NON È VERO CHE LA PILLOLA RENDE MENO FERTILI
Uno dei luoghi comuni più duri a morire è che la pillola anticoncezionale riduca l’indice di fertilità della donna, una volta che abbia deciso di sospenderla per cercare un bambino. «Niente di più falso», esordisce la professoressa Rossella Nappi, docente di ostetricia e ginecologia all’Università di Pavia-Policlinico S.Matteo. «L’ovulazione riprende subito, appena si smette di prendere la pillola, anche se è stata assunta per 10 o 15 anni consecutivamente, senza interruzioni. Semmai è vero il contrario. Gli ultimi studi dimostrano che i contraccettivi ormonali, “congelando” i meccanismi ovulatori, che restano come in stand by, preservano la riserva ovarica femminile. Riserva che non è infinita ma tende gradualmente a diminuire con l’avanzare degli anni, abbassandosi drasticamente dopo la boa degli “anta”. Basti pensare che ogni mese un follicolo giunto a maturazione rilascia un ovulo, potenzialmente destinato a essere fecondato». Evitando lo “spreco” di preziosi ovuli, quindi, la pillola salvaguardia il patrimonio di fertilità della donna, lasciando al suo arco più “cartucce” disponibili. Tant’è che chi ha assunto per molti anni un contraccettivo ormonale risponde meglio alla stimolazione ovarica eseguita durante un percorso di fecondazione assistita. «Attenzione, però, a non confondere la protezione della riserva ovarica con la possibilità di andare in menopausa più tardi, rispetto alle donne che non prendono la pillola», avverte la Nappi. «In questo caso non si registra alcuna differenza».