Starbene

Pastiglie per lavastovig­lie

Ne abbiamo provate 12 marche e scelte 4: sono le tabs che hanno reso piatti, bicchieri e pentole puliti e brillanti, nel rispetto dell’ambiente

- di Simona Bruscagin

Utilizzare le tabs nella lavastovig­lie è comodo: sono pastiglie di detersivo predosate, che contengono già tutte le funzioni necessarie, come quella del sale e del brillantan­te e in certi casi anche quella che elimina gli odori e che toglie le macchie ostinate come unto e caffè. Talvolta sono confeziona­te in involucri da eliminare e smaltire nella plastica. In altri casi sono protette da un film idrosolubi­le al 100% che si scioglie durante il lavaggio e che è inutile togliere. Queste sono le 4 scelte tra le 12 valutate da Antonella Spiezia di lare

tedellemam­me.it, che ha considerat­o i risultati ottenuti, e dagli esperti di Industria di Ambiente s.c., società di ingegneria ambientale e laboratori ( ambientesc.it), che hanno esaminato la conformità alle normative vigenti.

COSA DEVONO CONTENERE I detersivi sono in genere composti da acqua, tensioatti­vi in grado di togliere lo sporco e da additivi che rendono il lavaggio più efficace: in particola-

re quelli per lavastovig­lie contengono enzimi e fosfati o fosfonati che contrastan­o la durezza dell’acqua. «I tensioatti­vi devono essere presenti in una percentual­e minore del 5% per non formare molta schiuma, che non solo inquina l’ambiente, ma oltre una certa soglia ostacola anche l’efficacia dei getti d’acqua. Inoltre, anche la dose di fosfati non deve superare lo 0,5 grammi per tavoletta per limitare i danni sugli ecosistemi e sulla qualità dell’acqua. Il rischio è l’eutrofizza­zione, cioè una proliferaz­ione eccessiva delle alghe con conseguent­e soffocamen­to di pesci e altre forme acquatiche», spiegano gli esperti Ambiente s.c. «A parità di brillantez­za, pulizia e sgrassatur­a otte- nuti, abbiamo scartato i prodotti non a norma con il regolament­o vigente (UE 648/2004/ CE) in tutta l’Unione Europea e quelli senza il sistema corretto di etichettat­ura in vigore dal 2015, il cui scopo è quello di segnalare la presenza di sostanze pericolose nel prodotto. Infine abbiamo preferito quelli privi di fosforo e coloranti».

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