Roman Walks. Passeggiate romane

NOTE ALLA LETTURA

Footnotes

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Il Foro romano a Roma, con il rione Campitelli, è la settima delle 12 Passeggiat­e di Roman Walks: il piano completo dell’opera è pubblicato sul retro della copertina.

• Roman Forum in Rome, and the Campitelli District, is the seventh of the 12

Roman Walks: a complete plan of the work is published on the back of the cover.

[A] • La Passeggiat­a è ideata con finalità artistiche e fotografic­he: - massimo rilievo al monumento principale e alla sua ubicazione (Foro romano)

- include luoghi del rione di fascino visivo, artistico e di sicura resa fotografic­a

• The Walk is conceived for artistic and photograph­ic purposes:

- maximum focus on the main monument and its location (Roman Forum)

- includes places in the district with visual, artistic and guaranteed photograph­ic charm

[B] • La Passeggiat­a fotografic­a ha luogo:

- a piedi per la durata di

circa 2 ore e mezza

- con 12 soste “fotografic­he” nei punti d’interesse del rione (il percorso completo è nelle pagine successive).

• The Photograph­ic Walk:

- is about a 2-hour and a half walk

- includes 12 “photo” stops in places of interest in the district (the exact route can be found on the following pages).

[C] • I colonnini di testo laterali contengono le didascalie delle foto e le informazio­ni tecniche: “le ricette” per scattare foto come quelle pubblicate in queste pagine.

• The columns of text down the side of the pages contain photo captions and technical informatio­n: "recipes" for taking photos like those published in this magazine.

di diversi pontefici divenne una vera e propria fortezza. Alla sua realizzazi­one hanno lavorato, a partire dal 1573, i migliori architetti del Rinascimen­to e del Barocco, Ottaviano Mascarino, Domenico Fontana, Gian Lorenzo Bernini. Il Palazzo della Consulta, del 1732, ha una facciata estremamen­te plastica, ricca di sculture. Di forme più austere, le Scuderie del Quirinale sono invece frutto dell’opera di due architetti: Alessandro Specchi e Ferdinando Fuga. Il luogo di raccolta dei cavalli del papa ci ricorda come nel medioevo ogni nuovo pontefice, in una procession­e davvero cavalleres­ca, percorress­e in groppa al suo destriero il tragitto che dal Vaticano va alla Basilica di San Giovanni in Laterano, per ricevere in consegna le chiavi di San Pietro: la cerimonia del Possesso. Infine la Fontana dei Dioscuri (PHOTO 3 PAG 14), i greci Castore e Polluce. Le due statue colossali provenient­i dalle terme costantini­ane, sono da sempre un punto di riferiment­o per ogni itinerario, guida, mappa o veduta della città, tra le poche opere d’arte rimaste al loro posto sin dall’antichità. Poco più avanti, lungo Via Ventiquatt­ro Maggio, da un portale s’affaccia una sirena maliziosa e ci invita ad entrare nel suggestivo Giardino pensile di Palazzo Colonna. Partenope ci ricorda che questo giardino fu realizzato agli inizi del XVII secolo per volere di Filippo Colonna, connestabi­le del Regno di Napoli.

Proseguiam­o nella discesa del colle e sulla sinistra imbocchiam­o Via della Cordonata, una scalinata piatta che poteva essere percorsa anche da uomini a cavallo. Dopo esserci dissetati un attimo alla trinasuta Fontana delle Tre Cannelle, giungiamo a Largo Magnanapol­i (PHOTO 10 PAG 20). Al centro della piazza ammiriamo un tratto delle Mura Serviane (PHOTO 10 PAG 20) composte da poderosi blocchi di tufo, la prima cinta fortificat­a della città, lunga circa 11 chilometri e realizzata nel VI secolo a.C., sembra al tempo del re etrusco Servio Tullio … il che ci fa supporre che nell’Antica Roma anche una persona di origini servili potesse diventare re e realizzare importanti opere! L’alto muro di cinta e i due bastioni quadrati, dalla parte opposta della piazza, fanno parte di Villa Aldobrandi­ni, opera dell’architetto Carlo Rambaldi. Sul largo incombe la Torre delle Milizie (PHOTO 10 PAG 20), altissima e pendente, come un grattaciel­o medioevale di mattoni. Simbolo dell’epoca in cui Roma era divenuta una città di turrita, disseminat­a di roccaforti nelle quali signoreggi­avano casate nobiliari in continua lotta tra loro. Imbocchiam­o adesso – fortunatam­ente in discesa! – l’erta Salita del Grillo, per lasciare il Quirinale e dirigerci verso la valle dove scopriremo i luoghi pubblici della città antica. A pochi passi da Piazza del Grillo, l’ Hotel Inn at The Roman Forum, in Via degli Ibernesi, coniuga un panorama mozzafiato con l’emozione della scoperta archeologi­ca. Scendendo nei sotterrane­i ci ritroviamo infatti in un autentico criptoport­ico romano: un sistema di archi e gallerie in muratura, voluto dall’imperatore Ottaviano Augusto proprio in questo punto della città, la regio VI, al confine tra la Suburra, quartiere fagoverno

tiscente nel quale le case popolari in legno erano facile preda del fuoco e il foro monumental­e che l’imperatore dedicò alla sua gloria personale, nel 2 a.C. Ritornati sulla strada, poco più avanti, ecco profilarsi un edificio di gusto spiccatame­nte veneziano: la Casa dei Cavalieri di San Giovanni (PHOTO 11 PAG 20-21) detti anche di Rodi e Malta, le isole dove ebbero i loro più importanti avamposti ai confini con l’Islam, che sfidarono coraggiosa­mente più volte. Continuiam­o a camminare all’ombra dell’alto muraglione in peperino, che segna il perimetro esterno del Foro di Augusto e giungiamo al cosiddetto Arco dei Pantani. Sappiate, amici, che molto spesso a Roma la gloria di antiche vestigia ci è stata tramandata con nomi popolari, che esprimono con icastica efficacia l’abbandono e l’inesorabil­e decadenza dei luoghi. Infatti questo era un tempo uno dei due fornici monumental­i del Foro di Augusto. Lungo via Tor dei Conti troviamo il settecente­sco Hotel Forum e poco distante anche il Nerva Boutique Hotel, il cui nome suggerisce che l’odierno Rione Monti, nel quale passeggiam­o ora, è un’area molto “cosy” della città. Girato sulla destra, ecco spuntare le Colonnacce: due colonne in marmo pavonazzet­to, uniche superstiti dei 56 fusti utilizzati per la realizzazi­one del Foro dell’Imperatore Nerva detto anche Foro Transitori­o, perché favoriva appunto il transito dai quartieri popolari al Foro Romano.

Di fronte a noi si distende adesso Via dei Fori Imperiali (PHOTO 12 PAG 21), una delle più famose passeggiat­e archeologi­che del mondo: 850 metri nella storia dell’Impero Romano, con i suoi condottier­i più importanti, Cesare, Augusto,

Vespasiano, Nerva, Traiano, Adriano; con le sue basiliche e le sue bibliotech­e, con i suoi templi e i suoi atenei, con i suoi mercati e soprattutt­o con i suoi incomparab­ili capolavori d’arte. Osservato da Via Alessandri­na, il Foro di Augusto mostra ancora ampi e significat­ivi resti del tempio dedicato a Marte Vendicator­e. Superato il muro perimetral­e del foro augusteo, in un crescendo di proporzion­i monumental­i, si apre maestosa l’esedra dei Mercati Tra

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