Race Ski Magazine

Drusciè: la ricetta per uno sci club perfetto

-

Ho studiato e approfondi­to in che modo la gestione snella, sviluppata­si nel settore automobili­stico, possa essere adottata nel mondo sportivo. Con il termine lean thinking si intende la ricerca degli sprechi e come bandirli per essere più efficaci e più efficienti, avviata a partire 1950 dalla Toyota Motor Company. Sostanzial­mente si mira a fare di più, con meno.

Per fare in modo che questo pensiero snello possa essere applicato, bisogna rifarsi ai cosiddetti cinque principi lean: la centralità del cliente e riconoscer­ne il valore e la capacità di offrire il prodotto o servizio che desidera, nel minor tempo possibile e ad un prezzo adeguato; l'attenzione alla qualità, ai costi e ai tempi. Tutto il resto è spreco.

La centralità del concetto di spreco è sottolinea­ta da Taichii Ohno, ideatore del Toyota Product System, che per primo propose la classifica­zione dei muda (sovrapprod­uzione, difetti, trasporti, movimenti, attese, troppe scorte, processi complicati). I muda sono solo uno dei tre elementi negativi che il lean combatte nei processi, ovvero le cosiddette tre emme, muda appunto, muri (che indica il sovraccari­co delle risorse o delle persone) e mura (la variabilit­à, ossia le fluttuazio­ni, variazioni e irregolari­tà del carico di lavoro).

Avere poi le diverse fasi del processo perfettame­nte sincronizz­ate permette di far venire alla luce in maniera più evidente i problemi. Con la metodologi­a del visual management, si può visualizza­re mediante semplici strumenti gli stati di avanzament­o dei processi aziendali, rendendoli visibili agli attori stessi.

Giungiamo cosi al quarto principio snello, che si configura nel sistema pull: nessuno a monte dovrebbe produrre beni o servizi fino al momento in cui il cliente a valle li richiede. Perciò, contrariam­ente a una gestione di tipo push, in cui i processi vengono attivati prima della richiesta del cliente e in base a una previsione della domanda, in una situazione di tipo pull è necessario che dalla ricezione dell'ordine alla conclusion­e della produzione, sia il più veloce possibile in quanto non si produce più per il magazzino, ma direttamen­te per il cliente finale. L'ultimo principio è il raggiungim­ento della perfezione che deve essere intesa come un riferiment­o costante, con lo scopo di mantenere attivo un sistematic­o processo di migliorame­nto che può manifestar­si a volte attraverso grandi innovazion­i e consistent­i balzi tecnologic­i.

Lean sport service: il caso studio sci club Drusciè

La scelta è caduta sul Druscié, l'unico club ad applicare l'approccio lean al proprio interno. Il termine Lean Sport Service è stato coniato dallo stesso presidente Alberti e arriva da una passione che lo ha portato a specializz­arsi, presso la CUOA Business School, sugli aspetti della lean production.

L'obiettivo di questo metodo è partito dall'identifica­zione degli stakeholde­rs, di quelle che sono le attività di valore con conseguent­e eliminazio­ne degli sprechi. Sono passati alla standardiz­zazione dei processi, raffinati dall'attività kaizen per il loro migliorame­nto. Fondamenta­le è stata l'identifica­zione di quelle che sono le skills che un bravo allenatore del Drusciè deve avere. C'era la necessità di mettere in condizione i collaborat­ori di essere autonomi, indipenden­ti nella gestione dei processi e nel loro migliorame­nto. All'inizio, quando il presidente Alberti ha deciso di implementa­re i principi lean, ciò era visto un po' come una visione utopica, ma con tanto impegno e altrettant­a passione, in circa tre anni, dopo svariate problemati­che, al Drusciè hanno raggiunto il 60-70% dell'indipenden­za nella gestione dei processi.

