E poi un giorno, i pidocchi entrano nella tua vita
Per anni, sono solo una minaccia vergata a mano su un cartello appeso davanti all’aula dell’asilo: “Attenzione, si è verificato un caso di pediculosi”.
Poi quel caso diventa tua figlia, che li passa all’altra figlia e tu ti ritrovi a commettere, uno dopo l’altro, gli errori elencati a pagina 52. 1. Mi sono spaventata. 2. Ho reso visibile il mio spavento. 3. Ho drammatizzato. E avevo le mie ragioni. Tutto il mio sapere sui pidocchi si limitava all’esperienza fatta da bambina e quindi: la tortura del pettinino, la chioma oleosa sul cuscino, il taglio a zero del giorno dopo. Traumi difficili da dimenticare. Per fortuna, al primo pidocchio da mamma del Terzo Millennio scopro che non è più così. «I prodotti di oggi li fanno sparire nel tempo di uno shampoo», mi dicono. E io ci credo. Ci voglio credere.
In capo a poche settimane, però, scopro di aver peccato di ottimismo. I pidocchi sono tornati (o non se n’erano mai andati?). E allora dichiaro loro guerra in maniera più aggressiva, commettendo l’errore 4: tagliare i capelli delle bambine (anche se non a zero). E l’errore 5: usare lo shampoo curativo a scopo preventivo. Oggi i pidocchi sono l’argomento principe della chat delle mamme e uno dei temi più ricorrenti all’aperitivo. Ci scambiamo nomi di prodotti, tecniche, consigli.
Eppure in tutto questo straparlare di pidocchi, non avevo mai sentito alcuni dei consigli che il professor Modesto Mendicini dispensa a pag. 52. Corro subito a condividerli con le altre mamme!