I cosmetici ecologici
Il rispetto per l’ambiente passa anche dal beauty case. E ora le aziende hanno norme più chiare da seguire
Make up e trattamenti: il legislatore li vuole più amici dell’ambiente. A fine ottobre la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità una legge che contiene le direttive per calcolare l’impatto ecologico dei cosmetici, per avere prodotti di bellezza più green e dare ai consumatori una certificazione trasparente e garantita. Ecco i punti salienti e di maggior impatto per noi consumatori. Innanzitutto dal 1° gennaio 2020 sarà vietato mettere in vendita prodotti cosmetici contenenti microplastiche, come quelle che si trovano in alcuni scrub e creme, che stanno letteralmente soffocando la vita marina. Secondo i dati diffusi dalla campagna “Mare mostro” di Marevivo, associazione onlus per la difesa dell’ambiente, i frammenti (hanno un diametro di 5 millimetri circa), sono ingeriti dalle specie marine ed entrano nella catena alimentare: in Europa nel 2013 per i cosmetici ne sono state usate 5 mila tonnellate, finite in gran parte, appunto, in mare.
un marchio per scegliere meglio
La seconda grande novità è l’istituzione di un marchio di qualità, che le aziende potranno richiedere per i loro prodotti, ma solo se saranno in grado di dimostrare che hanno rispettato alcuni parametri, fra cui un imballaggio più “leggero” per l’ambiente e la preferenza per ingredienti più green. A questo proposito Pucci Romano, dermatologa e presidente di Skineco, che ha attivamente partecipato alla stesura del testo di legge, spiega: «La questione della dermocompatibilità resta ovviamente un punto centrale. Attraverso i cosmetici la pelle viene a contatto con sostanze che possono essere irritanti, come, per esempio, petrolati, siliconi e antibatterici. È giusto che il consumatore possa scegliere un marchio di qualità che ne assicuri l’assenza». In un circuito virtuoso che possa mettere d’accordo bellezza, salute e ambiente.