IL MASSAGGIO IDEALE PER OGNI DOSHA
Mentre i rimedi fitoterapici (acquistabili nelle farmacie e nelle erboristerie) devono essere prescritti da un medico specializzato in medicina tradizionale indiana, i massaggi, che sono parte integrante delle terapie, possono essere eseguiti da qualsiasi operatore manuale che abbia seguito un breve corso o seminario su queste tecniche: estetiste, massofisioterapisti o naturopati. A tutela della tua salute, però, è meglio farti indirizzare dal medico sul tipo di trattamento a te più indicato in base al dosha di appartenenza. L’unico comune denominatore sono le sequenze centrifughe (dal cuore verso la periferia) che aiutano a “sfilare” l’energia in eccesso. Ecco i tre più diffusi.
Si chiama Ghee ed è il massaggio terapeutico studiato per il tipo Pitta. «Viene eseguito in tutto il corpo, dalla testa ai piedi, facendo scivolare le mani sul burro chiarificato, utile a togliere il calore dal corpo», spiega il dottor Alexander Kirchler, naturopata esperto di medicina ayurvedica presso l’hotel Mirabell di Valdaora (Bolzano). «Ha un effetto rinfrescante sul corpo e la mente aiutando a disintossicare il fegato, l’organo-bersaglio di collera e frustrazioni».
Pindasweda è il nome del massaggio indicato per il tipo Kapha. «La prima parte, che prevede manualità avvolgenti dai piedi alla testa, utilizza un mix di olio di senape e di canfora che riscalda il corpo», spiega il dottor Kirchler. «Nella seconda parte del massaggio, si tampona la pelle con sacchetti di tela riscaldati a 70 °C ripieni di cocco, limone ed erbe indiane. Questo rapido passaggio di calore aiuta a dinsintossicare l’organismo, favorendo la sudorazione, e a ripulirlo dagli umori stagnanti: linfa, raffreddore, catarro».
Abhyanga Hanga è il nome del massaggio per il tipo Vata. Leggero come il vento, si articola in una serie di manualità ultrasoft eseguite con l’aiuto dell’olio di sesamo, riscaldato a 40 °C. «L’olio caldo scioglie le tensioni nervose che affliggono chi appartiene a questo dosha, facendole scivolare dalla testa ai piedi», precisa Kirchler. «Dona calma e stabilità emotiva».