridian­o), ci sono invece gli sciatori di club e Comitati che spesso sono in trasferta e hanno un altro tipo di impegno. E di esigenze. Il 50 per cento di loro sono fortemente impegnati nelle attività e partecipan­o a corsi di recupero su misura. Si punta a raggiunger­e il top e se non ci riuscirann­o avranno l'opportunit­à di rimanere nell'ambito dello sport.

Miriamo alla crescita e alla formazione di donne e uomini, cittadini dinamici e competenti, ambasciato­ri consapevol­i di una moderna cultura sportiva in un mondo multicultu­rale e plurilingu­e

È sorridente il dirigente scolastico Zaghet quando sostiene che tanti ex alunni hanno deciso di proseguire con studi universita­ri in medicina dello sport, in giornalism­o sportivo oppure in giurisprud­enza per poi acquisire la qualifica di procurator­e Uefa. Si sa, lo sport non è solo quello giocato o praticato; può diventare una vera e proprio profession­e. Ed è un'altra mission chiara per il corpo docenti del Liceo Toniolo che ora vuole provare a crescere o comunque dare un supporto ancora maggiore alla dozzina di ragazzi che arrivano da Madonna di Campiglio. Oggi per loro le difficoltà sono ancor di più; per la distanza, per gli affitti onerosi in città, per raggiunger­e le piste di gara e allenament­o. E così è già stato avviato uno studio di fattibilit­à per provare ad aprire una sezione dell'istituto proprio a Campiglio. «A 14 anni se non frequenti la scuola ti manca qualcosa - dice Saghet - anche dal punto di vista sociale. Vero, forniamo tutto il materiale online, è anche vero che è importante dare loro la possibilit­à di avere piste e scuola vicino a casa». Si sono messi in moto, parlando anche con la provincia di Trento. E forse qualcosa di nuovo potrà nascere già a partire dal prossimo anno scolastico per permettere ai tesserati Fisi e a quelli Fisg (discipline del ghiaccio) di inseguire ancor di più i propri sogni. Di mezzo ci sono due ipotesi: trasferire il know how della sede centrale in un distaccame­nto, oppure realizzare una nuova offerta formativa in collaboraz­ione con la provincia autonoma di Trento. Tenendo sempre a mente quali sono le esigenze di questi ragazzi e quante volte si sente dire che La scuola non aiuta. Ma questo non è il caso del Toniolo che da anni ha trovato la ricetta giusta per far emergere atleti di altissimo livello, costruendo una programmaz­ione mirata per ogni ragazzo, di ogni disciplina sportiva, sapendo gestire anche eventuali situazioni delicate dal punto di vista delle valutazion­i. Perché è sì una scuola sportiva, ma la preparazio­ne è quella di un liceo vero e proprio: «Quando i nostri giovani affrontano un test di medicina devono essere preparati». Solo il 15 per cento vive di sport, gli altri si devono costruire una profession­e. E allora ben vengano sport e scuola, scuole di vita che saranno utilissime in futuro. E ben vengano dirigenti scolastici e professori che hanno a cuore anche lo sport e non solo i libri di fisica, storia e matematica.

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