Fazzoletti di carta
Devono essere morbidi, resistenti e privi di sostanze irritanti. Abbiamo testato 12 marche: ecco i 4 prodotti promossi a pieni voti di Simona Bruscagin
NL’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di non riutilizzare lo stesso fazzoletto dopo la prima “soffiata” e di insegnare ai bambini a fare lo stesso. Sotto questo aspetto, quindi, i prodotti monouso sono la soluzione ottimale. Ma come scegliere i migliori? Con l’aiuto di Antonella Liistro di larete
dellemamme.it, abbiamo testato 12 marche considerando la morbidezza, la resistenza e anche la comodità d’uso della confezione, che deve essere funzionale e poco ingombrante.
LA LETTURA DELLE ETICHETTE
«Purtroppo non esiste una normativa o raccomandazione europea destinata alla carta per uso sanitario», avverte il chimico industriale Fabrizio Zago ( assust.eu). Tutti i fazzoletti di carta devono essere in pura cellulosa, proveniente cioè dalla lavorazione di fibre organiche naturali. Alla materia prima vengono aggiunti additivi chimici per ammorbidire, profumare e candeggiare. La cellulosa viene igienizzata e sgrassata in modo da facilitare l’assorbimento dell’umidità. Altre sostanze, poi, si utilizzano per dare la compattezza giusta alla carta, per evitare che ammuffisca o che si rompa quando ci si soffia il naso.
«Ma la legge non impone l’indicazione degli additivi utilizzati sui pacchetti», spiega l’esperto . «L’unico vincolo, per le aziende, riguarda l’aggiunta di lozioni o profumi, che devono essere conformi al Regolamento europeo 1223-2009 sui prodotti cosmetici, cioè non devono mettere a rischio la salute delle persone rispettando per esempio prove di reazione della pelle e di tossicità», spiega Fabrizio Zago.
LE CERTIFICAZIONI AMBIENTALI Il lab ha premiato i fazzoletti sulla cui confezione è riportato un marchio che segnali l’attenzione per l’ambiente, come il FSC (Forest stewardship council) che identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici, o il PEFC (Programma per il riconoscimento di schemi di cer- tificazione forestale) organismo che certifica che la materia prima legnosa per carta e prodotti di legno deriva da foreste gestite in maniera sostenibile. Attenzione però: come spiegano gli esperti di Comieco (il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, comieco.org), i fazzolettini usati devono essere gettati nell’indifferenziata perché non sono biodegradabili e nemmeno riciclabili.