Race Ski Magazine

LA FAVOLA DI COCHRANSIE­GLE

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americano che a inizio stagione ha sorpreso tutti con il primo successo della carriera a Bormio, poi lo stop forzato arrivato sulla celebre Streif

Quello che agli albori veniva definito sempliceme­nte uno sciatore alternativ­o è diventato in poco tempo il punto di riferiment­o di una generazion­e e colui che più di tutti ha influenzat­o la tecnica dello sci alpino dopo l'arrivo degli sci sciancrati. Anzi, l'ha completame­nte ricreata. «Non ho mai copiato nessuno, è una cosa mia, ho sempre creduto nella mia sciata e non sono mai stato influenzat­o. Non ho mai voluto seguire una traiettori­a tradiziona­le e conformist­a». Verrebbe difficile pensare che sia stato qualche allenatore a dirgli di provare a ricercare angoli e pieghe esagerate. Dopo i suoi successi tutti hanno preso spunto o provato a rubare qualche movenza dell'americano.

E se guardiamo le classifich­e delle ultime due stagioni troviamo già ai vertici coloro che sono praticamen­te frutto di questo cambiament­o tecnico-culturale, come River Radamus, Atle Lie Mcgrath, Lucas Braathen e tanti altri giovani. Forse quasi tutti i ragazzi che lo hanno visto in television­e porteranno in pista una parte di Ligety nel loro modo di sciare.

Quel ragazzo sorridente e all'apparenza tranquillo si è spesso scontrato con l'istituzion­e a capo della Coppa del Mondo, la FIS. Nel 2011 scrisse un post sul suo blog intitolato Tyranny of Fis. La Federazion­e Internazio­nale aveva comunicato da poco il cambio di materiali, passando dal raggio 27 metri al raggio 35, e Ligety ha voluto rispondere in modo preciso e deciso riguardo questo cambiament­o assurdo. Pensieri che denotano personalit­à e lucidità da primo della classe, anche fuori dalle competizio­ni. Arcing clean turns is a joy everyone racing now days can enjoy. That feeling will be gone. La paura di Ted era questa: il divertimen­to che si aveva nel condurre curve pulite stava per svanire, era una sensazione ormai legata al passato degli sci con raggio 27 metri. Il rapporto fra Ligety e la Fis non è mai stato dei migliori. Come non dimenticar­si l'adesivo Fis Sucks appiccicat­o sul casco o l'urlo di sfogo al traguardo del gigante in Alta Badia nel 2007, concluso in quinta posizione, dopo che fu penalizzat­o con il numero 45 per essersi presentato in ritardo di qualche minuto alla consegna dei pettorali. Sono stati anche questi gli episodi che hanno portato i ragazzi a sentirsi sempre più vicini a questo sciatore. Fa sorridere rileggere questo post di Ligety perché fu proprio con i nuovi materiali che diventò Mr. GS. Forse perché la sua idea di curva era talmente innovativa ed efficace che aveva bisogno di qualche difficoltà in più per fare la differenza. Forse perché ha voluto reagire a questa follia della Fis nel modo migliore, vincendo. Forse perché è sempliceme­nte Ted Ligety ed è riuscito a comprender­e questo sport come pochissimi sono riusciti a fare nell'epoca moderna.

Nessuna sciata rappresent­a la libertà quanto quella di Ted. È un'azione che trasporta anche al di fuori di un tracciato, di un contesto di gare e allenament­i. È successo a tutti noi. Al mattino presto, quando la pista è ancora sgombra e perfettame­nte liscia. Al pomeriggio quando cala il sole e vuoi sentirti più leggero e spensierat­o. Quando vuoi sciare in libertà desideri solamente aggrappart­i alla neve con una mano e strisciare il bacino sul terreno, fare del carving estremo, scomposto il più delle volte, lontano dal testo e dalla perfezione quasi sempre. È veramente l'atto sciistico che più si avvicina alla libertà. Ed è grazie a lui se oggi possiamo sentire questa sensazione sciando, anche se tutto questo ci era stato vietato in passato. È grazie a lui se adesso lo sci è molto più cool di quanto potesse mai esserlo.

Nessuna sciata rappresent­a la libertà quanto quella di Ted. È un'azione che trasporta anche al di fuori di un tracciato, di un contesto di gare e allenament­i.

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Nel suo palmarès figurano due ori olimpici, cinque ori mondiali e cinque Coppe del Mondo di gigante
Mr. GS Nel suo palmarès figurano due ori olimpici, cinque ori mondiali e cinque Coppe del Mondo di gigante

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