Il nettare più puro
IL VINO NON SOFISTICATO DÀ BENESSERE E VIGORE. PERFETTO PER I PELLEGRINI IN CAMMINO VERSO I LUOGHI SACRI (PAG. 32)
ENERGIA DAL LIQUIDO ODOROSO
Il vino è stato compagno fedele del pellegrino. Le sue qualità alimentari, lungi dall’essere quelle decisive alla scelta di berlo, hanno sorretto generazioni di persone dirette verso mete religiose, soprattutto nelle epoche in cui i comfort di viaggio non erano quelli di oggi. A distinguere quei prodotti spontanei e poco raffinati era la capacità di donare benessere, di aggiungere qualcosa all’organismo umano senza fiaccarlo. L’alcol, l’elemento fondante del vino, è impegnativo per il nostro metabolismo, questo il motivo della prudenza nel consumo. Tuttavia molti dei liquidi prodotti e venduti nella nostra epoca non sono poco digeribili per colpa dell’alcol, ma perché elaborati e depurati privandoli della loro unità, e quindi anche di quel potere curativo che proviene direttamente dalla terra. Esattamente la medesima qualità richiesta alla cucina presentata nel nostro servizio: nutrire nel senso più completo del termine.
NATURALE È MEGLIO
Il vino ottenuto da procedimenti naturali, integro, spontaneo e genuino, se è prodotto correttamente e non presenta gravi difetti, esprime la propria superiorità nel rapporto col cibo, in particolare quando supera i confini del territorio d’origine e va a incontrare ricette native di altri paesi. Come accade al bianco dell’italia centrale a base di Trebbiano che sente vicine le ricette di pesce dell’atlantico, alle quali dona la sua elegante sapidità. È la Toscana interna a produrre i rossi a base di Sangiovese che non temono la complessità degli stufati dalle lunghe cotture, carni dalla fibra appena sfaldata che sotto questa morbidezza nascondono un gusto denso e profondo. La generosa maturità di una Barbera, ottenuta tra la Lombardia e l’emilia, accoglie minestre e brodi corroboranti, evitando di contrastare in modo netto le sensazioni grasse e preoccupandosi di “pulire” la bocca solo alla fine, quando il gusto si è espresso pienamente. Ai rosati pieni di luce spetta il compito di accompagnare la cucina mediterranea e di far sentire tutta vitalità del sole sulle uova, una delle materie più ricorrenti nella cucina dei pellegrini.