METTERLO IN PUNIZIONE? FATICA INUTILE
Un esperto ti spiega il modo migliore per richiamarlo alll’ordine
Educare i figli senza punizioni o ricatti è un’utopia? No, è possibile e realistico. Parola di Daniele Novara - pedagogista e direttore del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti ( cppp.it) - che sviscera il tema nel suo ultimo libro, Punire non serve a nulla (Bur Rizzoli, 13 €).
I CASTIGHI: INEFFICACI
«Sfatiamo un mito duro a morire: quando i figli sbagliano, non è perché vogliono far arrabbiare o prendere in giro mamma e papà, ma perché sono immaturi», esordisce Novara. «E siccome l’immaturità dei ragazzi è un dato di fatto neurofisiologico – cioè relativo allo sviluppo in atto del loro cervello – accanirsi su di essa con le punizioni è non solo insensato, ma anche dannoso. Chi castiga i figli, per esempio impedendogli di uscire con gli amici oppure di usare lo smartphone, è perché vuole che imparino a essere più disponibili, obbedienti, rispettosi. In realtà, ciò che i ragazzi imparano è ben altro», prosegue l’esperto. «Per prima cosa si accorgono di non essere trattati secondo una logica di rispetto, di accoglienza, di accettazione, quindi scoprono che i genitori non sempre li proteggono, ma li aggrediscono. In buona sostanza, i ragazzi sanzionati assimilano che “non valgono” e che non possono fidarsi totalmente di mamma e papà. Inoltre, se subiscono punizioni fisiche, imparano a risolvere i problemi e le frustrazioni alzando le mani».
GIOCA D’ANTICIPO
Tuo figlio sembra sempre “in cerca di guai”? Non è solo perché è immaturo, ma anche perché non ha ricevuto le regole giuste. «Non si tratta di proibizioni né di comandi», avverte Daniele Novara, «bensì di procedure organizzative (“Per uscire bisogna prima aver finito di studiare”), spazi che consentono ai figli di sperimentarsi in modo autonomo, sapendo che c’è un confine. Le regole devono essere chiare, adatte all’età, condivise da entrambi i genitori e, nel caso di ragazzini dagli 11 anni in su, non imposte ma negoziate con loro. Faticoso? Sì, ma ne vale la pena: le buone regole rendono inutili le punizioni».