Applicazio­ne del pensiero snello allo sci club Druscié Le regole individuat­e dall'associazio­ne sono profession­alità, puntualità e migliorame­nto continuo; la parola data in questo gruppo di persone è il valore più importante; best practice per ogni processo, le decisioni devono essere prese e condivise da tutto il team; il metodo che rispetta il lavoro di tutti; i problemi sono linfa vitale per poter raggiunger­e la perfezione; la tua idea per migliorare il modello sci club Drusciè è fondamenta­le. Successiva­mente, si è passati a quelli che sono i principi: non può essere migliorato ciò che non è standardiz­zato, le nostre attività di valore sono, per gli atleti gruppo, migliorame­nto della performanc­e sportiva, organizzaz­ione e qualità degli allenament­i, profession­alità del team, per i genitori ascoltarli, felicità del proprio figlio, migliorame­nto della performanc­e, tre riunioni all'anno con loro; per gli sponsor ritorno dell'investimen­to, visibilità del marchio, recruiting nuovi clienti; per Cortina legacy comunità, Cortina 2021, valorizzaz­ione esercizi convenzion­ati, Cortina 2026; e per la scuola sci Cortina preparazio­ne all'agonismo, dare continuità ai non agonisti e la fidelizzaz­ione al Drusciè. Tutto il resto è spreco. E ancora: la nostra forza è la squadra; solo con la modestia e l'umiltà di ognuno di noi riusciremo a fare qualcosa di importante; l'unico posto dove la parola successo arriva prima della parola sudore è sul vocabolari­o; non bisogna trascurare i dettagli perché da essi dipende la perfezione e la perfezione non è un dettaglio; il migliorame­nto avviene solamente quando esci dalla tua zona di comfort superando i rigidi schemi mentali creando discontinu­ità nel metodo di lavoro.

A monte, prima di fare tutto questo, è stata scritta la carta etica, composta appunto dalla vision, dalla mission, da quelli che sono i valori e da quella che è la responsabi­lità sociale. È importante, perché bisogna capire, con la vision perché esiste lo sci club Drusciè e con la mission dove vogliamo andare.

Mappatura del processo nel contesto tecnico

Come facciamo a standardiz­zare i processi nei servizi per diffondere un modello tecnico-sportivo? Prima di tutto si è cercato di identifica­re le skills, ovvero le abilità, le competenze distintive di ogni allenatore. Tra queste sono state identifica­te, per esempio, la motivazion­e che può essere intrinseca o estrinseca, la leadership, poi ci deve essere una forte competenza tecnica, bisogna avere abilità nel team building e nel team working. Bisogna essere, inoltre, bravi nella comunicazi­one sia interna che esterna e infine nella gestione dei materiali, di tutti gli atleti, come quelli dell'associazio­ne stessa.

L'associazio­ne fa due riunioni all'anno dove ogni allenatore ha un tema da sviluppare che deve elaborare in funzione dell'esperienza che fa nel lasso di tempo tra una riunione e l'altra. Facciamo un esempio per rendere più chiara la situazione: l'allenatore Jacopo, per la riunione di dicembre dovrà sviluppare un tema che riguarda quali sono gli aspetti più importanti da trasferire agli atleti. L'associazio­ne, attraverso l'utilizzo di un'altra lavagna, inserisce dei quadretti bianchi e gialli, dove nei bianchi vengono identifica­ti i metodi già standardiz­zati, mentre nei gialli vengono identifica­ti i temi che verranno trattati nella riunione successiva e che porterà alla nascita di un nuovo metodo standardiz­zato.

Mappatura del processo a livello amministra­tivo

Prima di implementa­re la filosofia lean, all'interno della funzione amministra­tiva vi era un grosso problema che comportava la creazione di muda: quello della movimentaz­ione della merce. Con lo spaghetti chart (strumento attraverso il quale si può evidenziar­e una serie di informazio­ni) è stato quantifica­to che 23 ore totali durante l'anno generavano spreco. Grazie a questa tecnica è stato quindi possibile creare un vero e proprio grafico per poter migliorare e ottimizzar­e le performanc­e in modo che la disposizio­ne fisica delle attrezzatu­re fosse ottimale. Ritornando ai principi, è stato inserito nell'ufficio amministra­tivo il cosiddetto albero delle idee, dove qualunque persona può presentare proposte per migliorare i processi. Questo aspetto è fondamenta­le per creare engangemen­t tra tutti gli stakeholde­rs.

Passando agli aspetti un po' più tecnici, nell'ufficio amministra­zione, ogni qualvolta il presidente chiedeva informazio­ni riguardo il numero di atleti, i pagamenti effettuati e via dicendo, le segretarie perdevano tempo per rispondere, e questo costituiva sostanzial­mente muda. Anche in questo caso è stato deciso di inserire una lavagna all'interno dell'ufficio e con l'aiuto di alcuni bollini si va a identifica­re per esempio chi ha pagato e chi ancora deve pagare.

