Roman Walks. Passeggiate romane
Evento artistico dell’inverno 2020/2021: Orazio Borgianni | WINTER 2020/2021 ART EVENT: ORAZIO BORGIANNI
La mostra del raffinato pittore, amico e seguace di Caravaggio.
A Restless Genius in Caravaggio’s Rome. The exhibition of a stylistic original friend of Caravaggio.
La preziosa eredità della pittura di Caravaggio, caratterizzata da un inedito realismo figurativo, nella prima metà del ‘600 fu molto apprezzata da artisti che ne intuirono la portata rivoluzionaria. La mostra, Orazio Borgianni. Un genio inquieto nella Roma di Caravaggio curata da Gianni Papi, approfondisce l’originalità stilistica del raffinato pittore, amico e seguace di Caravaggio, con una interessante selezione di tele cui si aggiungono le opere di artisti anch’essi gravitanti nell’orbita del naturalismo caravaggesco.
Dopo le prime fortunate esperienze in Spagna, Orazio Borgianni era tornato nel 1605 a Roma, città natale e inseritosi nella cerchia dei giovani pittori, aveva anche lui acquisito un linguaggio caratterizzato da un gusto realistico e pauperistico proprio del Merisi, innervato, tuttavia, da influenze diverse. Le reminiscenze dell’arte di El Greco, riconoscibili nelle ascetiche e allungate figure e nei forti contrasti luministici, si intrecciano a una cultura che affonda le radici nei protagonisti del Manierismo cinquecentesco italiano, da Correggio a Parmigianino a Tintoretto, per comporsi in uno stile pittorico intriso di intensa spiritualità negli episodi evangelici e nelle figure di Santi. In Sacra Famiglia con Santa Elisabetta, san Giovannino e un angelo, un capolavoro presente nella collezione permanente di Palazzo Barberini, dal buio caravaggesco dello sfondo i personaggi emergono in un ambiente vuoto in cui la luce svela volti, gesti, atti di tenerezza e particolari avvincenti, come la natura morta con la culla, molto apprezzata dal critico d’arte Roberto Longhi nei suoi studi sui pittori caravaggeschi. La luce impreziosisce le rughe del vecchio, le pieghe e le trame dei tessuti, chiarisce Giulio Carlo Argan *, si addensa, fino a trasformarlo in emittente luminosa, nel bianco dei panni accartocciati nella cesta in primo piano. Anche in Natività della Vergine, dove Borgianni costruisce una scena popolare ambientata in un luogo povero ma ricco di personaggi in movimento, il virtuosismo della tecnica cromatica e la pennellata fluida caratterizzano uno stile che, rispetto al naturalismo caravaggesco, accentua l’effetto visionario della luce. Un sentimento d’inquietudine pervade le scene, dinamizza le figure e fa brillare le tinte di ascendenza veneto-emiliana: la presenza misteriosa di resti archeologici, come
The precious legacy that is Caravaggio’s painting was greatly appreciated by artists of the second half of the 17th century. They sensed the revolutionary significance of Caravaggio’s painting, characterized by a new kind of figurative realism. The exhibition, Orazio Borgianni “A Restless Genius in Caravaggio’s Rome”, curated by Gianni Papi, delves deeper into the stylistic originality of Borgianni, a friend of Caravaggio. The exhibition includes an interesting selection of paintings, flanked by the works of other artists, who ascribed to the sphere of Caravaggio’s naturalism. Following his initial success in Spain, Orazio Borgianni had returned to his home town, Rome, in 1605. Having entered the circle of young painters there, he had acquired the pauperistic language full of realistic gusto of Merisi, although intertwined with several other influences. Borgianni’s elongated and ascetic figures and stark contrasts in the lighting point towards El Greco, and are intertwined with a culture rooted in the Italian Mannerism of the 16th century, from Correggio to Parmigianino to Tintoretto. This results in a pictorial style imbued with intense spirituality in the evangelical scenes and in the figures of Saints. In the Sacra Famiglia con Santa Elisabetta, san Giovannino e un angelo (“Holy Family with St. Elisabeth, St. Giovannino and an angel”), a masterpiece present in the permanent collection of Palazzo Barberini, the characters emerge from the Caravaggesque darkness of the background, into an empty space wherein light reveals faces, gestures, acts of tenderness and exciting details. These details include a still life with the cradle, much appreciated by the art critic Roberto Longhi, in his studies on Caravaggesque painters. Light enriches the wrinkles of the old man, the folds and textures of textiles, explains Giulio Carlo Argan *, it thickens, until it transforms it into a light source, in the whites of the crumpled cloths in the basket in the foreground. Also, in Natività della Vergine (“Nativity of Mary”), where Borgianni constructs a popular scene set in a poor place yet rich in moving characters, the virtuoso chromatic technique and the fluidity of the brushstrokes typify a style that, when compared to the naturalism of Caravaggio, accentuates the visionary effect of the light. A sense of restlessness pervades the scenes, makes figures more dynamic and makes the hues of Venetian-Emilian descendancy sparkle. The mysterious presence of archaeological remains – as in the St. Carlo Borromeo portrait from the Church of
accade nella tela con S. Carlo Borromeo, proveniente dalla Chiesa borrominiana di San Carlo alle 4 fontane, e di nubi abbaglianti sullo sfondo di cieli luminosissimi, coinvolge ed emoziona rivelando l’ansiosa interiorità dell’Artista.
