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LE AUTO A IDROGENO FANNO UN PICCOLO PASSO AVANTI

- A.L.

L’era dell’auto a “emissioni zero” si avvicina un po’ di più. Una Direttiva Ue appena recepita dall’Italia impone, entro marzo, alcune modifiche legislativ­e con cui l’idrogeno entra a far parte a tutti gli effetti dei carburanti alternativ­i, al pari di metano e Gpl, e ci obbliga entro il 2025 a dotarci di un’adeguata rete di stazioni di rifornimen­to. «Un primo passo importante. Ma resta ancora tanta strada da fare», ammette Giulia Monteleone, responsabi­le del Laboratori­o sviluppo processi chimici e termofluid­odinamici per l’energia dell’Enea. La diffusione massiccia di questa tecnologia permettere­bbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica, in Europa, almeno del 64% entro il 2050. Oggi, però, circolano poco più di 500 macchine di questo tipo, per lo più in Germania e Danimarca: la Hyundai ix35, la

Toyota Mirai e la Honda Clarity, tutte con motore fuel cell. In Italia, per ora, qualche amministra­zione comunale ha messo in funzione alcuni autobus con motori misti idrogeno-metano, una sorta di via di mezzo che però abbatte la CO2 solo del 15%. Ma come auto private totalmente “green” l’unica esperienza è a Bolzano, dove la società H2 AltoAdige affitta dieci modelli di Hyundai. La scelta del noleggio è presto spiegata: il prezzo per acquistare queste vetture è ancora molto alto, almeno 50.000 euro. «È così per tutte le tecnologie nuove, proprio come sta accadendo all’ibrido», conclude l’esperta. «Sono costose, ma il prezzo è destinato a scendere man mano che crescono la conoscenza, la domanda e la produzione. Sicurament­e, però, saranno necessari incentivi statali».

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