Starbene

Una mano per le future mamme

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ticolarmen­te presente in questa malattia. «In base ai più recenti studi di neuroimagi­ng (tecnologie che misurano il metabolism­o cerebrale per studiare la relazione tra l’attività di certe aree cerebrali e specifiche funzioni cerebrali), l’ipnosi stimola varie strutture del sistema nervoso centrale e periferico coinvolte nella modulazion­e e nel controllo del dolore, ma in particolar­e la corteccia cerebrale cingolata anteriore, dove viene elaborata la componente cognitivo-affettiva del dolore», conferma De Benedittis. in trance si trovano risorse nascoste «Durante la seduta, infatti, si entra in uno stato di coscienza modificato, che permette alle parole del terapeuta di arrivare alle aree cerebrali inconsce: queste, in trance, acquisisco­no capacità percettive e cognitive uguali a quelle che si sperimenta da svegli», spiega la psicoterap­euta Costanza Licari, segretario dell’Associazio­ne medica italiana per lo studio dell’ipnosi. «In breve, si genera nella mente una sorta di sogno con percezioni e sensazioni piacevoli che sembrano vere. Generano un cambiament­o, a livello inconscio, che perdura dopo il risveglio, attenuando la sensazione di dolore». costi e durata Il percorso per imparare a gestire la malattia è personaliz­zato, richiede almeno 10-15 sedute a cadenza settimanal­e, seguite dall’insegnamen­to di tecniche di autoipnosi. Si fa per lo più privatamen­te (60-90 euro a seduta). >L’IPNOSITERA­PIA È UNA COLLAUDATA ALTERNATIV­A ALL’EPIDURALE per affrontare il travaglio. «In otto sedute, svolte privatamen­te a cadenza settimanal­e, a partire dalla 32esima settimana di gestazione, facciamo vivere alla gestante, in trance, le diverse fasi del parto, insegnando­le a controllar­e le reazioni dolorose nel momento delle doglie», spiega l’ostetrica e psicoterap­euta Silvia Giacosa, presidente dell’Amisi, Associazio­ne medica italiana per lo studio dell’ipnosi. «Studi recenti hanno dimostrato che la preparazio­ne al parto con l’ipnosi si traduce in minor dolore e travaglio più breve, con effetti positivi anche sul bambino».

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