Guida alla lettura del bugiardino
I foglietti illustrativi dei medicinali non sono di una chiarezza esemplare. Ma utilizzarli bene si può, anzi si deve. Come spiega i l nostro farmacologo
Complicato, lungo, scritto con caratteri piccoli. Tutti difetti che inducono gli italiani a non dare la giusta importanza al foglio illustrativo dei medicinali, il cosiddetto “bugiardino”. In realtà, le cose stanno cambiando: l’Agenzia Italiana per il farmaco dichiara che oggi l’80% dei fogli illustrativi dei quasi 9.700 medicinali in commercio rispetta il nuovo formato imposto da una legge del 2006: leggibile, comprensibile e di facile utilizzo. «C’è però ancora da fare, perché tanti pazienti continuano a considerarlo un oggetto misterioso. E invece è l’unico strumento a disposizione per conoscere tutte le informazioni indispensabili per un impiego sicuro e corretto di un farmaco. Leggerlo distrattamente, o trascurarlo del tutto, può esporre a rischi seri per la salute», fa notare il dottor Antonio Clavenna, farmacologo e ricercatore presso l’istituto Mario Negri di Milano. Ecco allora una piccola guida a una lettura ragionata del foglietto illustrativo.
OCCHIO ALLA COMPOSIZIONE La parte iniziale del bugiardino risponde a domande fondamentali come: Cosa c’è dentro il medicinale? Qual è il suo principio attivo, cioè la componente da cui dipende l’azione curativa? In che dosi è presente? Avere queste informazioni è importante perché aiuta a evitare, per esempio, di assumere contemporaneamente farmaci che contengono lo stesso principio attivo, rischiando magari un sovradosaggio. Inoltre, sono riportati gli eccipienti, sostanze necessarie per dare al farmaco un certo sapore o una particolare formulazione. «Tutti dati indispensabili per sapere se il dosaggio è quello indicato dal medico e scongiurare eventuali allergie al principio attivo o agli eccipienti», precisa il dottor Clavenna.
NON FARTI INTIMORIRE DAGLI EFFETTI COLLATERALI Una ricerca americana ha calcolato che sul bugiardino sono segnalati in media 70 effetti colla- terali, un numero che spaventerebbe chiunque: «In effetti molte persone evitano di proposito questo capitolo per evitare di preoccuparsi. Ma sbagliano, per due motivi: da un lato, l’elenco può essere molto lungo solo perché la legge impone alle case farmaceutiche di segnalare anche gli effetti collaterali più rari; dall’altro, non rendersi conto di un certo sintomo causato da quel medicinale (per esempio la comparsa
di macchie sulla pelle o un mal di testa), e non riferirlo subito al medico, potrebbe complicare le cose», puntualizza l’esperto.
EVITA DI SALTARE LE CONTROINDICAZIONI
È forse il capitolo più importante, ma spesso viene evitato: «Alcuni farmaci non vanno presi se ci sono una o più condizioni che possono renderne pericoloso l’utilizzo. Accade soprattutto in caso di malattie croniche, come il diabete, o gastriche come l’ulcera, o di ridotto funzionamento del fegato o dei reni. Conoscere un’eventuale controindicazione mette al riparo da pericoli anche molto seri», chiarisce il nostro esperto.
SE I TERMINI NON SONO CHIARI CHIEDI AIUTO
Nonostante il linguaggio dei bugiardini sia molto più semplice rispetto a qualche anno fa, puoi ancora incontrare dei termini complicati. Nella brochure informativa Il foglio illustrativo: uno strumento per l’uso corretto e sicuro del farmaco realizzata dall’Aifa, si sottolinea come alcune parole nel linguaggio medico hanno significati diversi rispetto a quello comune: “apprezzare”, per esempio, vuol dire “individuare”. A volte poi capita di imbattersi in termini tecnici un po’ ostici come “ematico”, cioè riguardante il sangue. E anche in acronimi come Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) o Mrge (malattia da reflusso gastroesofageo). In ogni caso, se qualcosa non ti è chiaro, puoi chiedere spiegazioni al tuo medico. E, se ti riesce difficile tornare dal lui, affidati al farmacista: è in grado ti fornirti tutti i chiarimenti necessari.
ARRIVA SEMPRE FINO IN FONDO
Limitarsi alle prime righe o saltare a caso i capitoli del foglio illustrativo è un grave errore perché rischi di non leggere la posologia, che è un’informazione fondamentale: «Se assumi una dose inferiore a quella corretta, il farmaco non sarà efficace. Se invece ne prendi di più del dovuto, c’è la possibilità che diventi tossico», avverte il dottor Clavenna. Inoltre, ci sono le interazioni con altri farmaci o con determinati cibi e bevande. Qualche esempio? Un antinfiammatorio non steroideo come l’ibuprofene non va preso con i diuretici o gli anti ipertensivi, perché ne ridurrebbe l’effetto. Se invece sei in cura con broncodilatatori per l’asma bisogna evitare alcolici e cibi o bevande che contengano caffeina.