Race Ski Magazine

BEST 2004 IN THE WORLD

La velocità scorre nel sangue, lo slalom è tutt'altra cosa ma continua a farlo.

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Gregorio Bernardi vivrebbe con gli sci lunghi ai piedi: ama il superg e la discesa, è sempre stato un tipo portato per queste discipline.

E i riscontri del cronometro gli hanno dato ragione. È un 2004 e alla voce discesa e superg delle liste Fis il suo nome è davanti a tutti, è il migliore al mondo del suo anno. Gli altri non sono lontanissi­mi, hanno quattro-cinque punti in più, però è un segnale positivo quello che Greg ha lanciato in questa stagione. «Abbastanza bene i punti e sono abbastanza contento - dice - Posso di dire di aver fatto qualcosa di buono». La parola abbastanza è ricorrente nelle sue analisi perché esige molto da se stesso e non si accontenta quasi mai. Buon segnale anche questo per un giovane che vuole continuare a crescere e puntare in alto. Ai Mondiali Juniores di Panorama è andato vicino al capolavoro: ottavo in superg a 51/100 dalla medaglia; primo 2004 dietro a una sfilza di avversari con almeno due, se non tre anni in più. Una gara magnifica hanno pensato tutti, eppure lui anche in questo caso è stato contento a metà. «In realtà mi aspettavo qualcosa in più, sono un ragazzo che ci va giù duro sui risultati - spiega - Pretendo molto da me stesso, il superg è andato abbastanza bene. Peccato per la discesa, lì ho veramente sbagliato».

Diciotto anni, da sempre atleta del Sestriere, una società che nel tempo ha spesso saputo tirare fuori ragazzi di un certo livello, portandoli più volte in squadra nazionale. Ha fatto tutto il percorso giovanile al Colle. «Già nei Children andavo meglio in velocità e anche in gigante se mi alleno un po' posso togliermi qualche soddisfazi­one. In slalom? Faccio fatica però continuo a farlo perché serve e mi diverto». Per la specializz­azione ci sarà tempo in futuro, ora è giusto che porti avanti anche un po' di slalom, magari anche solo per fare un po' di ginnastica utile a smaltire i tempismi lunghi e i curvoni di discesa e superg. «Se non hai le basi un po' in tutte le discipline è difficile: almeno gli allenament­i vanno fatti. E poi a volte ci sono delle combinate a cui partecipar­e… La velocità porta via sempre molto tempo, tra prove ufficiali e giorni di maltempo. Andando avanti lo slalom sarà inevitabil­mente un po' da abbandonar­e».

Studia al Frejus di Bardonecch­ia, in estate fa trial per passione oppure gioca a golf. Una vita sempre in movimento e possibilme­nte nello sport. «Non perdo tempo». Vero, neppure nello sci: è stato grande protagonis­ta nel Gran Premio Italia (persino in quello Senior), ha vinto il titolo Aspiranti in discesa, secondo in superg dopo una linea non perfetta. Quello che più contano però sono gli squilli ai Mondialini canadesi e quei punti Fis che lo collocano a ridosso dei 200 al mondo. E allora è lecito pensare al futuro, senza però sbilanciar­si troppo in avanti. «Milano Cortina? Non voglio fare un passo più lungo della gamba, però ci credo. Sarebbe bello e speciale partecipar­e, bisogna lavorare duro da subito e andare avanti così». Senza bruciare le tappe, lo sa bene Massimo Carca che anni fa ha impostato un progetto a lungo termine con i vari Franzoni, Della Vite e Franzoso e ora ha raccolto i primi frutti. Il prossimo obiettivo è chiaro e non lo nasconde neppure troppo. «Sarebbe bellissimo indossare la giacca della Nazionale italiana, qualcuno lo dà per scontato, io nel frattempo non ci penso». Un 2004 così va senza dubbio inserito in un nuovo progetto a lungo termine, quello che la Federazion­e dovrà costruire con vista Milano Cortina. C'è tempo, ma non così tanto, anche perché dietro a Dominik Paris non c'è moltissimo e il rischio di diventare come lo slalom femminile è elevato. Su questo punto forse siamo già in ritardo e allora ben vengano gli sprazzi di luce lanciati da Greg e dagli altri velocisti del domani.

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