Tinga poblana
IL PIATTO MESSICANO È CONDITO CON UNA SALSA SPECIALE, DELIZIOSA MISCELA DI PEPERONCINI AFFUMICATI
La città di Puebla condivide con Oaxaca il primato di capitale gastronomica del Messico per la varietà e la ricchezza della sua cultura culinaria. Un’arte antica che, a partire dalle tradizioni native precolombiane, ha fatto tesoro degli apporti della cucina spagnola dei conquistadores, di quella francese e, indirettamente, anche di quella araba per l’uso generoso delle spezie.
Non è dunque un caso se il riconoscimento dell’unesco per la gastronomia messicana come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità, ha avuto la cucina di Puebla tra i suoi punti di forza. Fu il locale convento di Santa Clara un’autentica fucina di creazione culinaria, con piatti barocchi come il mole poblano, gustoso tacchino in salsa di cacao e spezie, oggi piatto nazionale del Messico. Ma molti sono anche i piatti di strada (la tipica “comida corrida” messicana) e la deliziosa tinga poblana appartiene a questo filone della cucina espressa e minimalista. È preparata e servita nelle piazze partendo da un pezzo di carne già cotta, un modo intrigante per riciclare petti di pollo utilizzati per fare il brodo rendendoli più appetitosi. La carne sminuzzata si presta bene per essere stufata e poi saltata in un intingolo aromatizzato con il peperoncino chipotle. Si serve avvolta al momento in una tortilla di mais nativo (la saporita varietà autoctona), oppure ci si possono farcire le altre numerose piadine a base di mais come tostadas e chalupas. Ciascuno le può poi arricchire a piacere personalizzandole e rendendole ancora più gustose. Mangiare per strada e nei mercati di Puebla è una delle esperienze più emozionanti di un viaggio in Messico. La tinga poblana, però, è talmente famosa (ha persino ispirato la nota cantante Pasquita del Barrio) che si trova anche in molti ristoranti “genuini”. Se è nel menu, si è certi di non essere capitati nel solito Tex Mex.