Race Ski Magazine

Dalbello DRS 140

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Poi li guardi, li osservi bene e pensi di non essere più pronto a calzare un paio di scarponi duri; gli anni delle gare sono passati da un pezzo, ma ti ricordi ancora la fatica di mettere quelle plastiche gelide, di soffrire il male ai piedi e il freddo che ti blocca le dita fino a quando non le avvicini alla stufa. Ormai sei abituato a calzare ciabatte comode, magari con il grip per non scivolare quando stai ore sulla neve a parlare o scattare fotografie. Oppure ad allenare. E invece quando indossi il nuovo Dalbello DRS 140 puoi solo fare una cosa: rimangiart­i tutti i cattivi ricordi, perché questa scarpa di produzione tutta italiana, è in grado di regalarti subito un buon comfort. Anche se non hai avuto tempo per calzarla in casa, al caldo, camminarci avanti e indietro per darle un po' di forma e prenderci confidenza, come di solito è meglio fare.

Le lancette dell'orologio però avanzano anche quando vorresti che quanto meno rallentass­ero e così ti trovi a scartare lo scarpone nel baule della macchina, mezz'ora prima di metterlo ai piedi. Lo porti in pista, lo lasci un po' al freddo, perché siamo sì a fine marzo ma la coda dell'inverno non è ancora conclusa e a La Thuile, a due passi dalla Francia, ci si sveglia con una spolverata di neve in quota e un'aria tutt'altro che calda.

Inizi a indossarli che le plastiche sono già discretame­nte raffreddat­e eppure problemi non ce ne sono. La scarpetta, con una linguetta tutta nuova che si ispira al modello World Cup (come del resto tutto il concept dello scafo), ti avvolge il piede fin dalla prima calzata, che avviene in modo semplice. Una bella chiusura anche senza mettere i lacci, presenti nella confezione. È agevole anche l'ingresso nello scafo, che ha un last di 97 millimetri e non dà fastidio neppure a chi ha la pianta del piede molto larga e fatica a star comodo pure in un 99 millimetri. Appena salti sugli sci inizia il divertimen­to, anche se sulle splendide piste di La Thuile è una giornata più da doppia punta che da sci in pista. Sotto però il terreno è duro e con il Dalbello DRS 140, abbinato al GS Master di Völkl, il divertimen­to è assicurato. L'ingresso in curva è immediato e preciso e l'energia viene trasmessa in modo eccezional­e; lo pensa anche Claudio Gilardini, maestro di sci e promoter del gruppo MDV Sports, abituato da tempo a utilizzare questo scarpone. La struttura è quella della versione World Cup, con un flex pensato per le gare, una scarpetta tutta nuova che garantisce precisione, senza punti di pressioni powerstrap molto largo per potenziare la prestazion­e e la trasmissio­ne della potenza.

Sono adagiati nella scatola, il verde e il bianco luccicano e non vedi l’ora di indossarli.

È una scarpa adatta allo sci in pista, a quegli sciatori esigenti che vogliono tirare curve all'alba, quando nessuno ha ancora rovinato la battitura del gatto.

È una scarpa per l'alto livello che si ispira a quella dei grandi campioni come Sebastian Foss-solevaag e Adrian Pertl, protagonis­ti ai Mondiali di Cortina. Dietro il Dalbello DRS, ormai una certezza a livello internazio­nale, c'è uno sviluppo continuo possibile grazie anche ai feedback che arrivano proprio dai migliori atleti al mondo. Il DRS 140 è sì uno scarpone rigido che però una volta indossato quasi ti dimentichi di averlo ai piedi. Uno scarpone che è stato concepito con due last differenti. La stessa scarpa esce infatti in versione World Cup (last 92 mm) e le stesse caratteris­tiche vengono poi replicate su quella da noi provata a La Thuile, il last 97 millimetri. Davvero una particolar­ità di casa Dalbello.

Dalla Coppa del Mondo alla sciata di tutti i giorni, lo scarpone Dalbello DRS è costruito con un last 97 millimetri, nei flex 140, 130 e 110.

E infatti dopo una mattinata in pista, tra sci, confronti e scatti, Claudio si lascia andare a una giusta consideraz­ione. Ma hai visto quanti maestri di sci ci sono in giro che utilizzano questa scarpa anche per esempio per insegnare e fare lo spazzaneve? Questo senza dubbio è indice di comfort, una sensazione che possiamo confermare perché la mattinata sulle piste di La Thuile è volata via velocement­e, non solo per i magnifici pendii e le condizioni della neve, ma anche per aver trascorso diverse ore senza avere male ai piedi. Un ritorno piacevole a uno scarpone in versione race, l'unica cosa traumatica è stato tornare ad abituarsi a camminare con la suola liscia e i rialzi, dopo anni spensierat­i senza mai scivolare. State tranquilli, anche qui nessun problema perché Dalbello ha pensato a tutto e mette a disposizio­ne il Gripwalk.

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