COME MANGEREMO IN FUTURO?
Meglio. Perché le nuove tecnologie ci aiuteranno a controllare ingredienti e stato di conservazione dei prodotti. E anche sul fronte produzione...
SONO FINITE LE UOVA? BASTERÀ DIRLO AD ALEXA, L’ASSISTENTE VOCALE DI UN PICCOLO APPARECCHO CILINDRICO, PER ORDINARLE SUBITO IN RETE.
Faremo la spesa in modo sempre più tecnologico. Ma saremo anche tradizionalisti, mettendo il “made in Italy” prima di tutto. E se pensavamo che la crisi ci avesse indotto a puntare solo al “sotto costo”, non è così. Lo rileva una ricerca del Censis commissionata da Nestlè, secondo cui il 69,9% degli italiani sceglie in base alla trasparenza delle informazioni, alla salubrità dei cibi e alla praticità delle confezioni. Il prezzo viene dopo. «Il contrario di quanto avviene nel resto del mondo», afferma Massimiliano Valeri, direttore generale del Censis. Ma ci apriamo anche alle novità, per esempio agli ordini virtuali. In un anno, 790.000 italiani hanno ordinato cibo via web. E il 57% di noi si informa in Rete prima di acquistare un nuovo alimento. E non è che l’inizio: ecco che cosa ci aspetta a tavola nei prossimi anni.
NON SERVIRÀ PIÙ LA LISTA DELLA SPESA
A breve, basterà un’app per riempire il frigo. «Negli Stati Uniti, diverse famiglie hanno già posizionato in cucina Amazon Echo», testimonia Alberto Mattiello, responsabile dell’area Future thinking per la multinazionale della consulenza J. Walter Thomp- son. Che cos’è? Un oggetto di pochi centimetri con un assistente vocale, simile a Siri della Apple, che in questo caso si chiama Alexa. Basta dire “sono finite le uova” e lui le ordina. Già arrivato in Germania e Inghilterra, entro metà 2017 inizierà a essere sperimentato da noi nel centro ricerche di Amazon a Torino. È prevedibile che i primi passi nelle case dei consumatori saranno invece a Milano, dove è già attivo “Prime”, il servizio di consegna di cibo entro due ore, che ormai comprende prodotti freschi come pesce, carne, frutta e verdura. Alexa sarà installato anche sugli ultimissimi modelli di frigoriferi Lg “InstaView”, che offrono un servizio in più: una telecamera all’interno che scatta foto e ce la manda sul telefono, in modo da vedere
che cosa manca. Il prezzo dei nuovi modelli non è ancora stato definito. Mentre è certo quello di FridgeCam, una piccola fotocamera con la stessa funzione del frigo-sentinella. Presentata da poco a Las Vegas, si adatta anche ai frigo più vecchi e costerà circa 100 euro. Diremo addio, allora, alla spesa al supermarket per farci recapitare tutto a casa? «No. Questo canale di vendita si affiancherà agli altri, senza soppiantarli», ragiona Francesco Pugliese, amministratore delegato Conad. «Per gli alimenti freschi, vederli e toccarli con mano sarà importante ancora per molto tempo. Lo dimostrano i numeri. In Italia l’operatore più avanzato nella spesa online è Esselunga. Ma sul totale dei ricavi l’ecommerce ne genera appena il 5%».
AVREMO I RILEVATORI DI FRESCHEZZA
In Italia siamo molto attenti all’etichettatura. Preferiamo prodotti locali e nel 77% dei casi controlliamo che gli alimenti, anche quelli confezionati e pronti all’uso, arrivino da stabilimenti italiani. Se vogliamo indirizzare gli acquisti tenendo conto delle nostre esigenze alimentari, già adesso si può sperimentare un’app come Edo. Con la fotocamera del cellulare si inquadra il codice a barre di un prodotto e in pochi secondi il programma restituisce ingredienti e valori nutrizionali, i pro e i contro (per esempio “pochi grassi saturi”, ma “molti zuccheri”), i prodotti alternativi che risultano più salutari e gli eventuali allergeni. In un futuro prossimo la tecnologia ci consentirà una verifica ulteriore su quello che acquistiamo. La società americana Seafood Analytics ha brevettato un piccolo apparecchio chiamato Seafood-CQR, che permette a tutti di valutare in tempo reale lo stato di conservazione del pesce. Basta appoggiare sul prodotto quattro piccoli sensori metallici e il display, basandosi sulla carica elettrica rilevata dalle cellule, descrive il tipo di animale, se è fresco o è già stato congelato e per quanti giorni è ancora ottimale per il consumo. Per ora è in uso sulle navi da pesca e per l’industria, ma a breve sarà disponibile per tutti. E per scoprire che cosa ci fa male? Sta per arrivare Aire, dell’americana Food Marble. Un piccolo apparecchio in cui si soffia su un sensore qualche ora dopo i pasti, e il sistema invia sul cellulare informazioni sulle sostanze ancora troppo presenti, quindi mal digerite, ad esempio fruttosio, lattosio, sorbitolo. E dopo suggerisce una lista di cibi da evitare. Per 118 € si può già ordinare sul sito foodmarble.com.
I CIBI TRADIZIONALI SARANNO... HI-TECH
Il massimo della tecnologia per garantire il massimo della tradizione. A questo serve oggi l’innovazione applicata alla produzione di cibo. Due esempi? Pomodori e pizza. Oggi migliaia di agricoltori italiani usano un’app, nata in casa nostra, chiamata Irriframe, utilizzata in modo particolare per i vegetali tra i più consumati dagli italiani. Sensori applicati sul terreno indicano, sullo smartphone, quali porzioni di campo hanno bisogno di umidità e quali sono a posto. Basta inviare un comando per far partire gli irrigatori dove serve, così non si spreca acqua e si ottiene un prodotto ottimale. Alla Steriltom, che produce conserve soprattutto per hotel e ristoranti, le linee di produzione sono regolate a seconda delle esigenze del mercato da servire. «Negli Stati Uniti, per esempio, vogliono una salsa più densa. Noi abbiamo deciso di non aggiungere addensanti», dice il direttore vendite Alessandro Squeri. «Abbiamo invece sviluppato un metodo di produzione naturale che consente di concentrare il prodotto senza perdere gusto». A Benevento la Nestlè ha deciso di investire ben 48 milioni di euro per fare dello stabilimento Buitoni «un hub internazionale per sviluppare competenze sulla produzione di pizza surgelata», ha detto Massimo Ferro, direttore corporate strategy di Nestlè Italia. Come? Applicando nell’industria gli stessi passaggi dei pizzaioli artigianali: pochi ingredienti, lievitazione dell’impasto per 22 ore in una camera speciale, a temperatura controllata e surgelazione rapida che avviene in 24 minuti.