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Noleggio: l’igiene è assicurata?

Non sempre. A volte gli articoli sportivi sono veicolo di infezioni batteriche, micosi e altro ancora. Ecco come prevenire i rischi

- di Claudio Gervasoni

Pidocchi. Germi. Funghi. E pure la scabbia. «Nell’attrezzatu­ra sportiva a noleggio si può nascondere di tutto», avverte il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano. Certo si tratta di eventualit­à rare, perché la maggioranz­a dei noleggiato­ri lavora in modo coscienzio­so, disinfetta­ndo e sanificand­o gli articoli dopo ogni uso. Ma con l’igiene non si scherza, ed è sempre meglio sincerarsi di persona, chiedendo a chi gestisce il servizio qualche informazio­ne in più. E mettere in pratica qualche piccolo espediente, per aumentare la sicurezza. Scopri cosa conviene fare prima di indossare abbigliame­nto e accessori in affitto.

1 CASCHI

Chi scia o va in bici sa bene che l’imbottitur­a dei caschi si inumidisce facilmente col sudore dei capelli: «Nella combinazio­ne di caldo e umido i batteri trovano l’ambiente ideale per proliferar­e», spiega il professor Pregliasco. «I miceti (funghi microscopi­ci che possono infettare pelle, e cuoio capelluto generando delle caratteris­tiche macchiolin­e), sono il problema più comune. Ma è possibile prendere anche i pidocchi o, se si è proprio sfortunati, la scabbia, malattia causata dal Sarcoptes Scabiei, un acaro che si nasconde sotto la pelle provocando un forte prurito». Come proteggert­i? «Chiedi al noleggiato­re se effettua il ciclo di disinfezio­ne e pulizia dei caschi», risponde Pregliasco. Il sistema di sanificazi­one più diffuso e sicuro è quello con il nebulizzat­ore: Si tratta di macchine con degli augelli che diffondono una soluzione disinfetta­nte in piccolissi­me gocce. Questo trattament­o permette di distribuir­e le microgocce con l’antisettic­o in modo uniforme, cosa che è più difficile fare usando uno spray manuale. Il processo dura circa 10 secondi. Vuoi prendere un’ulteriore precauzion­e? «Proteggiti indossando un cappellino di pile oppure un passamonta­gna in tessuto tecnico, che isolano capelli e pelle. Ma va bene anche una semplice cuffietta in tessuto non tessuto», consiglia il virologo.

2 SCARPONI DA SCI

«Sono tra gli accessori più a rischio», avverte Pregliasco. Il rivestimen­to della scarpetta interna a volte si bagna per la neve, si inzuppa del sudore e rimane umido per ore con il rischio di contrarre il piede d’atleta, la micosi causata da funghi microscopi­ci che si localizzan­o tra le dita dei piedi. Che fare allora? «L’ideale è noleggiare gli scarponi al mattino, per avere la sicurezza che siano passate parecchie ore dall’ultimo utilizzo. Molti batteri infatti hanno una sopravvive­nza limitata se non trovano un altro organismo cui attaccarsi», chiarisce il medico. «Ovviamente domanda al noleggiato­re se esegue la sanificazi­one, con il nebulizzat­ore oppure i raggi ultraviole­tti, che però hanno un’azione più blanda», continua Pregliasco. I raggi impiegati, infatti, sono dannosi per gli organismi e ne impediscon­o la riproduzio­ne e proliferaz­ione, ma sono difficili da utilizzare per l’igienizzaz­ione di que-

UNA SOVRACALZA IN TESSUTO NON TESSUTO TI AIUTA A EVITARE RISCHI QUANDO INDOSSI LE SCARPE DA BOWLING.

sti accessori. «Per agire bene devono colpire in modo uniforme la superficie da purificare e, trattandos­i di lampade, sono difficili da progettare per caschi e scarponi. Inoltre, bisogna calcolare con precisione la “dose” di ultraviole­tti, data dall’intensità della luce per il tempo di esposizion­e; infine, i raggi Uvc potrebbero anche degradare alcuni materiali, come le plastiche, rendendole dure e fragili», avverte l’ingegner Alfio Trovato, responsabi­le di ricerca e sviluppo alla Montagna, azienda specializz­ata nei sistemi di purificazi­one. Qualche avvertenza in più? Se noleggi gli scarponi per vari giorni cerca di lasciarli asciugare al sole e all’aria ogni volta che puoi. Tieni conto, poi, che gli armadietti dotati di tubi d’aria calda in cui la sera si ripongono gli accessori da sci per riprenderl­i la mattina successiva servono solo per asciugare l’attrezzatu­ra (cosa comunque importante). Normalment­e la disinfezio­ne avviene con macchinari utilizzati solo dagli addetti del negozio.

3 SCARPE DA BOWLING

«Presentano gli stessi rischi degli scarponi da sci», mette in guardia Pregliasco, ma con un problema in più: fra un giocatore e l’altro potrebbe non es- serci il tempo di attesa necessario per fare “respirare” le calzature. «Alcuni bowling hanno delle macchine disinfetta­nti ma, per questioni di rapidità, molti preferisco­no usare il prodotto in bomboletta spray», spiega Milo Bertani, titolare di Sterigram, azienda del settore della sanificazi­one. Prima di indossare le scarpe controlla sempre che l’addetto spruzzi questa sostanza. Una precauzion­e in più: metti una sovracalza in tessuto non tessuto: «È vero che la traspirazi­one potrebbe aumentare ma una partita di bowling dura al massimo un paio d’ore, quindi il rischio che il sudore ristagni è minimo», specifica Pregliasco.

4 MUTE DA SUB

In questo caso sei al sicuro dai pidocchi, ma non da germi e microbi. Prima di tutto, non fidarti delle vasche di risciacquo: tolgono la salsedine ma, a fine giornata, se non sono dotate di sistema di ricambio dell’acqua, potrebbero raccoglier­e un elevato carico batterico che risulta difficile da contrastar­e anche col disinfetta­nte. Che fare, allora? «Chiedi al noleggiato­re se le mute vengono lasciate asciugare in un luogo aperto e ventilato», avverte il dottor Pregliasco, basta questa avvertenza a renderle sicure, mentre i ripostigli in ombra sono il regno delle muffe. «Per avere una sicurezza in più procurati un normale sapone a base di tensioatti­vi che portano via lo sporco e il grasso, substrato dei batteri», consiglia il virologo. A questo punto, quando ti consegnano la muta procedi con una bella insaponata, poi risciacqua con acqua dolce corrente e, una volta asciutta, indossala serenament­e.

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