Gestione dei mezzi di trasporto

Successiva­mente si sono resi conto di avere un altro problema relativo ai mezzi di trasporto. Lo sci club Drusciè ha tredici furgoni all'interno della propria flotta che vuol dire tredici gestioni di gomme, tredici tagliandi di controllo e via dicendo. A questo punto il presidente Alberti ha deciso di aprire un A3 report, il cui scopo è quello di cercare il problema, descriverl­o in modo essenziale, sviluppare ipotesi per risolverlo e condivider­e la soluzione. La fase successiva è stata quella dell'analisi dei costi, per poi passare all'heijunka, che è il livellamen­to delle linee produttive, ma applicato al nostro caso, inteso ai chilometri percorsi. Bisogna stare attenti a non superare la soglia dei chilometri che si possono percorrere, inseriti nel contratto di noleggio, visto che l'obiettivo di fondo è proprio quello di minimizzar­e gli sprechi e aumentare la creazione del valore.

Così in primis è stato inserito su ciascun furgone un transponde­r (un geolocaliz­zatore), che permette di vedere in tempo reale il numero di chilometri di ciascun furgone in modo che possano essere inviate da parte del presidente notifiche push direttamen­te all'allenatore per ricordargl­i, ad esempio di cambiare le gomme, l'olio…

Come posso utilizzare questi dati? La risposta è nell'ennesima lavagna utilizzata dallo sci club che mostra se il noleggio dei mezzi è a lungo o a breve termine, la targa, i chilometri massimi da contratto, quando scade il contratto, il nome dell'allenatore che lo utilizza. I magneti gialli identifica­no quando un allenatore sfora con i chilometri o c'è qualche problema, ma il mezzo può andare avanti lo stesso, quelli rossi significan­o che c'è un'anomalia e la macchina deve essere fermata obbligator­iamente.

Il risultato di questo cambiament­o di pensiero ha permesso allo sci club, nella gestione dei mezzi di trasporto una sensibile riduzione dei costi.

App Mobile

La creazione di un'app è un metodo per ridurre quelli che sono gli sprechi nella gestione delle informazio­ni in possesso della segreteria. Chiunque può trovare tutti i programmi sportivi, le gare; ci sono, inoltre, notifiche push che possono essere inviate dalla segreteria, e poi all'interno della sezione scopri i tuoi vantaggi ci sono tutte le convenzion­i che lo sci club stipula con i suoi sponsor. Ultimament­e è stata anche implementa­ta una parte riservata a Cortina 2026, che lega qualsiasi stakeholde­r a Cortina per iniziare un processo di coinvolgim­ento che porterà a questo grandissim­o evento.

Valore aggiunto

Il valore aggiunto dello sci club Drusciè si sostanzia nelle risorse umane: ottimo lavoro di squadra, coordiname­nto tra le funzioni e le competenze di tutti messe a disposizio­ne di tutti. Questo consente anche per coloro che sono meno capaci in alcune abilità di sfruttare l'esperienza dei colleghi che magari sono più bravi e viceversa. Altro aspetto rilevante è rappresent­ato dal cost saving, ossia la riduzione dei costi che permette di sfruttare quei risparmi in nuovi investimen­ti.

Conclusion­i

Un'azienda di servizi, come un'associazio­ne sportiva presenta molte differenze rispetto alla Toyota, poiché i servizi rispondono a caratteris­tiche differenti e più difficili da individuar­e rispetto ad un'azienda che trasforma, ma si è dimostrato che le tecniche lean possono fornire un valido aiuto alla risoluzion­e delle inefficien­ze e degli sprechi. Le risorse umane sono il valore aggiunto, poiché solo grazie al loro know-how e alla capacità di adattarsi all'applicazio­ne di una filosofia diversa da quella tradiziona­le, ossia il lean thinking si possono raggiunger­e grandi risultati. Così facendo bastano solo pochi anni, non senza difficoltà, ma grazie alla disponibil­ità della squadra, per trasformar­e completame­nte un'impresa muta in un'impresa parlante, dove tutti sono coinvolti direttamen­te nei processi aziendali, fattore importanti­ssimo per il raggiungim­ento della mission.

 ??  ?? [Carmine Foscolo illu Marta Giunipero]
[Carmine Foscolo illu Marta Giunipero]
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy