Noleggio: l’igiene è assicurata?
Non sempre. A volte gli articoli sportivi sono veicolo di infezioni batteriche, micosi e altro ancora. Ecco come prevenire i rischi
Pidocchi. Germi. Funghi. E pure la scabbia. «Nell’attrezzatura sportiva a noleggio si può nascondere di tutto», avverte il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano. Certo si tratta di eventualità rare, perché la maggioranza dei noleggiatori lavora in modo coscienzioso, disinfettando e sanificando gli articoli dopo ogni uso. Ma con l’igiene non si scherza, ed è sempre meglio sincerarsi di persona, chiedendo a chi gestisce il servizio qualche informazione in più. E mettere in pratica qualche piccolo espediente, per aumentare la sicurezza. Scopri cosa conviene fare prima di indossare abbigliamento e accessori in affitto.
1 CASCHI
Chi scia o va in bici sa bene che l’imbottitura dei caschi si inumidisce facilmente col sudore dei capelli: «Nella combinazione di caldo e umido i batteri trovano l’ambiente ideale per proliferare», spiega il professor Pregliasco. «I miceti (funghi microscopici che possono infettare pelle, e cuoio capelluto generando delle caratteristiche macchioline), sono il problema più comune. Ma è possibile prendere anche i pidocchi o, se si è proprio sfortunati, la scabbia, malattia causata dal Sarcoptes Scabiei, un acaro che si nasconde sotto la pelle provocando un forte prurito». Come proteggerti? «Chiedi al noleggiatore se effettua il ciclo di disinfezione e pulizia dei caschi», risponde Pregliasco. Il sistema di sanificazione più diffuso e sicuro è quello con il nebulizzatore: Si tratta di macchine con degli augelli che diffondono una soluzione disinfettante in piccolissime gocce. Questo trattamento permette di distribuire le microgocce con l’antisettico in modo uniforme, cosa che è più difficile fare usando uno spray manuale. Il processo dura circa 10 secondi. Vuoi prendere un’ulteriore precauzione? «Proteggiti indossando un cappellino di pile oppure un passamontagna in tessuto tecnico, che isolano capelli e pelle. Ma va bene anche una semplice cuffietta in tessuto non tessuto», consiglia il virologo.
2 SCARPONI DA SCI
«Sono tra gli accessori più a rischio», avverte Pregliasco. Il rivestimento della scarpetta interna a volte si bagna per la neve, si inzuppa del sudore e rimane umido per ore con il rischio di contrarre il piede d’atleta, la micosi causata da funghi microscopici che si localizzano tra le dita dei piedi. Che fare allora? «L’ideale è noleggiare gli scarponi al mattino, per avere la sicurezza che siano passate parecchie ore dall’ultimo utilizzo. Molti batteri infatti hanno una sopravvivenza limitata se non trovano un altro organismo cui attaccarsi», chiarisce il medico. «Ovviamente domanda al noleggiatore se esegue la sanificazione, con il nebulizzatore oppure i raggi ultravioletti, che però hanno un’azione più blanda», continua Pregliasco. I raggi impiegati, infatti, sono dannosi per gli organismi e ne impediscono la riproduzione e proliferazione, ma sono difficili da utilizzare per l’igienizzazione di que-
UNA SOVRACALZA IN TESSUTO NON TESSUTO TI AIUTA A EVITARE RISCHI QUANDO INDOSSI LE SCARPE DA BOWLING.
sti accessori. «Per agire bene devono colpire in modo uniforme la superficie da purificare e, trattandosi di lampade, sono difficili da progettare per caschi e scarponi. Inoltre, bisogna calcolare con precisione la “dose” di ultravioletti, data dall’intensità della luce per il tempo di esposizione; infine, i raggi Uvc potrebbero anche degradare alcuni materiali, come le plastiche, rendendole dure e fragili», avverte l’ingegner Alfio Trovato, responsabile di ricerca e sviluppo alla Montagna, azienda specializzata nei sistemi di purificazione. Qualche avvertenza in più? Se noleggi gli scarponi per vari giorni cerca di lasciarli asciugare al sole e all’aria ogni volta che puoi. Tieni conto, poi, che gli armadietti dotati di tubi d’aria calda in cui la sera si ripongono gli accessori da sci per riprenderli la mattina successiva servono solo per asciugare l’attrezzatura (cosa comunque importante). Normalmente la disinfezione avviene con macchinari utilizzati solo dagli addetti del negozio.
3 SCARPE DA BOWLING
«Presentano gli stessi rischi degli scarponi da sci», mette in guardia Pregliasco, ma con un problema in più: fra un giocatore e l’altro potrebbe non es- serci il tempo di attesa necessario per fare “respirare” le calzature. «Alcuni bowling hanno delle macchine disinfettanti ma, per questioni di rapidità, molti preferiscono usare il prodotto in bomboletta spray», spiega Milo Bertani, titolare di Sterigram, azienda del settore della sanificazione. Prima di indossare le scarpe controlla sempre che l’addetto spruzzi questa sostanza. Una precauzione in più: metti una sovracalza in tessuto non tessuto: «È vero che la traspirazione potrebbe aumentare ma una partita di bowling dura al massimo un paio d’ore, quindi il rischio che il sudore ristagni è minimo», specifica Pregliasco.
4 MUTE DA SUB
In questo caso sei al sicuro dai pidocchi, ma non da germi e microbi. Prima di tutto, non fidarti delle vasche di risciacquo: tolgono la salsedine ma, a fine giornata, se non sono dotate di sistema di ricambio dell’acqua, potrebbero raccogliere un elevato carico batterico che risulta difficile da contrastare anche col disinfettante. Che fare, allora? «Chiedi al noleggiatore se le mute vengono lasciate asciugare in un luogo aperto e ventilato», avverte il dottor Pregliasco, basta questa avvertenza a renderle sicure, mentre i ripostigli in ombra sono il regno delle muffe. «Per avere una sicurezza in più procurati un normale sapone a base di tensioattivi che portano via lo sporco e il grasso, substrato dei batteri», consiglia il virologo. A questo punto, quando ti consegnano la muta procedi con una bella insaponata, poi risciacqua con acqua dolce corrente e, una volta asciutta, indossala serenamente.