Starbene

«La sclerosi multipla mi ha resa migliore»

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Pinda Kila è una ragazza romana di 29 anni originaria del Mali. All’età di 26 le viene diagnostic­ata la sclerosi multipla. «È stato davvero un brutto momento, soprattutt­o perché io mi stavo diplomando come stilista e temevo che non avrei potuto più disegnare», racconta. «Ma mi sono subito fatta coraggio anche grazie ai miei 6 fratelli, ai genitori, alle persone che mi vogliono bene e apprezzano il mio lavoro. Così, nonostante a volte disegnare per me sia durissima, ho continuato, mi sono ripetuta “devi farcela”, volevo seguire la mia strada e ce l’ho fatta: ho già realizzato due sfilate con i miei modelli». Merito del suo carattere? «Testarda lo sono sempre

stata, ma prima ero una persona un po’ musona, spenta, non ridevo mai. Insomma, mi perdevo in sciocchezz­e. Adesso sono una leonessa. E sorrido sempre. Ho imparato a prestare molta più attenzione alle parole che uso: ora so cosa vuol dire stare male sul serio e non potrei più dire con leggerezza frasi come “soffro da morire” riferendom­i a questioni di cuore o cose del genere. E poi voglio essere bella e rappresent­are un esempio per le altre ragazze ammalate: guai a non prendersi cura di sé. Io mi sono presentata alle sedute di riabilitaz­ione con i tacchi a stiletto! La mia vita è una passerella e io sono la protagonis­ta, mi piace truccarmi, realizzo i miei i vestiti su misura e amo viaggiare, pur senza trascurare le medicine, le terapie e i controlli periodici. La sclerosi è la mia compagna e io le dico sempre: io mi prendo cura di te, ma tu non mi intralciar­e!».

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