Agnello da f ilm
DAL RUSTICO ABBACCHIO AL RAFFINATO CARRÉ DELL’ELISEO, SEI PIATTI PROTAGONISTI DI SAPOROSE STORIE DI CINEMA
a cura di Marina Cella, testi di Laura Delli Colli, ricette rielaborate da Livia Sala,
foto di Michele Tabozzi, styling Studio Salaris
Juliette Binoche nel sicilianissimo film di Piero Messina L’attesa, ambientato nel ragusano, l’agnello lo marina con amorevole pazienza nel vino rosso. Jean Reno, invece, cuoco stellato protagonista di Chef, lo cucina in salsa, ma grida al tradimento quando scopre che il suo ‘secondo’ gli ha corretto la ricetta. Se Julia Roberts (Alettoconilnemico ) lo prepara con la marmellata di pesche, per Lamogliedelcuocoemmanuelle Devos, in crisi con il marito superchef, è in salsa prezzemolata. Altre versioni dell’agnello suggerite dal cinema? Ce ne sono internazionali o ben radicate nel territorio italiano, nei film che ci raccontano la cucina proprio come specchio dei
cambiamenti nel gusto, nel costume, nel modo di abbinare convivialità e normalità quotidiana; ma anche come riscoperta di tradizioni e, perché no, di qualche sperimentazione trasgressiva. Sulla tavola del cinema, insomma, l’agnello è un protagonista indiscusso. Fin da quando, in bianco e nero, è semplicemente il romanissimo abbacchio in costolette sulla griglia di quel ristorante sul fiume dove Walter Chiari porta Anna Magnani in Bellissima di Luchino Visconti oppure nella teglia profumata di rosmarino infornata da Franca Valeri per Vittorio De Sica, il poeta Alessio spiantato e scroccone de
di Dino Risi.
E nel cinema internazionale? Ad Atene l’agnello al forno arriva imprudentemente nel piatto di un fidanzato vegetariano (Ilmiograssogrossomatrimoniogreco); nel film indiano Lunchboxviaggia, invece, in un ‘dabbawala’, uno di quei recipienti di metallo che tra i quartieri di Mumbai, distribuiscono i pasti ai lavoratori in pausa pranzo: la pasanda di agnello diventa messaggero d’amore tra Ila, che abita in un quartiere indù, e Saajan che vive invece in un’area cristiana. Ben diverso il destino del sofisticato carré preparato ne Lacuocadelpresidente: nel film, che al regista Christian Vincent ha ispirato Danièle Mazet-delpeuche (vera cuoca personale del presidente Mitterrand), Hortense accende le gelosie dei banali cuochi di Palazzo quando importa all’eliseo le ricette semplici e raffinate del suo Périgord. Il suo agnello, fin troppo raffinato, piacerebbe sicuramente al palato gourmet del cardinale che disserta di cucina, invece che di anime, nel film premio Oscar di Paolo Sorrentino Lagrandebellezza… Lontani i tempi dell’italia povera ma bella che, nel film Ilsegnodivenere, sognava (e mangiava) in bianco e nero, quando a rendere l’agnello sopraffino bastava il rosmarino senza neanche le patate. E magari, grazie a quella teglia, la cugina ‘bruttina’ stagionata riusciva a prendersi la rivincita perfino sulla bellissima Sophia...