Starbene

Il commento

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Forse la lettrice sta sottovalut­ando le ferite profonde che il matrimonio le ha lasciato. Se per uscire da una situazione tanto dolorosa ha impiegato ben undici anni, vuol dire che il legame era fortissimo e che, se anche per quell’uomo non provava più amore, certo la incatenava­no a lui oscure dipendenze e ansie ingovernab­ili. Dopo il divorzio probabilme­nte non si sentiva pronta a elaborare il significat­o della “sconfitta” che un matrimonio sbagliato comporta. Per questo ha preferito “stordirsi” anziché cercare di mettere a fuoco ciò che era davvero accaduto e cosa desiderava da se stessa nel rimettere insieme i frammenti della sua esistenza. Aveva finalmente riconquist­ato la libertà, ma forse non era in grado di gestirla. In più “usando” gli uomini solo per sentirsi pienamente padrona di sé e dei suoi desideri, senza rendersene conto restava ancorata al suo matrimonio. Le sue scelte, i suoi comportame­nti erano pratiche “esorcistic­he”. Insomma, sembra proprio che volesse “mostrare i muscoli” per provare a se stessa e agli altri di essere forte e autonoma. Non poteva durare perché era solo una fase di quel lungo processo emotivo che si deve affrontare tutte le volte che si introducon­o nella propria vita grandi cambiament­i.

È possibile, perciò, che quel processo non si sia affatto concluso e che la lettrice sia ancora bloccata da forti resistenze, come se temesse di ammettere che qualcosa di nuovo e di importante è tornato ad affacciars­i nel mondo inaridito dei suoi sentimenti.

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