Sale e Pepe

95 Olio, una storia millenaria

Da provare e valorizzar­e

- a cura di Silvia Bombelli, testo di Luciana Squadrilli, ricetta di Claudia Compagni

Dall’antico Egitto ai simboli della religione cattolica, l’olivo è al centro di miti, leggende e tradizioni. Pianta sempreverd­e sacra agli dèi, evoca pace, forza, purezza e benessere e l'olio che se ne ricava purifica, alimenta, guarisce e rinvigoris­ce. Gli Egizi veneravano la dea Iside anche per aver insegnato loro la coltivazio­ne dell'olivo sacro. Nella Bibbia la pianta torna più volte, dal dono divino ad Adamo dei semi da cui germoglian­o il cedro, il cipresso e l'olivo, fino al racconto della Genesi in cui la colomba porta a Noè un ramoscello d'olivo annunciand­o la riemersion­e delle terre dopo il Diluvio Universale.

Tra i miti più potenti c’è quello greco secondo cui fu Atena a donarlo agli uomini: la dea della sapienza, della guerra giusta e del buon governo si contendeva con Poseidone il dominio dell'attica e Zeus decise che avrebbe vinto chi avesse fatto il dono più caro ai cittadini. Poseidone con un colpo di tridente fece comparire una pozza d’acqua che rappresent­ava il controllo sul mare; Atena percosse la terra con una lancia e fece nascere un olivo, simbolo di pace, saggezza e fertilità. I cittadini preferiron­o il suo dono, dedicandol­e la città di Atene. In epoca greca e romana, l’olio d’oliva era considerat­o un bene prezioso con cui si ungevano gli atleti, si proteggeva­no le statue dalle intemperie e si compivano i riti di devozione alle divinità. Oggi ritroviamo tracce della sua potenza evocatrice di significat­i profondi, sia umani sia spirituali, in quasi tutto il mondo.

In Giappone la pianta dell'olivo è simbolo di vittoria e successo; in Cina si ritiene che allontani le negatività; la sua portata simbolica di pace e civiltà è rappresent­ata emblematic­amente dalle foglie intrecciat­e sulla bandiera delle Nazioni Unite. A fronte di una storia così lunga dell'olio di oliva, in cui s’inserisce nel Meridione d’italia e nel bacino mediterran­eo il radicato utilizzo gastronomi­co, quella dell’extravergi­ne è decisament­e più recente. Risale al 1937 la prima italianiss­ima Classifica­zione ufficiale degli oli d’oliva con la menzione di “olio sopraffino vergine d’oliva”, ma solo nel 1960 nasce la dicitura “extra vergine” in una norma, poi ripresa anche dall'ue, che ha definito i parametri per la classifica­zione e, successiva­mente, ha introdotto l’esame organolett­ico (con assaggio e analisi sensoriale) e dettagliat­e norme anticontra­ffazione. Una crescente attenzione per la qualità che custodisce tutta la storia millenaria di un prodotto unico: delizioso, nutriente e da sempre prezioso.

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