A differenza di Caravaggio che, liberatosi dai miti e dalle gerarchie dei temi pittorici, nell’affermare la verità delle cose esclude la rappresentazione dell’ideale, canone estetico del Rinascimento, nell’opera di Borgianni persiste la necessità di rivalutare un sentimento più intimo degli eventi, come si evince dai volti delle intense Madonne, dalle pietistiche torture dei Santi o dall’immagine tenebrosa del Cristo morto, memore dell’opera omonima di Andrea Mantegna.
Come Caravaggio anche Borgianni ebbe vita brevissima: morì a soli 40 anni di tisi, ma la sua ricerca artistica fu d’ispirazione a molti altri pittori, da Carlo Saraceni a Giovanni Serodine, da Guercino a Giovanni Lanfranco, da Simon Vouet a Guido Cagnacci, la cui personalità emerge dalla mostra romana grazie a dipinti di pregio. Fra le tele esposte Maddalena penitente di Guido Cagnacci è opera di grande impatto emotivo, intrisa di forte sensualità, al tempo considerata sconveniente quanto inadatta al tema trattato! Distesa mollemente con la testa reclina all’indietro, come in uno spasimo d’amore, la santa espone alla luce le belle forme del corpo e dei seni, stringendo fra le mani il teschio, simbolo della vanità delle cose umane. Un colore caldo, dalle sfumature sapienti, si accende nei toni tizianeschi dei lunghi capelli ad esaltare maggiormente l’erotismo dell’immagine, uno dei capolavori seicenteschi di questa affascinante mostra! L’esposizione si è svolta a Palazzo Barberini, Gallerie Nazionali di Arte Antica, fino al 1° novembre 2020. Il catalogo, edito da Skira, presenta i contributi critici di Gianni Papi, di Yuri Primarosa, di Daniela Brogi e i cenni biografici di Tommado Borgogelli.
* G. C. Argan , Storia dell’arte italiana 3, pag. 251, Sansoni Editori, Firenze.
Saint Charles at the Four Fountains by Borromini – and the blinding clouds in the light-filled skies of the background, move and draw the viewer into the painting, revealing the Artist’s anxious inner-self.
Caravaggio, freeing himself from the myths and hierarchical orders of pictorial themes, excludes the representation of the ideal, an aesthetical canon of the Renaissance, from his depiction of the truth of things. Conversely, in the works of Borgianni, the need to revaluate a more intimate sentiment of events persists. This transpires from the faces of intense Madonnas, from the pietistic torture of the Saints or from the shady image of the dead Christ, reminiscent of Mantegna’s painting with the same subject.
Like Caravaggio, Borgianni too had a very short life: he died when he was just forty years of age of tuberculosis, but his artistic research was an inspiration to many other painters, from Carlo Saraceni to Giovanni Serodine, from Guercino to Giovanni Lanfranco, from Simon Vouet to Guido Cagnacci, whose personality emerges from the Roman exhibition thanks to paintings of great value. Among the artworks exhibited, The Repentant Magdalene by Guido Cagnacci is a work of great emotional impact, imbued with strong sensuality, at the time considered unseemly as unsuitable for the theme of the painting, Softly outstretched, with her head reclining backwards, as if in a spasm of love, the saint exposes the beautiful shapes of her body and breasts to the light, clutching a skull, a symbol of the vanity of human things. Warm colour, with expert nuances, is lit up in the Titianesque tones of her long hair, further enhancing the eroticism of the image, one of the sixteenth-century masterpieces of this fascinating exhibition!
The exhibition, which takes place at Palazzo Barberini, National Galleries of Ancient Art, ends on November 1, 2020, unless extended. The catalogue, published by Skira, features critical contributions by Gianni Papi, Yuri Primarosa, Daniela Brogi and biographical notes by Tommado Borgogelli.
* G. C. Argan, Storia dell’arte italiana 3, pg. 251, Sansoni Editori, Florence.