Amor polenta
INCONFONDIBILE PER LA FORMA A BAULETTO E IL COLORE DORATO, IL RAFFINATO DOLCE È UN’ICONA DELLA CITTÀ
L’amor polenta è una specialità di pasticceria talmente identitaria che nel resto d’italia viene spesso chiamato con il nome “dolce di Varese”, la città in cui è stata creato dalla sapienza artigiana e dalle mani di Antonio Zamberletti detto Carlo. Che non se ne avrebbe certo a male, anzi questo era proprio il suo scopo.
Negli anni Trenta il suo laboratorio, aperto nel pieno centro città dal prozio e da lui rilevato, era già affermato. Ma, studiando i dolci tipici di altre zone lombarde, Carlo notò il fatto che non ne esisteva uno rappresentativo di Varese. Fu così che decise di creare un dolce che, pur elaborato in versione originale e raffinata, utilizzasse gli ingredienti del territorio. In primis la farina di mais, non quella rustica ma quella macinata fine conosciuta come Fioretto, per di più ingentilita dalla leggerezza della fecola e profumata da quella di mandorle. Un sapiente impasto di tre diverse farine, con un leggero aroma liquoroso che rappresenta il vero segreto della ricetta originale.
Precursore dei manager di marketing dei giorni nostri, Zamberletti intuì che occorreva anche una forma assolutamente originale per connotare il dolce e ideò uno speciale stampo ondulato con scanalature regolari. E ancora, pensò al packaging: sempre attingendo alla tradizione locale, scelse come involucro una magnifica carta Varese, appositamente realizzata per il dolce.
Pare superfluo aggiungere che la nuova creazione divenne ben presto un’icona gastronomica sopraffina, tanto amata quanto oggi imitatissima dall'industria dolciaria. E piace immaginare che negli ambienti affrescati e mosaicati del caffè Zamberletti, il primo locale varesino frequentato da donne, lo abbia assaggiato anche Liala, tra le scrittrici di romanzi d'appendice più famose del Novecento, che qui veniva per il tè con le amiche.