SFIDA PER SOPHIE
ON THE ROCKS
Oro ai Mondiali Juniores come da anni non accadeva per le azzurre dello slalom. La storia della valdostana, nipote di Sonia Viérin e Roselda Joux
Quando sul palco di Piazza della stazione sono stati inaugurati i Campionati Mondiali di Cortina d'ampezzo, gli uomini di Liski Sport Equipment hanno tirato un lungo sospiro di sollievo: gran parte del lavoro era già alle spalle. Da Brembate una colonna di dieci autoarticolati si è messa in viaggio verso Rumerlo e 5 Torri, colmi di attrezzatura da montare in altrettanti giorni. I Mondiali non sono una tappa di Coppa del Mondo, a maggior ragione se gli slalom si corrono sulla Drusciè A, una pista poco distante ma con strutture e servizi al traguardo totalmente diversi rispetto alle altre gare. E così due situazioni differenti da allestire, ma solo dopo l'intervento dei mezzi battipista e degli instancabili uomini di Alberto Ghezze, che per giorni hanno lavorato sul manto nevoso, schiacciandolo, fresandolo e bagnandolo un'infinità di volte. Quando sembrava essere pronto, altra neve cadeva dal cielo e altri interventi erano necessari. Una situazione analoga per i 5 tecnici specializzati di Liski, che insieme alla squadra di montaggio, più volte hanno dovuto mettere e togliere chilometri di reti di protezione, decine e decine di materassi. Ore e ore in pista, sveglie all'alba per farsi trovare pronti ogni mattina e risolvere anche eventuali imprevisti. I numeri che si nascondono dietro un evento del genere sono davvero impressionanti. Vi siete mai chiesti quante reti servono per mettere in sicurezza le piste iridate? I mezzi pesanti partiti dalla sede sono già un chiaro indicatore, per i curiosi però a Rumerlo sono stati srotolati 16 chilometri e mezzo di reti di tipo B e poi altri 5 di reti BC e ancora oltre 6 chilometri di quelle C, tipologia bassa per delimitare zone e passaggi. Non basta, perché ai bordi della pista ci sono i trabattelli per posare le telecamere da gestire, le postazioni dei fotografi da prevedere (in accordo con Fis e photo manager) e mettere in sicurezza, un traguardo che deve avere una determinata lunghezza per consentire agli atleti di frenare in tranquillità. Che tradotto significa aver posato circa 200 materassi ad aria e in gommapiuma. Ai Mondiali cambiano le proporzioni anche per la zona mista: le televisioni, la carta stampata, le agenzie sono molto più numerose e le esigenze diverse. Lunghi corridoi da percorrere, bolle di diversi colori che non possono mai incrociarsi, dalla restricted area fino a medal plaza, che per questioni Covid è stata costruita in zona traguardo. Sono serviti 2.000 metri di transenne Limit per disegnare passaggi e aree di lavoro; 2.000 anche i pali da slalom utilizzati sulle 5 piste dei Mondiali. Quantità di materiali imponenti, smontati non appena il sipario su Cortina 2021 è calato. Materiali rientrati in azienda oppure subito spostati in altre località per la Coppa del Mondo, per proseguire il tour iniziato a Soelden e concluso a Lenzerheide, che in mezzo ha visto svariate forniture anche ai Mondiali Juniores di Bansko, in Coppa Europa e nel fondo, biathlon, freestyle e snowboard. Con un sogno già realizzato e un altro ancora chiuso nel cassetto: le Olimpiadi di Pechino 2022 - che sono già una realtà e i cui test preolimpici si sono già svolti - e quelle italiane di Milano-cortina 2026. Liski Sport Equipment chiude una stagione ricca di soddisfazioni e nuove collaborazioni, ma guarda già lontano, perché i Giochi Olimpici sono sempre più vicini. E perché ora arriva la stagione della Motogp.