Il futuro della lotta contro il concro
L’immunoterapia, o immunoncologia, è considerata il futuro della lotta contro i tumori. Agisce attraverso farmaci che attivano le cellule del sistema immunitario facendo sì che siano le difese stesse del corpo a combattere il cancro, tenendolo sotto controllo e, in alcuni casi, riuscendo a farlo regredire o scomparire del tutto. Nel saggio Il
corpo anticancro - Come
l’immunoterapia può vincere la lotta contro i
tumori (Piemme edizioni, 17,90 €), il professor Michele Maio dell’Ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena e la giornalista scientifica Agnese Codignola raccontano la scoperta di questa nuova frontiera dell’oncologia. E le sue potenzialità. «Questi farmaci, che vengono utilizzati in alternativa alla chemio, per il melanoma metastatico e il tumore al polmone in fase avanzata o che non ha risposto a un primo ciclo di chemioterapia standard, funzionano
meglio e più a lungo. Perché migliorano la sopravvivenza e permettono di svolgere una vita normale, visto che non hanno effetti collaterali», spiega il medico. «L’efficacia dell’immunoterapia è già stata dimostrata da numerosi studi clinici internazionali, tanto che
alcuni farmaci sono già stati approvati e messi a disposizione del Sistema sanitario nazionale. Ipilimumab, nivolumab,
pembrolizumab, questi i loro nomi, sono utilizzati nelle nostre strutture di oncologia, per il momento solo per il melanoma e il cancro polmonare. Ma visti gli enormi successi ottenuti finora, intorno all’immunoterapia si concentrano molte sperimentazioni. Alcune di queste riguardano immunoterapici per il tumore al rene, per i tumori della testa e del collo, per quello alla vescica e per i linfomi. Inoltre, stiamo studiando anche eventuali combinazioni con la chemioterapia e la possibilità di usare questa cura subito dopo gli interventi chirurgici per scongiurare il ripresentarsi della malattia».